Tutti se ne vanno e rimaniamo io e Stefan, è quello a cui ho fatto più male, non so perché, ma quando ho perso il controllo volevo pure ucciderlo.
-Stefan...- inizio
-Cassi, non hai niente da scusarti, non eri in te- dice
-Niente da scusarmi? Ti ho quasi ucciso- dico
-Non eri in te- ribatte lui
-Ero in me, mi ricordo tutto, volevo ucciderti- dico guardandolo negli occhi
-Volevo strapparti il cuore, perché avevi cercato di fermarmi, ma la sete ha avuto il sopravvento e mi sono concentrata su Bonnie. Potevo ucciderla, potevo ucciderti- dico in un sussurro
-Non fa niente- dice lui
-No, non è vero che non fa niente- dico e un attimo dopo mi ritrovo tra le sue braccia in un abbraccio.
Sospiro, lui per ogni cosa che faccio mi perdonerebbe, perdonerebbe tutti, questa è una buona cosa, eppure potrebbe essere una condanna.Nei giorni dopo mi alleno, per così dire.
-Avanti Cassiopea- mi incoraggia Scott
-Ce la puoi fare- dice ancora, sono in ginocchio a terra che tengo gli artigli infilzati nei palmi per avere il controllo, ce la sto quasi facendo.
Ho appena recuperato lucidità
-Avanti, non vedi? Non ce la farà- dice Damon con un ghigno, lui mi deve fare arrabbiare così che riesca a trovare il controllo.
Gli artigli tornano e stringo i pugni infilzandomeli nei palmi, ce la posso fare
-Sei debole- continua Damon e lo sento che cammina intorno a me
-Una ragazzina...- continua lui
-Damon basta- dice Stefan, assiste a tutti i miei allenamenti
-Una ragazzina che si crede forte, ma non è nulla- continua Damon
-Damon- lo rimprovera Stefan
-Una ragazzina abbandonata e non amata- dice Damon, e quella è la goccia che va traboccare il vaso, mi alzo e grido e come un'onda di energia attraversa la stanza, investendo Damon.
-Cassi!- grida Stefan rialzandosi, non ho preso solo Damon, mi si avvicina
-Stai calma- dice ancora, mi giro verso di lui e lo spingo verso il muro tenendolo per il collo
-Tu non mi dici cosa devo fare- dico con la voce dell'altra volta, una voce che quasi non è la mia
-Cassiopea- grida Damon -Mettilo giù- continua il vampiro, presa da una rabbia ceca, che non so da dove arriva infilo una mano nel petto di Stefan, che ansima.
Sento il suo cuore nella mano, batte per pompare il sangue, Stefan mi guarda negli occhi e mi prega con lo sguardo.
Un attimo prima di strappargli il cuore ritorno in me per un secondo e tolgo la mano dal suo petto e mi allontano da lui.
La parte razionale di me e la furia si contendono il comando sul mio corpo, mi accascio a terra con la testa tra le mani e urlo.
Le teche dove tenevano le armi vanno in frantumi e le armi cadono, i pesi vibrano e le pistole cadono dal tavolo.
Sento la magia che mi scorre nelle vene, mischiata all'adrenalina e alla rabbia, poi vedo tutto buio.Mi sveglio di soprassalto, sono in palestra, adesso ci sono tutti.
Damon sposta lo sguardo preoccupato dal fratello a me, Scott si avvicina a me.
-No, stammi lontano- dico alzandomi, gli altri mi guardano interrogativi, guardo Stefan, l'ho quasi ucciso, non succederà più.
Stefan prova ad avvicinarsi
-No, statemi tutti lontano, vi potrei uccidere, statemi lontano- grido e poi corro fuori dalla palestra e in pochi secondi arrivo in camera mia e ci entro.
Vado sul letto e mi sdraio abbracciando in cuscino.
Cosa ho fatto? Cosa potevo fare? Sono un mostro. Potevo uccidere Stefan.
Potevo ucciderli tutti. Non sono io, non sono io che devo guidarli in guerra, non mi so neanche controllare, come potrei guidare un esercito?
Mi addormento tra lacrime, pensieri e domande che a cui non ho una risposta.-Cassiopea- dice una donna nell'ombra, mi avvicino e la riesco a scorgere meglio. È Amelia
-Cassiopea- ripete lei e io mi avvicino di più e mi siedo accanto a lei
-Bambina mia, che succede?- chiede lei, è la prima volta che mi parla così dolcemente
-Come...- sussurro con un singhiozzo
-Come posso essere io?- dico
-Ti hanno scelto- dice lei dolce prendendomi una mano
-Ti hanno dato i poteri- dice lei
-Io non li voglio, non voglio avere i poteri. Non voglio niente di tutto questo! Non l'ho chiesto!- grido tra le lacrime -Non voglio essere la prescelta, non voglio niente di tutto questo, non ce la farò...- dico singhiozzando
-Tesoro ti hanno scelta per un motivo. Tu puoi farcela, hai il potere per farlo, il coraggio per farlo, la determinazione, l'animo giusto. Ce la farai- dice Amelia, io la guardo con le lacrime agli occhi
-Non riesco a controllarmi, come potrei farcela?- chiedo
-Devi essere forte, devi controllarti, devi riuscirci, altrimenti il tuo potere ti consumerà- dice lei
-Allora forse è meglio così...- dico in un sussurro
-Non dire questo, se non ci riuscirai tu, il mondo avrà un terribile destino- dice mettendomi una mano sulla guancia e asciugandomi una lacrima. Posso farcela.
Faccio un sospiro
-Ricordati che non sei da sola. Hai i tuoi amici- dice lei, sto per ribattere ma lei mi precede
-Non puoi allontanarli tutti, ti aiuteranno perché ci tengono a te, fatti aiutare e ce la farai- dice, io annuisco, anche se devo ancora riflettere.
-Credi in te e ce la farai- dice e poi la sua figura diventa sfuocata e mi sveglio in camera mia.Apro gli occhi e resto ferma, non voglio alzarmi, non riuscirei a guardare in faccia nessuno. Non riuscirei a guardare in faccia Damon, sapendo di avergli quasi ucciso il fratello, non ce la farei a guardare in faccia Stefan.
Resto nel letto a riflettere per tutta la mattinata.
Poi verso il primo pomeriggio sento qualcuno bussare, non possono entrare
-Cassi- dice una voce, che riconosco essere quella di Isabelle
-Cassi avanti- dice Lydia, non rispondo.
-Cassi dai aprici- dice Hermione battendo sulla porta. Resto zitta, non voglio parlare con nessuno. Quando penso che se ne siano andate ricominciano
-Cassi, vogliamo solo sapere come stai- dice la voce di Annabeth. Poco dopo però perdono le speranze e se ne vanno.________________________________
Spazio autriceHey come va?
Vi piace la storia?Alla prossima

STAI LEGGENDO
Multifandom Meeting
ParanormaleSe le nostre saghe di libri, le nostre serie tv e i nostri film fossero reali? Se tutto questo é reale in universi paralleli? Cassiopea, nome alquanto strano per una ragazza di ventitré anni, si ritrova su una navicella inter-spaziale che viaggia...