Pov's Will
Resto a guardarla mentre finisce di annaffiare con irritante calma quelle rose. Perché si comportava così? Come se tutto andasse a rilento, come se niente fosse abbastanza importante da attirare la sua attenzione. Avrei voluto scuoterla con tutta la forza ma credo che peggiorerei sole le cose, Ian ci aveva detto di lasciarla fare, che per quanto fosse persa non avrebbe perso l'obbiettivo. Ma avevo capito la realtà, l'unica cosa che la scuoteva poco era raggiungere il suo obbiettivo il resto era nulla ormai.
"Il fatto che tu sia innamorato non giustifica che non ti fidi di me. Non sei l'unico in grado di proteggerla. Ora vai ho una bottiglia che mi aspetta" notava tutto, era così prima è così ora,probabilmente aveva già capito che mi piaceva da tempo, solo che non voleva infastidirmi ora non le importava. Non potevo nemmeno negarlo odiava le bugie.
"È solo l'una" la fermo mentre scola la sua bottiglia
"Così tanti pensieri ed è ancora l'una? Sarà una giornata lunga" non dico nient'altro non la fermo nemmeno mentre continua a bere, apprezzavo ciò che aveva fatto per tutti noi, ma non dimenticavo cosa aveva fatto a molti altri. Non doveva interessarmi il suo passato, ma per me ora, come voleva anche lei, restava solo un capo. Torno a casa sfinito iniziando a scrivere ai quattro ragazzi che ci avrebbero fruttato parecchi soldi. Minacciare gli spacciatori, mandarli via da questo territorio significava che voleva iniziare lei. Capivo quanti soldi fruttasse ma anche quanti problemi.
"Ian Puoi andare a minacciare dei tizzi di andarsene da questo quartiere stasera"
"Lo Chiede Kyra?" Domanda mentre continua a cucinare il pranzo, Lucia aveva il giorno libero.
"No, lo chiedo io" mi guarda di sfuggita sapevamo entrambi che se Kyra l'avesse scoperto si sarebbe incazzata a bestia dovevamo essere bravi. Gli mando la lista di nomi e dove trovarli lui Annuisce prima che io esca di lì. Per quanto volessi negarlo però la strategia di Kyra poteva funzionare, fingere che stavamo semplicemente giocando quando in realtà indagava su di loro. Certo saremmo arrivati sfiniti alla fine, ma lei ci aveva promesso protezione non di certo un percorso facile.
*******
Pov's Lewis
La osservo mentre si volta andandosene. Mi sentii svuotato, ma allo stesso tempo furioso. Ero arrabbiato, le avevo raccontato gran parte del mio passato e lei invece una minuscola parte. La odiavo per avermi mentito, come poteva credere di amarmi se non si fidava nemmeno di me. Non me ne fregava un cazzo di che persona fosse stata in passato lei aveva creduto che me ne sarei andato. Io avevo detto di amarla ma non la conoscevo davvero. Perché farmi questo? Farci questo ci aveva privaro della possibilità di essere innamorati davvero mentendomi. Inoltre mi aveva sputato addosso parole crudeli, sapevo che non le pensava davvero, ma quella furia che nascondeva da tempo mi aveva deluso, non ero spaventato o ferito semplicemente speravo che la sua rabbia si fosse placata.
"Lewis"
"Taci Cody. Vado a casa"
"Ci vediamo lì"
"A casa Mia" specifico prima di avviarmi verso la macchina. Non avevo alcuna voglia di parlare ora. Quando l'avevo vista uscire da lì senza un graffio avevo capito, la famiglia fantasma l'aveva studiata bene, sapevano che non l'avrebbero mai ferita fisicamente era troppo furba, ma altrettanto fragile dentro. Ci avevano messo due minuti di video per spezzarla per sempre. Per farla dubitare di me e far dubitare quei coglioni dei suoi compagni e di lei. Avevo visto i loro sguardi, avevano già dimenticato quanto bontà nascondeva dentro. Entro in casa tirando un pugno al sacco da box furioso. Cazzo. Era finita davvero, tra me e lei, non poteva essere. Non così. Mi butto sul letto dopo essermi spogliato. Vorrei essere meno orgoglioso e andare da lei a parlare, ma lei era stata crudele e spietata, perché avrei dovuto fare il primo passo.
Perché La ami
Suggeriva la coscienza ma l'amore non bastava, non contro il mio orgoglio.
*******
Il giorno dopo lo trascorsi a guardare il dipinto che aveva lasciato a casa e a mangiare. Non volevo parlare con nessuno, né tantomeno sentire parole di consolazione. Volevo solo decidere che piega dare alla mia vita. Ero finito in questo schifo per mia sorella, ora ci restavo solo per rispetto verso i miei amici. Ero stanco, non volevo più correre e scappare, non volevo più impugnare una pistola ne tanto meno menare qualcuno a morte. Non ne potevo più di corse, gare e droga. Avevo trovato la mia via d'uscita, Kyra. Avrei potuto costruire un futuro con lei, avevo appena ottantuno il posto da cuoco nella cucina di Austin, in un paio d'anni sarei stato in grado di aprire un ristorante mio, avevo molti soldi da parte. Ma senza lei questo futuro non aveva senso. Quindi o lottavo per riprendermela e andare via da questa vita insieme o mi arrendevo alla vita che il destino aveva scelto per me. Spengo la sigaretta sul terrazzo
"Quando mai mi sono arreso?" Sospiro. Certo però la cosa che più odiavo era non avere una famiglia, adoravo i ragazzi, ma loro mi avevano costretto a rinunciare ciò che restava della mia famiglia. Osservo l'anello che porto al dito con l'incisione nell'argento, male si dicono è scritto, su quello di Stefan continuava bene si vogliono. La nostra sorellina aveva risparmiato alcuni dei soldi che gli mandavamo in accademia e ce li aveva fatti fare, già allora eravamo separati perché Stefan era entrato nei Jefferson, forse ero invidioso non lo so, ma iniziai ad innervosirmi ogni volta che usciva e tornava tardi. A mala pena ci parlavamo e abitavano insieme. La rottura avvenne quando accettai di entrare negli Williams, lui era furioso, mi urlava contro che ero uno stupido che sarei morto. Gli dissi che tutto questo lo era anche lui che sarebbe potuto succedere anche a lui. Allora capii che la mia non era invidia, volevo solo proteggere il mio gemello. Lui quel giorno mi disse che se avessi scelto loro tra noi sarebbe finita per sempre. Mi sentii tradito, eravamo cresciuti e sopravvissuti insieme. Eravamo forti insieme e lui mi stava invadendo mentre spiccavo il volo. Scelsi Cody e persi Stefan. Ciò non significa che lo odiai, capitava spesso che ci abbuffassimo di botte. Poi lei sen'era andata. Io ero furioso e lui anche, iniziammo ad incolparci a vicenda. Ricordo le urla, le botte e le lacrime di quel giorno. Io e lui sembravano due tornadi pronti a scontrarsi, finimmo entrambi con una pistola alla testa. Ma eravamo l'uno la parte dell'altro e per rispetto di nostra madre e nostra sorella non lo avremmo mai fatto. Lui allora cambiò, si fece i capelli bianchi, i piercing e cambiò modo di vestire. Dovevamo essere diversi, mi riempii di tatuaggi per essere ancora più distinguibile. Da quel giorno avevano stretto un tacito accordo di ignoranza. Era passato un anno e mezzo da allora e nulla era cambiato. Eccetto che so perfettamente che a lui piace Kyra, l'ho capito subito da come la guardava da lontano. Mi ha fatto quasi tenerezza perché lei aveva già scelto me. Afferro il telefono arreso chiamando quel cretino.
Ci mette due squilli a rispondere
"Che vuoi?"
"Caffè a casa mia?" Propongo saltando i convenevoli, speravo non mi mandasse a fancuolo avevo bisogno di lui ora.
"Facciamo birra e partita?" Domanda senza titubare un attimo, come se non aspettasse altro che quel giorno. Fanculo ai nostri orgoglio
"Ti aspetto" conosceva il mio indirizzo. Quando chiusi la chiamata mi sentii come alleggerito era il momento di ritrovarci.
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White rose ~broken soul~
RomanceWhite rose parte due: consiglio vivamente di leggere il primo libro per capire il filo logico ******** Kyra si è sempre sentita fuori posto e di certo non è una casualità. Dopo aver scoperto i segreti che le avevano nascosto le bugie che le avevano...