CAPITOLO UNO

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"Ho chiesto a me stesso: perché solo i ricchi possono accedere alla moda esclusiva? Perché non possono farlo anche l'uomo o la donna della strada? Io potevo cambiare questa regola. E l'ho fatto."

Pierre Cardin


Il 20 ottobre del 1993 alle 10.30 in punto del mattino, nascevo io. Una piccola creatura dai folti capelli biondi e dalla vocina più assordante del miagolio di un gatto quando gli viene schiacciata la coda. Avvolta in una copertina rosa tra le braccia di mamma e circondata da parenti e amici già rubavo il cuore a tutti, o per lo meno così mi venne raccontato.

Oggi, ventitré anni dopo, sono qui in questa grande città, e mi sento più sola che mai. È il primo compleanno senza mio nonno, sono cresciuta con lui dopo aver perso i miei genitori quando ero appena una bambina, e dallo scorso 17 giugno ho un vuoto dentro di me impossibile da colmare, lui era tutto per me, era la mia famiglia e vorrei soltanto che fosse qui con me oggi.

Avevamo una tradizione per questa giornata: nonno mi portava in libreria a comprare un nuovo libro, poi noleggiavamo un film, passavamo in hamburgheria a prendere hamburger e patatine e correvamo a casa per sederci davanti alla tv e mangiare sul divano. Quest'anno invece è tutto diverso, niente film, niente hamburger e patatine e niente nonno. Quanto mi manca.

Guardo fuori dalla finestra e riesco solo ad intravedere i palazzi vicino, la pioggia di Parigi colora la città dello stesso colore del mio umore, un grigio tipico delle giornate d'autunno. Mi siedo sul davanzale della finestra poggiando sulle gambe fredde una coperta, prendo l'iphone dalla tasca dei miei pantaloni e scorro i messaggi. Leggo il primo, poi il secondo e in men che non si dica ho già finito di rispondere a tutti.

Dodici persone, solo dodici persone si sono ricordate del mio compleanno, probabilmente devo ringraziare i social di avere almeno questi messaggi di auguri. "Tanti auguri Penny", mi scrive Rebecca. Era la mia vicina di banco alle superiori, e la mia migliore amica, eravamo così amiche che se qualcuno mi avesse detto che non ci saremmo nemmeno più viste non ci avrei mai creduto, eppure alla fine è andata così, un messaggio di auguri al compleanno e poi il silenzio fino all'anno successivo. Per il resto sono tutti messaggi di vecchi conoscenti o compaesani, nessuno di importante. Mi appoggio con la testa al muro e penso a quanto siano cambiate le cose, io che fino a pochi anni fa ero circondata da amici ora sono completamente sola, in una nuova città, lontana da casa.

Mi sono trasferita a Parigi tre mesi fa, è sempre stato il mio sogno vivere in una delle capitali della moda ed ho lavorato duramente per risparmiare abbastanza soldi per potermi trasferire.

Sin dai 15 anni ho cercato in tutti i modi di fare dei lavoretti per risparmiare soldi, così dopo otto anni di sacrifici sono riuscita a trasferirmi, finalmente il mio sogno di aprire un piccolo atelier di moda si sta avverando e non potrei essere più felice di aver passato tutti quei pomeriggi al lavoro invece che a spassarmela. All'epoca ero l'unica ragazza del mio anno a lavorare, mentre tutti i miei compagni dopo la scuola andavano a mangiare un gelato, oppure al fiume a fare il bagno, io dovevo subito correre a casa, lasciavo la cartella, mi cambiavo e via dritta al lavoro.

Amo la moda sin da quando ero bambina. Già a sei anni aspettavo con ansia la domenica perché mio nonno ogni settimana mi comprava una nuova rivista di moda, Vogue è sempre stata la mia preferita, ma non mi lasciavo mai mancare un numero di Vanity Fair, di Elle e di Glamour. Passavo l'intera giornata a sfogliare tutte le pagine senza lasciarmi sfuggire nemmeno il più piccolo dettaglio, sognavo che un giorno anche io avrei indossato quegli abiti, che avrei camminato con quelle scarpe lungo i red carpet delle più famose settimane della moda, che avrei chiuso in una di quelle borse perfette il mio rossetto color rosso scarlatto. Sognavo ad occhi aperti ogni settimana, e guardandomi allo specchio mi promettevo che avrei lottato duramente per arrivare a vivere il mio sogno. Non è passato giorno che io non abbia sfogliato qualche rivista, guardato qualche sfilata o disegnato qualche bozzetto.

A Parigi ho capito cos'è l'amore.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora