48. Draghi

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Atterriamo in America del Sud dopo un paio d'ore. Siamo ai margini di una pianura, al centro c'è un grosso albero.
-È quello il Portale mi sa- dice il Colonnello
-Quanti Shadowhunters sono arrivati?- chiedo ad Akilah quando stiamo camminando verso l'albero
-Duemila Shadowhunters e mille nascosti tra lupi mannari, vampiri e Seele- dice il Sergente e annuisco
-Dovete entrare- dice il Colonnello arrivando davanti all'albero, guardando me, Harry, Hermione, Ron e Draco
-Bene, andiamo- dico sfoderando la spada e entrando nel buco della corteccia, seguita da tutti gli altri.
-Lumos- mormora Ron e la bacchetta fa luce.
Davanti a noi si staglia un corridoio buio di pietra. Lo percorriamo in silenzio e arriviamo in uno spiazzo con una parete.
-Vedete qualcosa?- chiede Harry
-Oh, siamo nel posto giusto- dico io indicando il muro.
Ron avvicina la bacchetta alla parete e gli altri riconoscono il simbolo dei doni della morte, disegnato in bianco sulla parete nera.
-Vedete per caso il pezzo dell'arma?- chiedo
-No, ma ho un brutto presentimento- dice Harry e con lui anche Hermione annusice. Poi all'improvviso sento freddo.
Guardo il muro, ci sono delle lastre di ghiaccio che si stanno formando sul muro, anche gli altri guardano il muro un po' spaventati.
Poi alla luce arriva una figura con i vestiti stracciati che fluttua, non ha una faccia.
È un Dissennatore, adesso all'improvviso mi sento come se non potessi mai più provare felicità, si avvicina a Draco e lui rimane fermo e il Dissennatore gli sta "mangiando" l'anima.
-Expecto Patronum- grida Harry puntando la bacchetta contro il Dissennatore.
Dalla bacchetta esce una luce bianca seguita da un cervo, che insegue il Dissennatore per tutto il corridoio e sparisce.
Draco si inginocchia e tutti corriamo verso di lui.
Ha gli occhi che fissano il vuoto.
Hermione estrae dalla sua borsetta di perle una barretta di cioccolata e scuote Draco per poi fargliela mangiare. La borsa è piccola, ma è stato fatto un incantesimo e può tenere di tutto, libri, armi e tanto altro.
-Come stai?- chiedo io dopo che ha mangiato un po' di cioccolato
-Bene credo- dice e lo facciamo sedere su una roccia lì vicino.
Inizio a setacciare la stanza e vedo un luccichio sotto la parete, mi avvicino e lo prendo, è un altro pezzo dell'arma. Poi al centro del disegno dei doni della morte c'è un apertura uguale al pezzo e lo metto dentro e la parete inizia ad aprirsi, e il sibilo dei segni della morte ormai non è più visibile. La stanza si illumina e si accendono delle torce che non avevo notato
-Oh finalmente- dice una voce di donna uscendo dalla porta, è la McGranitt.
-Felice di rivederla professoressa- dice Harry avvicinandosi a me e a Minerva
-È bello rivederti anche per me Potter- dice e gli fa un sorriso e sorride anche a tutti noi.
-Non c'è tempo da perdere, abbiamo radunato un po' di gente- dice lei e iniziamo ad uscire delle persone, riconosco Ginny che è seguita da altre teste rosse, presumo la sua famiglia e tanta altra gente.
-Muoversi, muoversi, non abbiamo raggruppato solo maghi- dice la McGranitt e inizia ad avviarsi per il corridoio e noi la seguiamo, ha un passo spedito
-Cosa significa esattamente che non ha raggruppato solo maghi?- chiedo io
-Cassi è ovvio! Giganti, creature della notte, centauri e...- dice ma si interrompe ma Minerva continua per lei
-E draghi, esatto signorina Granger- dice e arriviamo in superficie, io ho la bocca spalancata
-Ma..ma- inizio balbettando
-Ma come fanno i draghi a passare per quella porta?- chiedo dopo essermi ripresa
-Ecco, questa è una buona domanda- risponde la McGranitt e un secondo dopo, vicino all'albero si forma una buca da cui escono almeno dieci draghi.
Resto lì a fissarli a bocca aperta.
-Come... come- inizio
-Abbiamo già programmato tutto. Alloggeranno vicino alla base, vicino purché possano venire a combattere, ma abbastanza lontano da non uccidere nessuno- dice lei, poi si avvicinano anche i nostri amici
-Ma quelli sono...- inizia Tris
-Draghi, proprio così- conclude Caroline, tutti li fissano intanto che volano in circolo sopra di noi, aspettando che tutti i maghi e i giganti escano.
Arrivano delle navicelle proprio in quel momento.
-Bene qual è la prossima tappa?- chiede Grover
-America del Nord, Divergenti- dice il Colonnello
Tutti saliamo ancora sulla navicella e ci alziamo in volo, lasciandoci indietro i draghi e i maghi.
Ci impieghiamo circa un'ora, sto zitta e fisso la mia spada per tutto il tempo.
Non riesco a fare niente, mi tormento pensando che dopo che avremo trovato tutti i portali dovremo andare in guerra, a combattere e a rischiare la vita, e io non voglio che i miei amici muoiano. Devo trovare un'alternativa, non posso chiedere a tutte queste persone e a tutto l'esercito di combattere per me e mettere a rischio la loro vita o peggio morire per me.
-Hey Cassi tutto bene?- mi chiede Stefan, alzo lo sguardo e vedo che siamo atterrati e tutti sono già scesi e ci siamo solo noi
-Si, certo- dico facendo un falso sorriso e poi usciamo insieme dalla navicella.
Siamo atterrati in una spiaggia, era da tanto tempo che non vedo l'oceano.
-Di qua- dice il Sergente Akilah e si inizia a incamminare seguita da tutti.
Io resto un attimo a guardare l'orizzonte, è quasi il tramonto e il sole ha tinto di rosso tutto il cielo.
Sospiro e mi giro, seguendo gli altri via dalla spiaggia.
Sono in coda al gruppo e cammino da sola, sono talmente immersa nei miei pensieri che vado a sbattere contro qualcuno.
-Forse devo comprarti degli occhiali, se devi sconfiggere Crono spero almeno che tu veda qualcosa- dice Klaus girandosi e fronteggiandomi, mi sto arrabbiando, lui mi sta provocando e aspetta una mia reazione.
Poi aspetto cinque secondi e faccio un respiro, non serve che mi arrabbi per una battutina.
-D'accordo, come vuoi, ma oggi non sono in vena ok? Lasciami in pace dalle tue battutine e dal tuo senso dell'umorismo- dico calma e lo supero.
-Oh avanti il mio senso dell'umorismo è alle stelle- dice lui seguendomi, visto che stiamo ricominciando a camminare, gli altri sono più avanti di alcuni metri, quindi sono da sola con lui.
-Sei di buon umore?- chiedo alzando un sopracciglio
-Si, forse sapere che mio padre è vivo è una buona notizia, così lo potrò uccidere di nuovo- dice lui facendo un sorrisetto. Annuisco distratta e continuiamo a camminare.

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Spazio autrice

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