2. Incontri

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La cosa di cui mi accorgo subito è del signore che sta pulendo i bicchieri dietro al bancone. Ha uno smoking rosso e il papillon nero, con un comincia bianca. Corro subito verso di lui, che finalmente si accorge della mia presenza
-Buonasera, vuole qualcosa da bere?- chiede l'uomo
-Dove siamo?- chiedo
-Siamo a bordo della nave spaziale Avalon- dice il signore -Qualcosa da bere?- chiede ancora
-Cosa ci faccio qui? Perché non c'è nessuno? Dove stiamo andando?- chiedo
-Siamo a bordo della nave spaziale Avalon, io mi chiamo Arthur, vuole qualcosa da bere?- dice Arthur
-Perché ci siamo solo noi qui?- insisto
-Non sono programmato per darle queste informazioni- dice
-Cosa?- chiedo confusa, mi sporgo verso il bancone e vedo che Arthur al posto delle gambe ha una gamba di metallo.
-Sei un robot?- chiedo
-Sono Arthur- dice e io sto iniziando a spazientirmi, voglio sapere cosa ci faccio qui.
-C'è qualqun'altro qui?- chiedo ancora
-Mia signora io non ho visto ancora nessuno- dice Arthur
-Che significa "ancora"?- chiedo
-Vuole qualcosa da bere?- ripete. Finalmente mi arrendo e mi siedo su uno sgabello
-Un bicchiere d'acqua perfavore- dico e Arthur posa il bicchiere che stava pulendo, ne prende un altro e me lo mette davanti per poi versarmi dell'acqua da una bottiglia presa da un mini frigo. Guardo attenta i suoi movimenti ripetitivi e robotici.
Bevo l'acqua, non so neanche quanto tempo è passato, che ore sono?
-Che ore sono?- chiedo sbuffando non sicura di avere una risposta.
-Sono le cinque e dodici minuti del pomeriggio- dice Arthur
-Si può avere un orologio?- chiedo
-Ogni volta che ne avrà bisogno, apparirà l'orario sul suo polso, deve solo dire controllo l'ora- dice e io annuisco
-Controllo l'ora- dico e sul mio polso, vicino al braccialetto appare l'ora, con un scrittura azzurrina luminescente, circa un minuto dopo va via.
-Grazie mille Arthur- dico alzandomi dallo sgabello
-Di niente, mia signora, arrivederci- dice e si rimette a pulire ancora i bicchieri, anche se sono già scintillanti e puliti.
Senza fare altre domande esco dal salone e mi ritrovo nel corridoio di prima. Vado avanti camminando e svolto a sinistra ad un bivio come avevo visto sulla cartina.
Cammino e in lontananza vedo una porta, come quella di un ascensore, ma di pietra, é la mensa.
Mi domando come faccio ad entrare, ma appena arrivo davanti la porta a doppio battente di apre, come le porte di un ascensore.
Mi ritrovo davanti ad una mensa con diversi tavoli. Al centro dell'immenso sala, più piccola della Sala Grande c'è un distributore gigante.
Ma la cosa strana è che seduti ad un tavolo, ci sono delle persone, circa una ventina, alcune sono anche in piedi.
Tutti mi fissano in silenzio.
Hanno tutti delle facce famigliari.
Resto ferma dove sono.
Un secondo dopo qualcuno mi prende e mi sbatte al muro tenendomi per la gola, non facendomi toccare terra.
-Chi sei?- chiede facendomi sbattere la testa al muro un'altra volta.
Guardo il mio aggressore, è terribilmente famigliare, cerco di respirare, ma mi tiene troppo forte, con una forza, oso dire soprannaturale.
L'uomo ha i capelli biondi un po' ricci, un po' di barba, ha le labbra carnose e gli occhi verde-azzurro
-Chi sei?- domanda ancora, ma io non riesco più a respirare e inizio a vedere delle macchie di strani colori.
-Niklaus lasciala- dice una voce, ma il mio aggressore non mi lascia, adesso ho la vista del tutto sfuocata
-Niklaus ho detto di lasciarla- dice sempre la stessa voce, poi all'improvviso cado a terra sulle ginocchia.
Gemo dal dolore e inizio a tossire, mi tocco il collo, ho ancora l'impressione che qualcuno mi stia tenendo il collo.
Poi alzo la testa tossendo e fa capolino davanti a me un uomo.
Ha i capelli castani e gli occhi marroni, i suoi lineamenti sono delicati e assomiglia all'uomo biondo. Ma la cosa che attira la mia attenzione é il suo smoking, indossa uno smoking nero, ha un orologio costoso e mi tende una mano.
Io la afferro e mi tira su, con tanta forza che quasi non cado di nuovo.
Il mio aggressore, si sta rialzando dalla parete a destra della quale mi aveva sbattuto e si toglie dai vestiti la polvere del muro, poi quando si sposta, vedo dietro di lui un buco nella parete.
L'uomo che mi ha aiutato ad alzarmi sta tenendo una mano sulla mia schiena.
Io mi scosto allontanandomi un poco spaventata.
-Chi sei? Sei sorda?- dice l'uomo che mi ha aggradito minaccioso
-Niklaus modera i toni, mi sa che la ragazza é un po' stordita- dice l'uomo castano con voce dolce facendo un sorriso.
Poi come un lampo mi passa un'idea folle. Non può essere. Loro non dovrebbero esistere, loro non sono reali.
-Niklaus? Niklaus Mikaelson?- chiedo a bassa voce all'uomo biondo, che è poco più indietro dell'uomo castano
-Come fai a sapere chi sono?- chiede Niklaus avanzando ma l'uomo lo ferma mettendo un braccio
-Con calma fratello- dice l'altro uomo.
-Elijah Mikaelson?- chiedo io all'uomo castano, l'uomo annuisce e io mi sento come mancare, indietreggio e mi appoggio al tavolo.
-Voi...voi non siete reali... non potete esserlo... non è possibile...- sussurro, sento dei brusii, mi ero dimenticata delle altre persone, adesso guardandoli bene conosco tutti.
Adesso tutto sembra così famigliare, la nave spaziale su cui stiamo viaggiando è quella di un un film che ho visto anni fa, Passengers.
Tutte le persone che ho davanti a me non sono reali, sono persone delle serie tv, libri e film che guardavo da ragazza.
-Non... non...- sussurro e Elijah si avvicina piano
-Come ti chiami?- chiede gentilmente
-Sono Cassiopea- sussurro guardando il pavimento
-Abbiamo scoperto che ha un nome- dice Niklaus
-Ma non è possibile...- sussurro ancora, poi alzo lo sguardo e sono costretta a crederci, tutti i protagonisti delle serie tv e libri che mi piacevano sono davanti a me. Sono tutti vivi davanti a me.
Riconosco tutti, ma allo stesso tempo non so spiegare come facciano ad essere qui.
Guardo negli occhi Elijah preoccupata, tutte le mie convinzioni, tutte le convinzioni degli umani mi sono cadute addosso.
Elijah mi guarda interrogativo e anche un po' spaventato, come faccio a spiegarlo? Come faccio a spiegare ad ognuno di loro che non sono reali? Che sono solo dei personaggi immaginari?

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Spazio autrice

Hey cari lettori come vi sembra il capitolo?
Spero che tutti conoscano bene o in parte i due personaggi che la protagonista ha incontrato 😏 altrimenti li conoscerete in questa storia.

Alla prossima e buona lettura

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