I giorni passavano, tutto era tornato alla normalità... o quasi.
Tutti facevano quello che facevano sempre, ma nella base aleggiava la tristezza.
Nessuno parlava ed era come se tutto fosse diventato grigio e triste.
Tutti stavano per i fatti loro, non c'erano più le risate tra i corridoio, le conversazioni ai tavoli, tutto era diventato silenzioso come un cimitero.-Si riprenderà?- domanda Klaus a Deaton mentre il dottore vede i valori vitali della ragazza.
-Ha superato l'intervento e adesso sta meglio, ma dipende solo da lei uscire dal coma- risponde il dottore.
-Se può farti stare meglio l'hai salvata, ancora pochi minuti e sarebbe morta- dice il dottore facendo un sorriso tirato per poi uscire dalla stanza di ospedale della base.
L'Originale era da solo nella stanza che ripensava al giorno della battaglia, era impegnato a combattere, nonostante avesse visto che lei era in difficoltà, pensava che ce l'avrebbe fatta, invece l'ha lasciata sola e questo le è costato la vita.
Adesso era lì sdraiata, immobile, l'unica cosa che non gli facesse pensare che era un cadavere era il petto che si alza e abbassava lentamente per respirare.
I capelli castani erano sciolti sulle spalle, il lenzuolo bianco la copriva fino a metà del busto, poi si intraveda il camice tipico degli ospedali e le braccia erano appoggiate e immobili lungo il corpo.
-Mi dispiace- sussurra l'Originale guardando la ragazza con gli occhi lucidi. Si abbassa verso il volto della ragazza e le posa un leggero bacio sulla fronte, per poi andarsene.Cassiopea pov's
Tutti i ricordi della mia infanzia mi passavano veloci davanti, tutti i sorrisi dei miei genitori, tutti le sgridate e tutta la mia vita.
Ma non solo, vedevo anche ricordi che non mi appartenevano, ma di cui ero protagonista, erano i ricordi delle vite passate, tutti insieme nella mia testa che scorrevano veloci.
Tutte le immagini erano contornate da un bianco quasi accecante.
-Mamma...- sussurra una bambina in un'immagine, sdraiata in un letto con dei cuscini ricamati in oro.
-Dormi piccola mia- dice la donna dando un bacio in fronte alla bambina, per poi rimboccarle le coperte e vederla addormentarsi accarezzandole i capelli.
La donna poi si alza e per un attimo resto sbalordita, sono io, solo con i capelli molto più lunghi e con alcune rughe in più.
Perché adesso sto rivivendo le mie vite passate? Perché ho tutti i ricordi?
Ma soprattutto cosa mi è successo?
Come per rispondere alle mie domande la luce bianca diventa più intensa e non so come riesco a coprirmi il viso dalla luce.
Adesso capisco, devo incontrare qualcuno, come in uno degli incantesimi che ho fatto per incontrare Amelia.
Vado verso la luce che diventa più intensa e poi rivela due figure.
Quando si avvicinano le riconosco o meglio mi riconosco, sono io.
-Cassiopea- dice una delle due, è vestita con un abito dorato che va fino a terra e anche nei capelli ha delle strisce dorate. Mentre l'altra ha un vestito bianco con una cintura in cuoio e dei sandali simili a quelli dell'antica Roma.
-Voi siete...- inizio avvicinandomi di più
-Siamo te- dice quella con il vestito bianco
-Cosa ci faccio qui?- domando
-Dobbiamo parlare- risponde la prima e dopo il bianco che c'era si trasforma in un prato soleggiato con dei cavalli.
Camminiamo per un po' fino ad arrivare ai cavalli che ci vengono incontro e io inizio ad accarezzarne uno
-Dove siamo?- domando alle altre due, sento di potermi fidare, forse perché siamo la stessa persona
-Siamo a Roma, almeno nelle terre circostanti, ci venivo ogni giorno, mi calmava- dice la seconda
-Cosa mi dovete dire?- chiedo
-Non qui, facciamo una cavalcata- dice la prima e sale su un cavallo come se fosse la cosa più facile del mondo e lo stesso fa l'altra
-Non so cavalcare- dico accarezzando il cavallo nero come la pece che mi è venuto incontro
-È facile, io so cavalcare, se scavi dentro di te ci sarà il ricordo di come si cavalca, perché l'abbiamo fatto- dice la seconda e l'altra le sorride e spronano i cavalli e si allontanano.
Solo adesso noto come sono vestita, con un vestito nero, stretto in vita a maniche corte, che poi arriva fino ai piedi, stile 1800.
Vado verso il fianco del cavallo e chiudo gli occhi, faccio come mi ha detto la me dell'antica Roma, scavo dentro di me.
Poi apro gli occhi e so come fare.
Faccio forza sulle braccia, ruoto le gambe e sono in groppa.
Il vestito non è proprio il modo migliore per cavalcare, ma sprono il cavallo al galoppo che corre come il vento.
Raggiungo le altre e inizia una gara fino a che non arriviamo ad una collina.
-È stupendo- dico scendendo dal cavallo con le altre, sulla collina c'è un albero con una panchina da cui si vede il paesaggio.
Le altre che si siedono mentre io sto in piedi dando le spalle e guardo il panorama.
-Cassiopea dobbiamo parlare ora- dice una delle due, non so con precisione quale, perché abbiamo tutte le stesse voci, così mi giro e aspetto che parlino
-Sai già le nostre storie, adesso però ci devi promettere una cosa- dice quella con il vestito oro, per poi guardare l'altra e continuare
-Cosa?- chiedo
-Devi prometterci che non ti arrenderai, che farai meglio di ciò che abbiamo fatto noi. Devi riuscirci questa volta. Altrimenti Crono diventerà troppo potente- continua la prima
-So quello che devo fare e non mi tirerò indietro, so ciò che mi aspetta- dico
-Tu non capisci, questo non è reale, sei in coma e ti devi svegliare, altrimenti morirai anche tu- dice l'altra
-In che senso scusa?- chiedo confusa
-Tutto questo, la guerra, l'esercito è stato voluto affinché tu possa sconfiggere Crono entro il tuo trentesimo compleanno e se resterai in coma morirai anche prima se Crono arriva a te- spiega
-Cosa? E come faccio a uscire dal coma?- chiedo in panico
-Devi riuscirci da sola, è tempo che noi ce ne andiamo- dice l'altra
-No, aspettate, dovete spiegarmi- dico
-Fai meglio di ciò che abbiamo fatto noi e ricorda, tutti hanno un cuore e quello di Crono è la chiave di tutto- dicono insieme e poi spariscono dalla panchina.
Adesso cosa faccio? Devo svegliarmi, ma come?
Così faccio la cosa più scontata forse, urlo.________________________________
Spazio autriceHey come va?
Vi piace il capitolo?Alla prossima
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Multifandom Meeting
ParanormalSe le nostre saghe di libri, le nostre serie tv e i nostri film fossero reali? Se tutto questo é reale in universi paralleli? Cassiopea, nome alquanto strano per una ragazza di ventitré anni, si ritrova su una navicella inter-spaziale che viaggia...