Per giorni non esco dalla camera, non me la sento ancora di interagire con gli altri.
Sono passati quasi tutti per farmi uscire, ma io non ho risposto mai a nessuno.
Adesso è notte, devo dire che nonostante tutto ho fame e magari a quest'ora non c'è nessuno.
Esco dalla camera in silenzio e mi avvio alla mensa.
Mangio un po' e ho sete, quella sete, così bevo un po' di sangue e poi esco dalla mensa.
Non voglio vedere nessuno, ma non ho voglia di tornare nella mia stanza. La navicella è grande, così decido di esplorare un po'.
Passo in corridoi che non ho mai visto, poi sento un rumore dietro di me e così mi giro di scatto. C'è qualcuno, così vado via più veloce che posso e mi ritrovo davanti a camera mia. Ma sento una voce
-Non puoi nasconderti per sempre Cassi - dice Stefan quando sto per passare il braccialetto per entrare nella stanza
-Parlami- dice ancora, si sta avvicinando e io non voglio perché ho paura di fargli male, mi appoggia una mano sulla spalla.
Mi giro di scatto e tolgo la sua mano con un gesto secco
-Non toccarmi Stefan- dico, non lo riesco neanche a guardare in faccia.
Lui mi prende il viso con una mano e me lo alza per poi fare incontrare i suoi occhi con i miei.
Mi allontano di un passo, ma non stacco il contatto visivo
-Stefan vai via- dico
-Cassi non me ne andrò, cos'hai? Dimmi cosa ti turba- dice lui avvicinandosi ancora un po'
-Cos'ho Stefan? Cosa mi turba? Sul serio? Ti ho quasi ucciso- dico alzando la voce
-Ti ho quasi ucciso, ero vicinissima a strapparti il cuore, solo perché avevo perso il controllo- dico quasi urlando
-Stefan ti prego, va via, non riesco neanche a guardarti in faccia, senza che mi venga in mente che ti ho quasi ucciso- dico
-Ma non l'hai fatto- sussurra lui avvicinandosi ancora
-Stefan, non voglio...- inizio, respiro e poi lo guardo ancora, devo farlo. Per il suo bene, rischio di ucciderlo ancora
-Stefan, perfavore va via. Lasciami in pace. È meglio se non ci vediamo più- dico inflessibile, non so come io riesca a fare così, ma è meglio per lui.
Mi guarda con occhi carichi di dolore
-Cassi ma che dici?- sussurra lui
-È meglio così Stefan- dico trattenendo un singhiozzo
-Ma...- insiste lui, non volevo arrivare a questo punto, ma sono costretta a farlo. Per il suo bene
-Mi dispiace Stefan, ma non provo niente per te, ti vedo solo come un amico- dico e vedo nei suoi occhi che quelle parole sono peggio di una pugnalata.
Mi giro e entro in camera mia chiudendo la porta in silenzio. Mi butto sul letto e solo lì scoppio, scoppio in un pianto disperato che cerco di soffocare con le lenzuola.Un mese dopo, sono ancora nella mia stanza, da quando ho rotto con Stefan non sono più uscita e mi sono allenata nella mia stanza, c'è come un soggiorno con un divano, che ho spostato per formare una piccola stanza per allenarmi. Non mangio da non so quanto e sono dimagrita molto e la mia pelle è da qualche giorno grigia, penso per la mancanza di sangue.
Infatti tutto il mio corpo va a fuoco e sento ogni cellula del mio corpo chiedere del sangue, ma non cedo.
Ho quasi rotto una parete della palestra improvvisata nella mia stanza, perché non mi sono riuscita a controllare e ho perso il controllo. Le ragazze passano quasi ogni giorno per sapere come sto, anche se non rispondo mai.
Tra un paio di giorni dovremmo partire per il mondo dei vampiri. Ma non sono ancora pronta.
Mi siedo in mezzo alla stanza con la testa sulle ginocchia e piango.
Forse è meglio farla finita. Ma mi viene ancora in mente la conversazione con Amelia, è l'unica cosa per cui vado avanti. Salverò il mondo dei miei amici, è il minimo che posso fare, ma non sceglierò il mondo in cui ho poteri, voglio solo dimenticare tutto e vivere una vita normale, dopo la guerra sceglierò il mondo normale.
Alzo la testa, le ragazze sono arrivate anche oggi.
-Hey Cassi, ci fai entrare, vogliamo solo sapere come stai- dice la voce di Annabeth, mi avvicino alla porta e resto in ascolto, sono grata anche a loro, nonostante tutto quello che ho fatto mi stanno per così dire vicino e ci tengono a me.
-Non possiamo sfondare la porta?- chiede Christina e faccio un piccolo sorriso
-Dai Cassi, sappiamo che sei qui- dice Hermione dall'altra parte della porta
-Cassi, sono Izzy, aprici- dice Isabelle battendo ripetutamente sulla porta, mi avvicino ancora un po', sono tentata di aprire e raccontare tutto.
Sento che se ne stanno andando, avvicino il polso e la porta si apre
-Avete sentito?- chiede Elena e tutte si girano e fanno capolino davanti alla porta ci sono tutte a parte Clarisse, non ho legato particolarmente con lei, ci sono Isabelle, Clary, Hermione, Annabeth, Elena, Bonnie, Christina, Tris, Hayley, Lydia e Malia
-Oh mio Dio Cassi- dice subito abbracciandomi Izzy, come fanno tutte le altre
-Da quanto non mangi?- chiede Elena preoccupata
-Ti stai essiccando, questo non va assolutamente bene- dice Bonnie
-Sto bene- dico io, ma nessuna a quanto pare sembra crederci.
-Vado a prenderti qualcosa da mangiare, ritorno subito e poi ci devi raccontare tutto- dice Elena e sparisce.
Le faccio entrare e ci sediamo come possiamo sul letto, tutte vicine.
Elena è di ritorno poco dopo e mi obbligano a mangiare tutto, compreso un bicchiere di sangue. Adesso mi sento molto meglio, a livello fisico.
Racconto tutto e Izzy subito mi abbraccia dopo che ho raccontato anche di Stefan
-Tesoro- dice lei e io ricambio l'abbraccio, iniziando a piangere, non solo per Stefan, ma per tutto quello che è successo.
-Ho un idea, oggi faremo un Pigiama Party tutte insieme e guarderemo film sdolcinati. Staremo tutte insieme e dimentichiamo i ragazzi- dice Lydia e tutte accettano contente.________________________________
Spazio autriceHey come va?
Spero vi piaccia il capitolo. Anche se ho fatto lasciare Stefan e Cassiopea 🙈🙈Alla prossima
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Multifandom Meeting
ParanormalSe le nostre saghe di libri, le nostre serie tv e i nostri film fossero reali? Se tutto questo é reale in universi paralleli? Cassiopea, nome alquanto strano per una ragazza di ventitré anni, si ritrova su una navicella inter-spaziale che viaggia...