Mi sveglio la mattina in cui dovrò andare sull'Olimpo. Per mia sfortuna non è stata una buona notte. Non ho quasi chiuso occhio.
Prendo uno zainetto della nave, ci metto dentro dei vestiti, non so quanto tempo ci metteremo, meglio avere cose in più.
Prendo la Passaporta, vedo che dentro c'è un biglietto con su scrittoLa Passaporta si attiverà alle 11. Mentre sull'Olimpo ci sarà una Ninfa, che ti darà una corona dall'oro, quella é la Passaporta, si attiverà quando ne avrete bisogno.
Non so di chi sia la scrittura, ma so che il biglietto é dalla strega, in effetti non le ho neanche chiesto il suo nome.
Esco dalla camera portando lo zaino, vado in mensa e ci sono già tutti.
Sono circa le nove e mezza. Non ho voglia di andare a mangiare con gli altri, voglio restare da sola, ma mi obbligo ad andare con loro.
Mi siedo tra Lydia e Izzy. Davanti ho Percy, Hermione e Stiles.
Mentre poco più in là c'è Annabeth che mi guarda comprensiva.
-La Passaporta si attiverà alle undici- dico e Percy annuisce
-Io, Annabeth e Grover verremo con te, ovviamente- dice Percy e io annuisco
-Anch'io verrò- dice Clarisse che è seduta vicino a Hermione e a Draco. Percy fa una faccia strana, lo so che preferirebbe che non venisse, ma in fondo è anche il suo mondo
-Va bene- dico e finiamo di mangiare.
Prendo un libro dalla biblioteca e lo leggo su uno dei divanetti di Arthur.
Gli altri sono un po' in giro, un po' di qua e un po' di là, ma saranno nella Sala Grande per le undici dove ci siamo dati appuntamento.
-Sai qualcosa di come dovremo salvare il tuo mondo?- mi chiede una voce, alzo gli occhi dal libro che é appoggiato alle mie gambe incrociate e vedo Clarisse davanti a me.
-L'ho detto ieri sera, so solo che dobbiamo salvarlo, non so cosa ci aspetterà. Ma spero di rincontrare la strega che ci ha mandato qui in sogno- dico e Clarisse annuisce
-Bene, vedi di non farti uccidere prima di arrivare sul tuo mondo, perché non vorrei dovermi sbarazzare di un cadavere nello spazio- dice acida e se ne va.
Alzo gli occhi al cielo, o meglio al soffitto e continuo a leggere.
Poco dopo mi accorgo che sono quasi le undici, così mi avvio alla Sala Grande.
Tutti sono già lì e in silenzio, aspettano solo me.
Tiro fuori la Passaporta
-Ritorna sana e salva- mi dice Izzy abbracciandomi
-Fai attenzione- mi dice Stefan anche lui abbracciandomi
-Cercherò di scoprire qualcosa- dice Stiles abbracciandomi anche lui e poi allungo il braccio con il cappello verso Annabeth, Percy, Grover e Clarisse.
-Dovete solo toccarlo, finiremo sul vostro mondo, non so di preciso dove- dico e loro annuiscono e prendono il capello.
Controllo l'ora, manca un minuto.
Alzo lo sguardo e incontro quello di Klaus, ha sempre un ghigno stampato sul volto.
Faccio una smorfia e poi sento un cambiamento di aria e di spazio.
-Vi conviene chiudere gli occhi- grido, spero che mi abbiano sentito. Non ho mai preso una Passaporta, la sensazione che ho quando ci fermiamo é bruttissima, ho come il vomito.
Apro gli occhi e vedo che anche gli altri non sono da meno.
Rimetto la Passaporta nello zainetto e mi guardo intorno. Siamo in un bagno pubblico, non so dove. Usciamo e siamo in un bar, nessuno fortunatamente ci ha visto.
Percy va avanti e usciamo dal bar.
Vedo in lontananza la cima dell'Empire State Building. Dobbiamo percorrere solo un viale con almeno sette isolati.
-Bene, non direi che è tanto difficile- dico
-Non lo devi dire, se qualcuno lo dice, tutto inizierà a essere più difficile- dice Percy
-Si è vero- conferma Grover, adesso ha i jeans e delle scarpe con dei piedi finti, anche se non le vedo so che ci sono.
Iniziamo a camminare, Percy è con Grover, mentre io e Annabeth li seguiamo e dietro di noi c'è Clarisse che cammina silenziosa.
Annabeth mi ha suggerito di portare un pugnale, per non essere indifesa, io ho accettato e l'ho messo in una tasca dei jeans, coperta dalla felpa grande che ho messo.
Siamo quasi arrivati all'edifico quando sento dei strani rumori, ci manca solo un isolato
-Lo sentite anche voi?- chiedo e Annabeth fa cenno di si con la testa. Poi da una strada che abbiamo appena sorpassato esce fuori una Chimera, già trasformata. Ha la testa a forma di leone, poi ha la coda che finisce con un serpente e apre la bocca minacciosa e sputa fuoco nella nostra direzione.
Per poco non mi tocca della lava, perché mi sposto subito, non so come abbia fatto, di solito sarei stata ferma imbambolata, ma adesso mi sono spostata, forse sono i riflessi da semidio.
Percy tira fuori la sua penna a sfera e la fa diventare Vortice e inizia a combattere, lo stesso fa Clarisse tirando fuori la sua lancia.
-Percy basta! Andiamo- grida Annabeth, Percy si gira verso di lei e si distrae e viene sbattuto a terra dalla coda di serpente.
Io raggiungo Annabeth e guardo la strada che ci separa dall'edificio
-Non ce la faremo- dice Grover arrivando
-Ce la dobbiamo fare- dice Annabeth e poi Grover tira fuori il suo flauto e inizia a suonare.
La Chimera si accascia a terra, come addormentata.
-Forza, andiamo- grida la figlia di Atena e inizia a correre verso il grattacielo.
Io la seguo a ruota, poco dopo vengo affiancata da Percy e Clarisse, il figlio di Poseidone corre ancora con la spada in mano, come la figlia di Ares che corre con la lancia.
Sento il pavimento tremare mentre corro, mi giro continuando a correre, alla Chimera ci sta seguendo correndo o meglio galoppando
-Via, via, via- grida Percy che anche lui si è voltato a vedere. Sento caldo e spero che la Chimera non mi abbia preso.
Arriviamo all'entrata e ci catapultiamo dentro. La Chimera non può entrare, quindi siamo salvi. Mi appoggio alle ginocchia ansimando, gli altri sembrano stare bene.
-Stai bene?- mi chiede Percy
-Si, ho solo rischiato al vita, ma sto bene- dico deglutendo -Ma tanto voi siete abituati no?- chiedo e Percy sorride. Sento un po' puzza di bruciato e poi scopro che viene da me, mi guardo i capelli sciolti sulle spalle e noto che una buona parte é bruciata e sono più corti degli altri.
-No, i capelli no- dico e Annabeth mi guarda e sorride, mi faccio una coda veloce. Poi ci avviamo al banco della reception
-Dobbiamo andare al seicentesimo piano- dice Percy guardando il tizio dietro la scrivania che guarda una rivista
-Non esiste un seicentesimo piano ragazzo- dice il tizio annoiato alzando lo sguardo dalla rivista
-Seicentesimo piano- ripete Percy mettendo sul bancone delle strane monete, che riconosco essere delle dracme. Il tizio lo guarda e poi gli porge una tessera
-Sapete come funziona?- chiede e Percy annuisce e andiamo verso un'ascensore.
Per fortuna non c'è nessuno, Percy mette al tessera e appare un pulsante con su scritto seicento. Lo schiaccia e partiamo per il seicentesimo piano, per la patria degli dei, per l'Olimpo.________________________________
Spazio autriceHey come vi sembra il capitolo?
Commentate 😘Alla prossima
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Multifandom Meeting
ParanormalSe le nostre saghe di libri, le nostre serie tv e i nostri film fossero reali? Se tutto questo é reale in universi paralleli? Cassiopea, nome alquanto strano per una ragazza di ventitré anni, si ritrova su una navicella inter-spaziale che viaggia...