Immagina Jason Todd💚 - Titans

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Jason Todd - Titans

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Jason Todd - Titans

"The only thing that's on my mind"
- "Wonder", Shawn Mendes -

Immagina...

Il mio cuore batteva velocemente. Non mi sarei dovuta trovare lì, lo sapevo bene, sentivo la sensazione del pericolo costante pizzicarmi in ogni punto del corpo ma ne avevo bisogno. Avevo bisogno di soldi e l'unico modo che conoscevo per procurarmeli, era quello «Tu chi sei?»

«Ho dello cose per voi» misi le mani nelle tasche toccando il metallo freddo che le riempiva «So che date soldi in cambio di oggetti rubati»

«Una ragazzina come te?» Strinsi i pugni. Odiavo essere sottovalutata ma dovevo mantenere la calma.

«Si, mi darete i soldi in cambio di ciò che vi porterò? E soldi veri, non gli spiccioli che date agli altri ragazzini» Risposi con tono freddo e deciso. Un sorriso si formò sul viso dell'uomo e prima che avesse il tempo di rispondere alla mia domanda, l'allarme iniziò a risuonare.

L'uomo davanti a me si alzò in piedi di scatto facendo segno ai suoi due scagnozzi di andare a controllare. Quello che successo dopo fu confuso e decisamente assurdo. Iniziarono tutti a correre verso la stessa direzione, probabilmente attirati da qualcosa. Decisi di approfittarne una volta che tutti gli uomini furono corsi fuori dalla stanza e iniziai a  prendere i soldi presenti in uno dei cassetti della scrivania. Me li misi in tasca iniziando a correre verso l'uscita con il cuore che batteva all'inps sta nel mio petto.

Quando arrivai nel vialetto proprio accanto all'edificio da cui ero corsa fuori una figura incappucciata atterrò davanti a me, nel buio. Sussultai e per poco non cacciai un grido dallo spavento «Chi sei?» Fermai la mia corsa e feci un passo indietro.

«Come... non mi riconosci?» quella voce era familiare, calda e il suo tono era basso, quando riconobbi il ragazzo a cui apparteneva il mio cuore si sciolse in una morsa deliziosa.

«Jason?» il ragazzo fece qualche passo in avanti e potei notare il suo costume da Robin, la maschera tra le mani «Oh Dio» corsi verso di lui saltandogli al collo «Robin eh?» le sue mani mi strinsero in un abbraccio genuino.

Il ragazzo scosse la testa sorridendomi e mi allontanai un po' da lui «E tu? Cosa ci facevi lì dentro?» il suo tono inquisitorio mi fece sorridere in modo innocente.

«I soldi servono a tutti Jase, lo sai meglio di me»

«Vieni» mi prese la mano in un gesto semplice e spontaneo che fece palpitare il mio cuore.

«Dove mi stai portando?» lo guardai mentre si avvicinava ad una moto parcheggiata qualche via dopo quella in cui ci trovavamo. Era decisamente nel suo stile ribelle e selvaggio.

«A villa Wayne, sono sicuro che Bruce ti aiuterà» mi porse il casco salendo sul veicolo dopo essersi passato una mano tra i capelli.

«Non lo so se posso, Jase» strinsi quel casco tra le mani guardando Jason davanti a me con un leggero velo di paura nello sguardo.

«Non hai niente da perdere» mi prese per il polso e con un gesto veloce mi avvicinò a lui «Lascia che sia io ad aiutare te stavolta» accarezzò il mio viso con il pollice prima di mettere in modo «Salta su, forza»

Un paio di ore dopo ero appare uscita dal bagno di una della camera della villa di Bruce Wayne e trovai Jason aspettarmi sul letto, la televisione accesa e le braccia incrociate sotto la testa «Allora nuovo Robin, sicuro che per Bruce vada bene che io stia qua?»

«Gli ho parlato prima, puoi restare quanto vuoi» si mise seduto battendo la mano accanto a se per farmi segno di mettermi vicino a lui «A lui fa piacere aiutare le persone come te»

«E come te» gli risposi allungando le maniche di una delle felpe che mi aveva presentato coprendomi le mani per il freddo.

Sorrise «Non mi hai dato ancora un abbraccio come si deve» allargò le braccia e mi appoggiai al suo petto sentendomi stringere. Mi era mancato tutto quello, mi era mancato lui, la sua sfacciataggine, il suo carattere imprevedibile «Mi sei mancata» sussurrò.

«Anche tu Jason» chiusi gli occhi e restammo in quella posizione per un po' fin quando non sentii lo scatto di un flash «Cosa fai?» sorrisi appoggiando il mento sul suo petto per guardarlo.

«Una foto» mi mostrò lo sfondo del suo telefono e osservai con un sorriso la nostra foto proprio sulla schermata di blocco.

«Solito narcisista» alzai gli occhi al cielo iniziando lentamente ad accarezzare il suo petto, disegnai piccolo cerchi con trasporto e attenzione «Però grazie per quello che hai fatto stasera, mi hai salvata»

«Ti dovevo un favore» spostò una ciocca di capelli dal mio viso «Tu mi hai salvato per primo. Alla scuola, quel teatro. Sei stata sempre stata l'unica a preoccuparsi per me, ad assicurarsi che prendessi le strade giuste. Per questo non ti ringrazierò mai abbastanza. Non so dove sarei senza di te oggi»

«Beh di certo non saresti Robin» risi e lui scosse la testa «Aspetta! Se tu sei Robin, vuol dire che Bruce è Batman?!» Jason annuì.

«Potrei farti vedere quello che so fare adesso» il ragazzo ammiccò verso di me facendomi alzare gli occhi al cielo. Forse mi era mancato anche quel suo lato esasperante.

«Potresti insegnarmi a combattere» gli dissi.

«Non serve, d'ora in poi ti prometto che ci sarò sempre io a proteggerti, dove vado io vai anche tu» mi prese la mano giocando con le mie dita «D'ora in poi siamo una cosa sola» sussurrò le ultime parole e con lentezza si avvicinò al mio viso poggiando le sue labbra sulle mie. Mi baciò con lentezza infilando una mano tra i miei capelli. Dopo poco scese verso la mia coscia portando la mia gamba attorno ai suoi fianchi per poi ritornare su ad accarezzare il mio collo. Mi avvicinò a sé ancora di più accarezzando il mio corpo come se lo bramasse più di qualsiasi altra cosa al mondo «Lo sappiamo entrambi, tu mi appartieni dal giorno in cui ci siamo incontrati»

«Questo lo dici tu, Jason Todd» feci una piccola smorfia riappoggiando il viso sul suo petto. Guardai con la coda dell'occhio fuori dalla finestra: era totalmente buio e la mezza luna si mostrava alta nel cielo.

«Sai anche tu che è così» spostò le lenzuola coprendo i nostri corpi e subito mi rilassai sotto il tepore che emanavano «Non sai quante volte ti ho pensata, ti ho anche cercata ma sei sempre stata brava a far perdere le tue tracce» mi alzò il viso permettendo ai nostri occhi di incontrarsi «Non immagini quanto mi sia sempre sentito in colpa per essermene andato, senza dirti nulla»

«Non mi aspettavo che tu restassi, soprattutto per me. Va bene così Jason» gli sorrisi e con una mano mi accarezzò la guancia.

«Io sarei restato solo per te»

☆ ☆ ☆

Pubblicato: 9 Gennaio 2021
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IMMAGINA || Chapter One [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora