Immagina John Shelby❤️ - Peaky Blinders

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"Ti amo, più di tutto"

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"Ti amo, più di tutto"

Su richiesta💮

Immagina...

«John sta arrivando» sentivo lo sguardo della donna seduta sulla mia scrivania puntato costantemente su di me. Non mi disturbai a guardarla e restai concentrata sulle pile di scartoffie che avevo davanti.

«Lo so Polly, arriva sempre verso quest'ora» mi massaggiai le tempie posando la penna che avevo in mano. Mi appoggiai allo schienale della sedia e mugugnai frustrata, quel venerdì c'erano state fin troppe scommesse.

«Gli devi parlare. È fuori di se da quando ti sei allontanata, sembra un'altra persona» tamburellai le dita sulla scrivania. Sapevo quanto Polly potesse essere brava a convincere le persone ma quella volta non mi sarei fatta influenzare da lei.

«È stato lui a farmi allontanare e a fare il coglione» sbottai battendo un pugno sulla scrivania «Io ho solamente reagito di conseguenza» guardai la donna che aveva il suo sguardo fisso sul mio.

«Non ragiona più T/n. È diventato violento e si è chiuso in se stesso. Non puoi lasciarlo così» la donna premette una mano sulla scrivania come se volesse la mia completa attenzione.

«È passato solo qualche giorno, vedrai che tra un altro paio sarà come se non fosse successo nulla» liquidai la donna con un gesto della mano, volevo chiudere quel discorso.

«Gli devi parlare» insistette e alzai gli occhi al cielo. Ricordare quello che era successo mi innervosiva è ancora di più tutte queste affermazioni.

«Gli parlerò quando lui si scuserà con me!» ringhiai arrabbiata.

«Sarei io a dovermi scusare con te ora?» la voce profonda e arrabbiata del ragazzo piombò nel silenzio e nel buio prima presente nella stanza. Erano andati quasi tutti a casa, tranne me e Polly. Io dovevo ancora sbrigare le ultime carte e la donna si era offerta di farmi compagnia. Anche se sospettavo l'avesse fatto solo per convincermi a parlare con il nipote.

Le lanciai un'occhiata e senza che glielo chiedessi lasciò la stanza lasciandomi da sola con John «Si. Proprio tu, Shelby» incrociai le braccia sotto il seno.

«Smettila, lo sai che odio quando mi chiami per cognome» fece una smorfia giocando con lo stecchino che aveva tra le labbra. Era visibilmente incazzato ma in quel momento non poteva importarmene meno. Era lui dalla parte del torto e doveva capire che con me non l'avrebbe scampata.

«Se vuoi il rispetto, Shelby, con me te lo devi guadagnare e lo sai» esclamai e mi alzai in piedi iniziando a raccogliere le mie cose. Non volevo parlare con lui e prima me ne andavo da lì meglio sarebbe stato.

«Sei solo una ragazzina viziata quando fai così!» tirò un pugno ad una delle scrivanie e lo guardai impassibile «Tu l'hai fatto di proposito!»

«Perché tu mi hai dato un motivo per farlo» si iniziò ad avvicinare a me e lo guardai male prima di mettermi la borsa in spalla.

«Posa questa cazzo di borsa. Ora io e te parliamo» mi raggiunse in due falcate togliendomi dalla spalla tutte le mie cose «E non c'è ne andremo finché non avremo risolto questa faccenda»

«Con me non funzionano questa tattiche Shelby! O in pochi giorni ti sei già dimenticato tutto di me eh?» lo spinsi poggiandogli le mani sul suo petto «Tu ci stavi spudoratamente provando con quella! Davanti a me e davanti a tutta la famiglia. Mi hai mancato di rispetto davanti a tutti! E io questo non lo posso accettare!» lo spinsi ancora facendo un passo avanti.

«È stato Tommy a chiedermi di farlo» mi prese le mani tenendo fermi i miei polsi «Tu ti sei ubriacata al Garrison e ti ho dovuto trascinare via di peso per far sì che tu non ci provassi con qualunque di quegli esseri!» mi dimenai cercando di liberarmi dalla sua presa. Mi spinse con forza contro una colonna bloccandomi le mani in alto per farmi stare ferma.

«Che ci provasse Thomas con quella» sputai con rabbia «Quando sei tornato a casa quella sera, io mi aspettavo almeno delle scuse o una spiegazione John!» sentivo la rabbia lentamente sfumare e lasciare spazio alla tristezza «Invece non mi hai detto neanche una parola» mi sostenni al pilastro dietro di me e sentii i miei occhi pizzare «Sei uno stronzo» sibilai abbassando lo sguardo.

«Sono uno stronzo, lo so, ma ti amo» si staccò da me lasciando i miei polsi. Da quando ci eravamo sposati, o meglio, da quando Tommy l'aveva costretto a sposarmi non ce lo eravamo mai detto. Io avevo imparato ad amarlo quasi fin da subito ma sapevo che lui aveva un carattere particolare «Ho sbagliato, come hai sbagliato tu ad ubriacarti per vendetta. Non l'ho fatto per ferirti»

«Nemmeno io» mi morsi il labbro inferiore alzando lo sguardo su di lui.

Fece un piccolo sorriso e si avvicinò «Vieni qui» mi prese per la vita e mi baciò infilando subito la lingua tra le mie labbra.

Sorrisi leggermente aggrappandomi al soprabito del ragazzo. In un attimo mi prese in braccio portandomi verso la scrivania più vicina. Mi ci appoggiò e infilò le mani sotto il mio vestito accarezzandomi le cosce. Mi strinse il sedere mentre presi a sbottonargli i pantaloni. Capendo le mie intenzioni mi sfilò le mutandine con un gesto rapido.

Mi spinse sul bordo della scrivania afferrandomi per le cosce. Strinsi le gambe intorno a lui che, dopo aver indirizzato il suo membro, entrò in me. Stringeva il mio seno con una mano mentre con l'altra si aiutava nei suoi movimenti.

Mi guardò con uno strano sorriso sul viso e gemetti quando venimmo entrambi «Sembra che hai le tette più grandi» sbirciò con lo sguardo nella mia scollatura e gli schiaffeggiai la mano.

«John» mi guardò stranito mentre si riallacciava i pantaloni porgendomi le mie mutandine «È perché sono incinta»

Si passò una mano tra i capelli sorridendomi prima di appoggiarla sulla mia pancia «Un altro mocciosetto?»

«Polly dice che sarà femmina» il ragazzo alzò gli occhi al cielo prima di baciarmi di nuovo.

Sorrise in modo sghembo «Se è bella come la mamma posso aspettare il prossimo tentativo per un altro maschio»

IMMAGINA || Chapter One [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora