Justin Davies💜 - Spinning Out

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Mini immagina - Bollino 💚

« It's so hard but it's trueEverybody wants a piece »

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« It's so hard but it's true
Everybody wants a piece »

Immagina...

Mugugnai mentre il mio corpo riacquistava lentamente la coscienza della mia mente e la capacità di dettare azioni. La prima cosa che percepii fu il calore delle coperte: mi avvolgeva facendomi desiderare di restare in quella posizione per il resto della giornata. Sospirai leggermente e quando provai a muovermi una stretta salda mi impedì di spostare il piumone. Aprii di scatto gli occhi, cercando di mettere a fuoco l'ambiente che mi circondava ma fui costretta a portarmi una mano sul viso per coprire la luca accecante che mi aveva appena investita e che trapelava dalla tenda.

Borbottai ancora, sottovoce e quando mi abituai al sole alzai leggermente il busto, spostando il braccio che circondava il mio corpo per alzarmi. Iniziai a guardarmi intorno, guardando con fare confuso la stanza attorno a me e, quando realizzai dove effettivamente mi trovassi, spalancai gli occhi «Cazzo» sussurrai, alzandomi dal letto per iniziare a cercare i miei vestiti.

Tentai di ricordare come avessi fatto a finire in quel letto, un'altra volta, ma tutto ciò che mi venne in mente fu qualche flashback della notte appena passata. Mi agitai e mentre mi infilavo velocemente le mutande cercai di rilassarmi per non avere un esaurimento nervoso. Soprattutto in quella situazione e soprattutto se ero in ritardo per la prima sessione di allenamento sul ghiaccio.

Trovai il reggiseno sotto il letto e me lo agganciai iniziando a cercare anche i leggings e il maglione che indossavo la sera precedente «Ma che cazzo stai facendo?» Sussultai per la sorpresa ed imprecai sottovoce. La voce roca del ragazzo riecheggiò nella stanza e quasi fece rimbombo anche dentro il mio petto. I battiti accelerarono notevolmente e feci di tutto per evitare il suo sguardo.

«Sto cercando la mia roba.» parlai con tono piatto e calmo. Una profonda risata mi fece rabbrividire ed una strana consapevolezza di ansie e paure mi avvolse. Sarei dovuta decisamente stare più attenta, a non svegliarlo, a non mettermi in quella situazione un'altra dannata volta.

«Non ci posso credere» rise di nuovo e mi misi in piedi dopo essermi infilata i pantaloni, posai per la prima volta lo sguardo su di lui, intento a fissarmi con occhi estremamente arrabbiati e delusi «Lo stai facendo, un'altra volta.»

«Che cosa sto facendo?» Chiesi sarcasticamente mentre mettevo le mie cose dentro la borsa, mi infilai anche il maglione «Siamo in ritardo per la sessione, Dasha ci ucciderà e me ne sto andando prima che mi dici di chiamare il servizio in camera per la colazione.» risposi acida ed incrociai le braccia al petto.

«Non me ne frega un cazzo di Dasha» si alzò in piedi di scatto e spostai gli occhi dal suo corpo nudo «Questo-»

«Questo è stato un errore» lo interruppi «Per me pattinare è tutto, e da sola non posso farlo Justin» continuai, guardandolo mentre lentamente si avvicinava a me «Questo è stato un errore, perché se il nostro rapporto sul ghiaccio si rovinerà, per me si rovinerà tutto e non me lo posso permettere, davvero» mi sedetti sul letto per infilarmi le scarpe, scuotendo il capo mentre pronunciavo quello ultime parole «Per di più fra poco ci sono le regionali e vorrei farti notare che non facciamo altro battibeccare in pista.»

Si sedette accanto a me, facendo peso sul materasso e facendo un respiro profondo «Tu non ti fidi di me» disse «E io non so che cazzo farci T/n, ci ho provato, ma tu non mi lasci entrare minimamente. Non può funzionare così» continuò scrollando le spalle «Quindi se questo rapporto non va, forse è colpa tua e forse non sei tagliata per questo sport.»

Ascoltai le sue parole e annuii senza dire nulla «Ok» mi alzai in piedi e lo guardai «Vaffanculo» dissi con i pugni stretti lungo i fianchi «Io ci sto mettendo tutto il mio e tu non puoi fare lo stronzo solo perché non ti muoio dietro o perché non ti ho richiamato dopo che siamo andati a letto insieme» rise e alzò gli occhi al cielo ma quando fece per dire qualcosa lo zittii «Tu sei un'egoista del cazzo e io sono stufa di cercare di tenere un rapporto solido sul ghiaccio se nemmeno ti presenti in orario e mi rispondi sempre male trattandomi come una qualsiasi delle tue sgualdrine del cazzo.»

«Tu sei tutto fuorché una sgualdrina» disse con le braccia incrociate al petto «E tutto fuorché una delle tante.»

Lo guardai ed alzai le spalle non sapendo cosa altro fare «Non ho idea di cosa questo voglia dire» dissi sospirando pesantemente «E io non riesco ad aprirmi con le persone, non riesco a fidarmi, ma ci provo, ci provo e non riesco» buttai fuori arrabbiata «Ma tu proprio fai di tutto per rendermelo fottutamente e assolutamente difficile, Justin.»

Si alzò anche lui in piedi, passandosi le mani fra i capelli mentre mi guardava fisso, nel frattempo si era infilato i boxer, per fortuna «Io non ti lascerei mai cadere» disse «Lo sai questo?» Posò le mani sulle mie spalle portandole poi sul mio viso per costringermi a guardarlo.

In quel momento ne presi consapevolezza, riuscii a leggere nei suoi occhi tutta la sincerità con cui stava parlando «Ora lo so» risposi «Ma non ce la faccio più Justin, non mi piace litigare con te e non riesco più fisicamente a farlo» sbuffai ancora mentre le sue mani mi accarezzavano lentamente le braccia «Io mi fido di te» mi strinsi nelle spalle ed il suo tocco scivolò via da me facendomi percepire una strana sensazione di freddo «Ma davvero, io ho solo questo, e non posso permettere che vada tutto a puttane per una scopata» spiegai di nuovo e feci un passo indietro «Due in questo caso.»

«Dai ma smettila cazzo» scrollò le spalle, contorcendo il viso in un'espressione scocciata «Non voglio una scopata e basta, pensavo ci fosse qualcosa di vero tra di noi, pensavo che lo avessi capito» si riavvicinò e deglutii profondamente «L'ho sentito, e per forza devi averlo sentito anche tu.» prese il mio viso fra le mani, premendo con forza le sue labbra sulle mie e iniziò a baciarmi con prepotenza facendomi staccare. Lo guardai storta e posai una mano sul suo petto corrucciando le sopracciglia. Mi avvicinai e posai le mie labbra di nuovo sulle sue, stavolta baciandolo con più dolcezza ed avvicinandolo al mio corpo per appoggiarmi a lui. Si sciolse lentamente, portò una mano sulla mia guancia accarezzandola dolcemente. Mi staccai di nuovo con uno schiocco e, quasi come se mi avesse letto nel pensiero, parlò prima lui: «Te lo dimostrerò in ogni modo che posso. Basta cazzate, basta ritardi, basta litigi.»

Mi rilassai in un sorriso, annuendo alle sue parole «Va bene, con calma, okay?»

Annuì a sua volta, piegandosi per baciarmi di nuovo e mi afferrò facendomi staccare i piedi da terra «Mi vesto ed avviso Dasha che stiamo arrivando. Cena io e te stasera?»

Ridacchiai alla sua espressione ed acconsentii senza esitazione. Una volta pronto, mi afferrò la mano ed uscimmo dalla stanza per dirigerci agli allenamenti.

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Pubblicato: 26 Gennaio 2022
Revisionato: 7 Marzo 2024
Word count: 1100+

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IMMAGINA || Chapter One [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora