11. Olimpo

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Appena Percy schiaccia il pulsante del seicentesimo piano l'ascensore parte e parte anche una musica che non conosco, ma che non mi piace per niente. Faccio una smorfia e Annabeth se ne accorge
-Fidati, questa è la canzone più decente che ho ascoltato venendo qua- dice lei e io sorrido.
-Si, gli dei non hanno un buon gusto per la musica- dice Grover.
Vedo l'ascensore salire, poi accelera e le porte dell'ascensore si aprono con un ding.
Davanti a noi c'è un viale di pietra, costeggiato da alcune case dello stesso tipo, molto antico.
-Sai, l'Olimpo é ancora in ricostruzione dopo la battaglia con Crono, ma Annabeth sta facendo un buon lavoro- dice Percy e lei sorride fiera.
Tutto intorno a me è fantastico, quando passiamo vengo a vederci alcune Ninfe, Satiri e divinità minori che non riconosco.
Percy cammina al centro sicuro, seguito da Grover, Annabeth e Clarisse, mentre io sono in fondo, sto ammirando ancora tutto.
Dopo un po' arriviamo davanti ad un immenso tempio in stile greco. Ci sono delle porte fatte di pietra. Vedo anche New York da lontano, siamo molto in alto, non ho mai sofferto di vertigini, ma stare ad un altezza così mi inquieta.
Percy va avanti e sale i gradini e le porte di pietra si aprono.
Davanti c'è un focolare, il fuoco degli dei.
Intorno ad esso ci sono dei troni, non li conto neanche, so che sono dodici, ognuno per le divinità maggiori dell'Olimpo. Al centro, dietro il focolare é seduto un uomo, alto più di sei metri, visto che le divinità sono così in realtà.
Indossa una tunica bianca e ha i capelli neri e in una mano tiene la folgore. Zeus, il padre degli dei.
Guardo di fianco, c'è un uomo, vestito normalmente, con una camicia hawaiana e dei pantaloni che arrivano sotto il ginocchio. Ha i capelli neri anche quest'ultimo, ha degli inconfondibili occhi azzurri e tiene l'inconfondibile tridente del re dei mari, Poseidone.
A fianco di Zeus, dall'altra parte c'è una donna, con i capelli biondi e gli occhi grigi, Atena, la madre di Annabeth.
-Percy Jackson- dice acido Zeus
-Signore, abbiamo tante cose da dirvi- dice lui un po' minacciato
-Percy, cosa è successo?- chiede Poseidone, Percy non fa un tempo a rispondere che una figura appare, é un uomo, anch'esso alto, ha degli occhiali da sole e un giubbotto di pelle.
-Oh, perché nessuno mi ha detto che era arrivata mia figlia?- chiede, lo conosco, almeno so chi è, è Ares Dio della guerra e padre di Clarisse
-Padre- dice lei
-Divino Zeus, dobbiamo parlarvi, di cose molto importanti- dice Percy togliendo l'attenzione da Ares, il quale lo guarda male.
-Cassiopea?- chiede Poseidone posando lo sguardo su di me
-Sei tu? É impossibile- dice con una punta di odio il re del mare.
Zeus, Atena e Ares seguono il suo sguardo e mi guardano.
-Ma come diavolo é possibile?- chiede Ares
-Padre? Cosa significa?- chiede Percy, ma il padre sembra in trance, ha gli occhi fissi su di me. Anche Zeus é così, mentre Atena sembra che stia pensando a qualcosa, mentre Ares, passa lo sguardo da me a Poseidone e viceversa.
-Afrodite- dice poi Atena e poco dopo arriva una donna, molto bella sul trono vicino a Ares.
Ha una tunica rosa e si vede che si cura molto, ha una capigliatura molto complicata che la rende bellissima, si pulisce la veste, anche se è perfettamente pulita.
-Stavo per andare a fare un bagno rilassante, cosa succede da scomodarmi con tanta fretta?- chiede la dea, per poi tirare fuori uno specchietto e specchiarsi e vedere se i capelli sono a posto. Poi mette via lo specchietto e guarda Zeus, che però é anche lui imbambolato a guardarmi
-Qualcuno può dirmi perché tutti mi fissano?- sussurro mettendomi vicino ad Annabeth
Afrodite sposta lo sguardo scocciato verso di noi, guarda gli altri svogliata e poi si sposta su di me. E li si ferma
-Cassiopea?- chiede -Come è possibile?- sussurra e si alza dal trono, poi diventa a dimensione normale e sia avvicina a noi, o meglio a me.
Si avvicina a grandi passi e si ferma davanti a me, poi alza una mano verso il mio viso e mi sfiora la guancia.
-Come é possibile?- sussurra
-Come è possibile che tu sia qui figlia mia?- chiede lei e io resto di ghiaccio, sono sua figlia? Ma questo non ha senso
-Afrodite, penso ci sia uno sbaglio- dice Zeus
-No, è lei, è qui- dice lei girandosi verso di lui
-Afrodite, sai anche tu che questo non è possibile- dice lui
-Come fai a dirlo, non vedi la somiglianza? È lei- dice la dea della bellezza girandosi ancora verso di me con una lacrima che le attraversa la guancia.
-Afrodite- dice Atena e lei mi guarda un ultima volta e si gira e ritorna alta sei metri.
Poseidone si è riscosso e adesso mi guarda normalmente.
-Divino Zeus cosa vuol dire?- chiede Percy
-Jackson, adesso dovremmo parlare con la fanciulla, in privato- dice posando lo sguardo ancora su di me. Percy guarda il padre che annuisce
-Vi dico dopo- sussurro e loro si ritirano e con un rumore secco le porte si chiudono.
Sono nervosa, non so cosa devono dirmi, e stare nella stanza da sola con cinque dei non è rassicurante, almeno non molto.
-Qual é il tuo nome?- chiede Zeus, esito a rispondere, guardo Afrodite e vedo nel suo sguardo dolore, mi sa che ho aperto una vecchia ferita.
-Cassiopea- dico e Afrodite guarda Zeus come per chiedergli di smentire quello che ha detto prima.
Ritorno con lo sguardo su Zeus
-Dunque, dobbiamo discutere su alcune questioni, non solo per quelle per cui siete venuti qui- dice il padre degli dei.
-Sai del mito di Cassiopea?- chiede lui e io deglutisco e annuisco
-Bene, Cassiopea è realmente esistita, era una figlia di Afrodite. Come sai la moglie di Poseidone l'ha sentita mentre si vantava e così mio fratello ha mandato un mostro marino per uccidere lei e sua figlia. Ma Perseo ha salvato Andromeda e ha ucciso il mostro. Ma Poseidone ha fatto diventare Cassiopea una costellazione per punirla- racconta Zeus e Poseidone abbassa lo sguardo, penso che si vergogni o semplicemente si ricorda del momento.
-Adesso, non so come sia possibile, ma tu sei uguale a lei, intento proprio uguale- dice Zeus
-E non sappiamo come tu faccia ad essere qui. Non penso tu sia quella Cassiopea- dice e io subito scuoto la testa
-Quindi siamo tutti abbastanza perplessi, come fai ad essere qui e ad essere uguale a lei?- chiede
-Può essere possibile, se la reincarnazione é reale- dice Atena e io rimango un po' perplessa, come è possibile?

________________________________Spazio autrice

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