Mi squadra da testa a piedi per poi sospirare.
"Droga e alcol, wow Kyra tu si che sei furba" mi prende in giro scuotendo la testa, lo fulmino senza dire nulla, non aveva alcun diritto di giudicare. Abbassa la testa dondolandosi sui talloni
"Non sono arrabbiato per tutte le calzate che hai fatto in passato" me ne importava meno di nulla, mi aveva giudicata prima ancora di sentire la mia versione della storia.
"Volevo solo venirlo a sapere da te. Perché non ti sei fidata? Io ti ho detto tutto di me"
"Dov'è tua sorella?" Non mi aveva detto tutto, la parte più importante ancora manca. Drizza le spalle tendendo la mascella, sta trattenendo la rabbia, lo vedo anche da pugni chiusi dentro le tasche della felpa.
"Non puoi paragonare una singola cosa ha tutto il tuo passato nascosto" Sbuffo dandogli le spalle e tornando di fronte al mio quadro.
"Kyra ignorarmi non servirà a risolvere la cose?" Se avessi ceduto sarei stata male, anzi malissimo per come lo avevo tratto e per tutto il mio passato che era venuto fuori, ora non volevo proprio.
"Chi ti dice che io voglia risolvere?" Silenzio, per almeno dieci minuti non parla, avrei detto che lui se ne fosse andato quando riprende a parlare.
"Il quadro fa schifo" mi irrita il suo commento, sono cosciente che non sia bello ma addirittura fare schifo, era un paesaggio
"Cosa ne sai te d'arte?"
"So che puoi fare di meglio"
"Vattene, non voglio più vederti, te lo giuro se ti vedo di nuovo qui ti ficco una pallottola in testa" parlo con calma, con tutta la tranquillità che la droga e l'alcol mi infondono. Sento le sue mano grandi e forti poggiarsi sulle mie spalle prima che le sue labbra mi sfiorino la mascella, continuo a dipingere senza reazioni, altrimenti gliela darei vinta.
"Non riuscirai a spaventarmi" mi sussurra all'orecchio prima di voltarsi e andarsene, appena sento la porta chiudersi smetto di dipingere, mi tremano le mani per ciò che ogni parte di me vorrebbe fare. Prendo un profondo respiro chiudendo gli occhi. Lewis non è quello giusto. Mi ha spezzato il cuore e non potevo certo fargliela passare. Non mi capita spesso di dare due possibilità e lui l'aveva già avuta, la terza non sarebbe arrivata ne ora ne mai. Spingo a terra la tela frustrata avevo davvero bisogno di distrarmi. Afferro il cellulare chiamando Austin
"Quanto tempo bellezza" mi risponde ridendo, infondendomi una parte di quella gioia che lo contraddistingue sempre.
"Oi ti va di uscire?" Poteva sembrare che fossero degli appuntamenti ma lui sapeva che amavo Lewis, anzi mi era stato accanto.
"Ti stavo per chiamare io, sabato sera ho un noiosissimo gala di beneficenza, in cui degli ipocriti ricconi si sfonderanno di così tanto cibo che sfamerebbero l'Africa intera. Con una musica da funerale e terribili donne pettegole che hanno delle scope del sedere..."ride "In compenso ci sarò io" aggiunge subito dopo, non riesco a non trattenere un sorriso, era tutto esattamente come me lo aspettavo, ciò a cui ero abituata, eppure ora non mi sentivo costretta bensì entusiasta.
"Allora sicuramente" dico con voce ironica facendo ridere entrambi
"Mandami l'indirizzo che ti passo a prendere alle 9"
"Va bene. Buona notte Austin"
"Anche a te bellezza. Ah è bevi di meno sento la puzza d'alcol fino a qui" dice in tono serio subito dopo, conosceva la mia voce ed evidentemente ero messa male, così bravo a sdrammatizzare e far finta di niente, mi dimenticavo quanto e come fosse attento ad ogni dettaglio come me. Attacco senza avere nulla d'aggiungere per poi mandargli il mio indirizzo senza pormi troppi problemi. Accantono il quadro in un angolo buio della stanza prima di sfilarmi i pantaloni e mettermi con le gambe immerse nella piscina, la birra in mano a guardare le stelle sopra di me. "Le nostre stelle" scaccio dalla mia testa la voce di Lewis prendendo un bel sorso di birra. Chi sa cosa sapevano...da la su probabilmente erano in grado di conoscere il mondo in ogni sfaccettatura, io probabilmente ero nelle peggiori. Chi sa se credono ancora in noi...negli uomini che si fanno la guerra a vicenda e distruggono la propria casa, fossi stata in loro mi sarei voltata, lascando noi e la nostra ipocrisia al buio, invece restavano li, immobili e splendenti ad illuminare una notte buia. Da bambina mi avevano detto che quando muori diventi una stella che tutti i tuoi cari ti guardano da là. Ma dovevo meritarti di stare nel cielo. Io probabilmente non lo meritavo più, ma con altrettanta certezza loro mi guardavano da li. A darmi speranza però adesso, è una vecchia favola. Ricordavo quella antica storia, mia madre la raccontava sempre per farmi dormire.
"Quando andremo via dalla terra diventeremo proprio come quelle?" Mi volto verso mia madre entusiasta di quella idea
"Davvero quindi voleremo fino al cielo e diventeremo stelle?" Mi siedo composta sul terrazzo a guardarla, era bella illuminata dalla luna, nei suoi occhi brillava la luce delle stelle e lei già sembrava una di loro.
"Ma solo se te lo meriti. La vuoi sentire una storia?" Annuisco velocissime ero pronta a sapere come meritarmi il cielo.
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White rose ~broken soul~
RomanceWhite rose parte due: consiglio vivamente di leggere il primo libro per capire il filo logico ******** Kyra si è sempre sentita fuori posto e di certo non è una casualità. Dopo aver scoperto i segreti che le avevano nascosto le bugie che le avevano...