*Ashley's pov*
Appena misi piede giù dalla macchina il vento caldo mi sferzò in faccia e io rimasi incantata nel vedere tutti i palazzi che si ergevano imponenti sopra di noi. Thomas scese subito dopo di me e si affrettò ad affiancarmi, sapevo bene che non si fidava di quelle persone e che stava già cercando un modo per scappare, così gli lanciai un occhiata che significava 'vedi di non combinare danni', che lui ricambiò alzando le mani al cielo. Janson scese a sua volta dalla macchina e raggiunse me e il resto del gruppo.
"Bene, vi trovate davanti al centro di controllo della città" disse con nonchalance "Questi sono gli edifici più importanti: laboratori, scuole, ospedali... Vi troveremo un posto"
Io mi guardai intorno e vidi soltanto masse indistinte di persone che si muovevano velocemente in ogni direzione, così mi decisi a seguire Janson che stava entrando nel palazzo di fronte a noi. Appena entrai guardai verso l'altro è restai a bocca aperta: era fatto praticamente tutto in vetro e arredato in modo molto moderno e la stanza in cui ci trovavamo era ampia quanto il primo piano, con scale mobili, divanetti, bar e piena di schermi enormi su ogni pilastro che sosteneva il soffitto. Sembrava un enorme salotto. Alcuni si fermarono a guardarci stupiti, altri ci indicarono passando e altri ancora applaudirono. Io rimasi spiazzata da quelle festa: come facevano a sapere chi fossimo, e per quale motivo applaudivano?
Non feci in tempo a formulare una domanda sensata che un gruppo di ragazzine corse nella nostra direzione e assaltò Minho, Thomas e Newt, che non riuscivano a nascondere una risata mentre le ragazzine continuavano ad urlare cose a caso tipo: 'sei il mio eroe' o 'ti amo, sei il mio idolo'. Notai, con amarezza, che la maggior parte della folla era concentrata su Thomas e una ragazzina gli saltò addirittura in braccio. Io le rivolsi un'occhiata assassina prima di venire strattonata per la maglietta. Un ragazzino, che non avrà avuto più di 13 anni, abbastanza paffutello, mi porgeva un foglio e una penna.
"Mi potresti fare un autografo?" chiese quest'ultimo abbozzando un sorriso e arrossendo. Io non seppi che fare e mi sforzai di sorridere, così Rebeka salvò la situazione, prese la penna e fece il suo autografo, e io la seguii a mia volta. Quando finimmo il ragazzino aveva le guance completamente rosse e sorrise imbarazzato. Io ebbi un tuffo al cuore: era simile a Chuck. Mi trattenni dall'urlare e non piansi solo perché avevo esaurito le forze. All'improvviso una musica si diffuse nell'aria e noi alzammo prontamente lo sguardo, verso gli schermi, e restammo per l'ennesima volta senza parole: si susseguivano scene viste in terza persona della nostra vita nella Radura. Rebeka che baciava Newt, io che tiravo con l'arco o Thomas che scappava durante il suo primo giorno, i velocisti che entravano nel labirinto e io che baciavo Thomas. Mi costrinsi a distogliere lo sguardo prima di vedere qualcuno che ora non era più con noi, ma una domanda mi sorse spontanea:
"Come diavolo fate ad averli?" chiesi io a Janson, che dovette avvicinarsi per rispondermi.
"Le scacertole riprendevano ogni momento nella Radura, e i filmati venivano salvati" spiegò lui "La WCKD controllava anche questa città prima, per cui abbiamo noi i filmati ora. Molti di noi vi ammirano, per quello che avete fatto li dentro, tutta la città vi seguiva nei momenti liberi."
Io cercai Thomas con lo sguardo e notai che aveva gli occhi persi nel vuoto. Sapevo bene come si sentiva: questi non ce la raccontavano giusta e ci hanno anche guardato soffrire per mesi, mentre ora ci accolgono come degli eroi. Non mi fidavo.
Ero stanca di quella situazione, mi sembrava di scappare da mesi e che nessuno qui mi diceva la verità. Guardai Rebeka, che ricambiò lo sguardo abbastanza cupo e io non stetti più nella pelle.
"Qualcuno qui mi vuole dire dove cazzo siamo?" sbottai io sovrastando il mormorio della folla "Perché eravamo nel labirinto? Cos'è la wckd e chi diavolo siete voi!" continuai ad urlare. Alcuni nella folla mi guardarono male e la musichetta si stoppò. Janson si avvicinò lentamente a me ma Thomas mi passò davanti, per proteggermi, e io vidi la scena dalla sua spalla.
"Vi spiegherò tutto, ma non qui" disse Janson cercando di mantenere la calma ma si vedeva che era parecchio infastidito.
"Non ci muoviamo finché non rispondete a tutto" ribattè fermo Thomas mentre io scovolavo a fianco a lui e incrociavo la mia mano con la sua. Janson si fermò a guardarci per un attimo, poi sospirò.
"La WCKD è un'organizzazione scientifica che cerca un modo, un vaccino diciamo così, contro l'eruzione" iniziò lui "Tutto quello che sappiamo è che l'eruzione è un virus che attacca il cervello, trasformando le persone in quelli che noi chiamiamo spaccati"
Strinsi ancora di più la mano di Thomas.
"E noi cosa c'entriamo in tutto questo?" chiese Minho
"Con il tempo si sono accorti che nascevano delle generazioni di persone immuni a questo virus, così hanno iniziato a fare degli esperimenti per vedere cosa ci fosse di diverso nella loro testa" rispose Janson "Il Labirinto era uno di questi"
Un tuffo al cuore. Mi girava la testa dopo quelle informazioni. Abbiamo sofferto per anni, mentre loro ci guardavano, quando in realtà eravamo solo delle fottute cavie da laboratorio. Chuck, Alby, Ben, Gally. Sono tutti morti per un esperimento.
"Avevamo rapporti con la wckd prima, e sapevamo che facevano esperimenti su di voi, ma non sapevamo che erano contro la vostra volontà e le condizioni in cui vi trovavate." Continuò Janson "Appena saputo abbiamo iniziato una ribellione e siamo riusciti a trovarvi"
Sentii la rabbia ribollire dentro di me e lo sguardo si spostò automaticamente su Rebeka, che stringeva il pugnale che aveva sotto la maglietta e aveva gli occhi velati di lacrime.
"So bene che non vi fidate, ma siamo qui per voi e siete al sicuro ora" di nuovo quella frase.
"Dobbiamo accertarci che siate sani e dobbiamo decisamente darvi dei vestiti puliti, quindi seguitemi!" concluse Janson prima di andarsene seguito da alcune delle sue guardie. Prima che potessimo muoverci il gruppo di ragazzine urlanti si spostò verso me e Rebeka e alcune ci strinsero la mano, altre ci fecero complimenti e altre ancora ci definirono 'fortunate'. Una ragazzina si avvicinò a Rebeka e disse:
"Se fossi stata al tuo posto, io avrei scelto Minho" commentò facendo ridere il gruppo, prima di allontanarsi. Io guardai prima la mia amica, poi gli altri ex Radurai che abbozzavano un sorriso.Tutto questo sembrava un'illusione dopo quello che avevamo passato, dopo tutto il dolore, le perdite e la verità che avevamo appena scoperto, quelle persone sorridenti e quella città erano troppo belli per essere veri. Nonostante questo però seguimmo Janson su per le scale per talmente tanti piani che persi il conto. Arrivammo dentro ad una specie di infermeria, dove ci accolse una signora con un camice.
"Prego, le ragazze da questa parte" disse lei indicando una stanza a fianco. Rebeka intrecciò la mano a quella di Newt mentre Thomas si mise davanti a me.
"Loro non se ne vanno" disse Minho con una fermezza che non gli avevo mai visto.
"Va bene così" ordinò Janson all'inferniera, che fece un caloroso sorriso, visibilmente finto, e ci fece sedere sui lettini. Newt si offrì di provare il vaccino o qualcunque cosa ci fosse dentro alle fiale per primo, dopodiché lo iniettò a tutti. Dovettero dividerci per forza quando arrivò il momento di lavarci, così andammo prima io e Rebeka. Devo ammettere che dopo tutto quel casino una doccia calda era veramente rassicurante. Ci diedero dei vestiti nuovi e una colta che i ragazzi finirono ci scortarono alla mensa.
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Maze Runner || PHASE TWO
Fanfiction{sequel di: Two Girls In The Glade} Sembrava finita. Janson li aveva salvati. Come se il Labirinto ormai fosse solo un ricordo lontano. 'Siamo al sicuro ora' si ripetevano di continuo le ragazze. Ma era davvero così? I presentimenti di Rebeka avra...