1. Risveglio

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Non so precisamente quando mi sono addormentata, anzi non mi ricordo neanche quando mi sono risvegliata.
Mi ricordo solo che al mio risveglio ho sentito un senso di freddo pazzesco, come se mi fossi tuffata in un mare ghiacciato.
Poi ho aperto gli occhi, figure indistinte e colori che non mettevo a fuoco, poi più niente, sono tornata a dormire.

Mi sveglio di soprassalto in una stanza grigia, sono su un letto grigio con le coperte grigie. Tutte le pareti della camera sono bianche, tutti i mobili e le cose sono grigie, di un grigio triste e pieno di depressione.
Mi guardo attorno, il letto, ad una piazza è situato in un angolo della piccola stanza, sarà si e no dodici metri quadrati.
C'è un comodino con una lampada spenta, dopo il letto c'è una porta, che sembra di una tecnologia distante anni luce da quella che abbiamo noi.
C'è anche una porta, che porta ad un bagno, vado lì e noto uno specchio, ho i capelli marroni un po' scompigliati e gli occhi verdi sono contornati da un po' di occhiaie, ma niente di eccessivo, poi torno nella camera.
La prima cosa che mi viene in mente dopo é
Dove cavolo sono? Dove mi trovo?
Ai piedi del letto vedo una borsa nera, quella è la mia borsa nera. La apro e trovo dentro solo dei vestiti, poi mi guardo i vestiti.
Ho una maglietta bianca e dei pantaloni grigi molli, prendo alcuni miei vestiti e mi cambio. Mi avvicino alla porta, c'è un numero 30, mi chiedo per cosa stia quel trenta.
Ma al momento il mio obiettivo è scoprire come ci sono finita in questa stanza. Cosa ci faccio qui. C'è qualcun'altro oltre a me? Come faccio ad uscire?
Mi avvicino alla porta che all'improvviso si apre e con un po' di spavento esco fuori.
Quello che mi trovo davanti è una parete grigia, non ne sono sorpresa, c'è un corridoio che passa davanti alla mia camera.
-C'è nessuno?- chiamo, ma nessuno risponde, vorrei tanto sapere dove siamo.
Ma adesso destra o sinistra? Tutti vanno a sinistra perché pensano che la destra sia troppo scontata. E io dove vado? magari anche la sinistra è scontata.
Prendo una decisione e mi avvio verso la destra con passo lento, non vorrei incontrare qualcuno di inaspettato.
-C'è nessuno?- grido ancora forse per la milionesima volta. Nessuno risponde, si sente solo l'eco della mia voce, che si dirada, facendomi capire che il posto in cui sono è molto grande.
Percorro tutto il corridoio, che poi svolta a sinistra. Mi ritrovo al lato destro una finestra.
Non si vede molto bene fuori, é come se viaggiassimo a tutta velocità per non so dove.
Ma l'impressione che mi da è che siamo veloci, molto veloci e non sono più sulla Terra.
Ripensandoci bene, questi corridoi mi sembrano famigliari, troppo famigliari.
Vado avanti un po' più spaventata. Sono da sola non so dove. Probabilmente non sono sulla Terra. Ma cosa ci faccio qui? Perché sono qui? Queste sono le domande che mi continuano a frullare in testa da almeno venti minuti.
In fondo al corridoio c'è una porta trasparente e dentro ci sono dei posti. É molto famigliare, mi avvio piano piano e entro, é una specie di ascensore.
Una voce metallica esclama
-Allacciare le cinture di sicurezza- io mi siedo su un sedile attaccato alla parete e allaccio la cintura.
Dall'auto parlante esce un rumore e all'improvviso l'ascensore si sposta, mi fluttuano i capelli, non c'è più gravità.
Le mani si alzano, non ho il pieno controllo del mio corpo. Resto affascinata a fissare le mie mani, finché non tornano giù sbattendosi sulle mie gambe.
L'ascensore si apre e la voce metallica esclama ancora
-Sala Grande-
Mi slaccio la cintura e esco nella sala, più che  sala sembra non so cosa. É enorme, in alto ci sono almeno cinque piani con delle balconate illuminate sono dei corridoi che continuano non so dove. Ci sono varie direzioni che posso prendere, ma nessuna sembra quella giusta.
Davanti a me c'è una bellissima fontana, mi guardo in torno, in qualunque posto io sia, é super tecnologico ed è stupendo. Anche se non mi allieta il pensiero di stare in questa cosa gigante super tecnologica tutta da sola.
Poi vedo alla mia destra un info point. Vado verso questo piccolo computer super tecnologico sopra ad una colonna bassa.
Vedo varie figure o meglio categorie. C'è una faccina felice, un panino, un cacciavite e una rotellina delle impostazioni.
Schiaccio la rotellina delle impostazioni e la voce metallica dice
-Passare il bracciale magnetico sullo schermo per accedere alle funzioni-
Io mi guardo le mani e mi accorgo che ho un bracciale piccolo, di plastica grigia con un piccolo numero sopra, ho scritto il numero 1.
Lo passo sopra
-Accesso negato- dice la voce, sbuffo e ci riprovo, ma la voce continua a dirlo. Guardo le altre icone e guardando il panino mi rendo conto di avere fame. Davvero molta fame.
Clicco quell'icona
-Accesso consentito come posso esserti d'aiuto?- chiede la voce metallica
-C'è un posto dove potere mangiare?- chiedo
-Certo, ecco la mappa- dice la voce e il computer mostra la mappa. Vedo che la mensa è facilmente raggiungibile. Devo prendere un corridoio a destra e poi proseguire e svoltare una volta a sinistra.
-Grazie- dico anche se non so se il robot o la macchina, qualunque cosa sia mi possa sentire
-Felice di esserti stato di aiuto- risponde invece la voce metallica, mi spavento un po', però poi mi avvio verso il corridoio di destra. Questa cosa si fa sempre più inquietante e ho pure freddo.
Continuo avanzando nel corridoio e vedo della luce arrivare da sinistra, noto che c'è un enorme entrata.
Mi affretto ad arrivarci e vedo un bellissimo salone oro, argento e nero.
Al centro di questo salone c'è un ripiano bar, con tanto di sgabelli, sono esposte diverse bottiglie di tutti i generi di liquori. Intorno ci sono dei divanetti e la luce non è troppo bassa ne troppo accecante, ma il giusto per un locale di lusso.

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Spazio autrice

Ciao a tutti lettori.
Ho iniziato a scrivere questa storia perché volevo provare ad unire tutte le serie tv, saghe di libri e film che mi piacevano. Fondamentalmente ho preso i protagonisti di queste serie.
Se non avete capito qualcosa sui viaggi Inter-dimensionali e sugli universi paralleli siete liberi di chiedermi qualunque cosa, oppure lo scoprirete leggendo.

Al prossimo capitolo

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