Immagina Thomas Shelby💚 - Peaky Blinders

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"You're so hypnotizing"

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"You're so hypnotizing"

Immagina...

Avevo iniziato a lavorare per gli Shelby da qualche settimana ormai. Polly mi aveva presentata alla famiglia dopo che ero andata da lei a chiedere riscatto per ciò che Billy Kimber mi aveva fatto e aveva incanalato la mia rabbia nella direzione giusta mandandomi sotto copertura tra gli uomini di quel pazzo.

Adesso però era arrivata la resa dei conti e mentre Kimber mi trascinava per le strade di Small Heat non riuscivo a smettere di pensare agli Shelby. Da qualche giorno loro non avevano più avuto mie notizie. Ogni notte passavo loro informazioni, dettagli sui movimenti dell'uomo che stavo tenendo d'occhio ma mi avevano scoperta e non era stato affatto piacevole.

I tagli che mi avevano inciso e gli schiaffi che mi avevano dato per farmi confessare non erano bastati a farmi tradire i Peaky Blinders. Non erano bastati a farmi tradire Thomas. Ormai era inutile negare quanto desiderassi quell'uomo, quanto fossi attratta da lui.

Kimber si era portato dietro quasi una trentina di uomini e sapevo che gli Shelby erano molti di meno, non erano preparati a quella situazione, avrebbero dovuto fronteggiare Kimber alla corsa, con i Lee. L'uomo ordinò di estrarre le armi e caricarle mentre con uno strattone mi mise davanti a lui, come per fargli da scudo.

"Disgustoso", pensai.

Si formarono i due schieramenti: Gli uomini di Thomas Shelby contro quelli di Billy Kimber e la cosa non prometteva per niente bene. Dei poliziotti nemmeno una debole traccia «Guarda un po' chi abbiamo qui» sentii la presa sul mio braccio stringersi tanto da farmi male «Qualcuno di voi conosce questa puttana, per caso?» cercai invano di sfuggire. Decisamente non mi sentivo bene, la testa mi girava e a malapena riuscivo a reggermi in piedi. Ero sicura di avere un taglio proprio sopra l'occhio e anche sul labbro, quindi non era messa molto bene.

«Lasciala andare e risolviamo questa storia tra noi, Billy» il mio sguardo era fisso su Tommy. Non mi aveva ancora guardata e dalla sua voce non trapelava alcuna emozione. Certe volte odiavo il modo in cui riuscisse ad essere così distaccato in ogni situazione ma d'altra parte quella era sempre stata una delle sue doti migliori.

«Ve lo concedo, ve ne siete scelti una davvero tosta» prese il mio mento tra le dita stringendo e mi dimenai cercando di liberarmi «Oltre ad essere bella non siamo riuscisti a farla parlare, nonostante il coltello che abbiamo usato per incentivarla, non so se mi spiego. Per di più quando abbiamo provato a giocare un po' con lei abbiamo scoperto che morde davvero forte» rise insieme ai suoi uomini e non potei essere che disgustata.

Vidi Tommy stringere il pugno che aveva lungo il fianco «Lasciala andare Kimber. Non te lo ripeterò un'altra volta»

«Signor Shelby, si è per caso rammollito? Non le importerà forse qualcosa di questa qui?» ghignò e nell'attimo in cui si perse a ridere di nuovo gli tirai una gomitata con tutta la forza che possedevo e l'uomo lasciò la presa su di me. Iniziai a correre ma in men che non si dica sentii un dolore acuto partire dalla testa e poi, fu il buio.

Quando mi svegliai impiegai diversi attimo per riuscire ad aprire gli occhi. Misi a fuoco la stanza con qualche difficoltà ma non riconobbi il luogo dove mi trovavo. Dopo un paio di tentativi riuscii ad alzarmi dal letto con un gemito di dolore. Avevo la pancia fasciata insieme ad una parte del braccio destro e del polso, per non parlare delle gambe che erano messe in uno stato pietoso. Uscendo dalla stanza alla ricerca di un'anima viva in quella casa fui costretta a sostenermi contro il muro per non cadere ad ogni passo, ero esausta. Riuscii ad arrivare alla sala da pranzo dove era riunita tutta la famiglia Shelby. Cercai con lo sguardo l'uomo che avevo tanto atteso di rivedere  ma di Tommy nemmeno l'ombra.

Polly fu la prima ad accorgersi di me e a corrermi incontro. Mi abbracciò e nonostante il dolore delle ferite mi sentii finalmente bene, come a casa «T/n! Grazie a Dio ti sei svegliata» salutai anche tutti gli altri ridendo alle solite battute sciocche di John. Feci per sedermi ma la mia testa iniziò a girare di nuovo facendomi perdere l'equilibro. Mi sentii svenire ma appena prima che potessi toccare terra mi ritrovai tra le braccia di Thomas Shelby.

Stavo forse sognando?

«La riporto a letto» mi appoggiai al petto caldo e muscoloso dell'uomo che mi riconduceva nella stanza in cui mi ero svegliata.

«Tommy..» borbottai e immagini sconnesse dell'accaduto mi riaffiorarono alla mente «Billy Kimber! Cos'è successo?» tirai lentamente su la testa dopo aver spalancato gli occhi per aver dimenticato una cosa tanto importante.

«Abbiamo vinto, siamo la terza compagnia di scommesse legali del paese, adesso» sorrise di sbieco e mi appoggiò sul letto. Mi coprii con la coperta tremando leggermente per il freddo che mi aveva appena investita. Thomas si sedette sul bordo del letto, accanto a me, e mi chiesi per quale motivo non se ne fosse già andato, tornando ai suoi affari.

«State tutti bene?» domandai preoccupata «Non si è ferito nessuno?»

«Mi hanno sparato» prese una sigaretta passandola un paio di volte sul labbro inferiore prima di accenderla «Danny è morto, ma stiamo tutti bene» indossava solo una camicia aperta ai primi due bottoni e riuscii a notare in quel momento in la fasciatura alla sua spalla sotto il tessuto bianco.

Istintivamente poggiai una mano su di essa accarezzandolo con leggerezza. Osservavo con trasporto i miei movimenti senza accorgermi di quanto insistentemente mi stesse fissando Tommy «Grazie per non aver confessato» disse e a quel punto alzai lo sguardo incontrando i suoi occhi magnetici e tormentati «Se l'avessi fatto Kimber avrebbe scoperto i nostri piani e saremmo stati fottuti già due giorni fa e lo apprezzo, sei stata brava» sussultai quando sentii la sua mano toccare le mie gambe da sopra la stoffa della coperta. Era un tocco gentile e caldo, rassicurante.

«Che succederà ora Tommy?» sussurrai spostando la mano dalla sua spalla al suo braccio «Voglio dire...» mi zittii quando notai che l'uomo si stava avvicinando lentamente.

In pochi secondi le sue labbra si posarono sulle mie. Sentivo nei suoi movimenti quanto si stesse trattenendo dall'approfondire quel bacio ma lo anticipai schiudendo le labbra. Le nostre lingue si incontrarono e le mie mani finirono tra i suoi capelli, morbidi tanto quanto avevo immaginato. Mi strinse i fianchi facendomi sospirare sulle sue labbra in un misto di dolore e piacere.

«Dovresti riposarti» si staccò guardandomi fisso negli occhi ma prima che potesse allontanarsi ancora lo riportai a me dal colletto della camicia baciandolo di nuovo. Gli accarezzai la spalla fasciata scendendo poi verso il petto, gli addominali. Strinsi i muscoli delle sue braccia mentre si contraevano quando accarezzava con delicatezza la mia schiena, il mio collo.

Ci staccammo dopo qualche minuto, ansimanti e con il respiro leggermente corto, le labbra probabilmente a causa del bacio intenso. Senza dire niente lo guardai alzarsi e chinarsi per lasciarmi un piccolo bacio sulla fronte «Ora mi prenderò cura di te» sussurrò prima di lasciare la stanza.

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Pubblicato: 29 Settembre 2020
Revisionato: 7 Gennaio 2021
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IMMAGINA || Chapter One [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora