*Ashley's pov*
Mi svegliai sentendo il dolce tocco di Thomas sulla mia guancia, prima di vedere il suo viso a pochi centimetri dal mio.
"Ehi..." mormorai svegliandolo dal suo stato di trance.
"Ehi" rispose facendo un enorme e soprattutto adorabile sorriso.
"Per quanto sono stata svenuta?" chiesi iniziando a massaggiarmi la tempia.
"Non più di quattro ore, Rebe probabilmente ti dirà che non ho voluto lasciarti, ma non crederle nel caso" rise sollevandomi il mento con le dita.
"Agli ordini" scherzai imitando un saluto militare prima di alzarmi a sedere.
Feci cenno al ragazzo di mettersi accanto a me e così fece.
"Ricordi quello che ti ho detto qualche giorno fa?" chiese iniziando a giocare con una mia bionda ciocca di capelli.
"Certo, vuoi continuare il discorso?" risi.
"Non sarebbe una cattiva idea" rispose facendo gli occhi da cucciolo.
Sorrisi inevitabilmente nel vederlo così, ma nel dubbio gli tirai un leggero schiaffo sulla spalla.
"Quando tutto questo sarà finito, che ne pensi se... beh insomma, avessimo una famiglia?"
In quel momento non ero sicura se stesse parlando sul serio o fosse troppo preso dalla situazione. Insomma, una famiglia, io e lui? L'idea mi allettava, ovvio, però non pensavo che me lo chiedesse così di botto.
"Dici sul serio?" mi si illuminarono gli occhi.
"Perché non dovrei? Insomma, sento che saremmo genitori perfetti" rise lui alzando il mento.
"Sei consapevole del fatto che probabilmente i nostri figli considereranno zii Rebe, Newt e Minho?" risi alzando un sopracciglio.
"Non mi fiderei dell'ultimo, lo vedo a costruire un mini labirinto di cartone e farci correre dentro nostro figlio" rispose il ragazzo sorridendo.
"Non so perché ma mi posso immaginare benissimo la scena" dissi scoppiando a ridere.
Vidi Thomas avvicinarsi, e senza pensarci due volte lo baciai.
Con lui insomma, tutto perdeva importanza.
Ogni ora, ogni minuto, ogni secondo, era indispensabile e soprattutto eravamo entrambi consapevoli di avere bisogno di amore con tutti i casini a cui andavamo incontro, e lui era la mia altra metà della mela.
Non ci eravamo ancora staccati quando lui ridendo sulle mie labbra mi fece cadere sul materasso sopra di lui, mettendomi allo stesso tempo una mano sul fianco.
"Viviamo così, senza sapere nulla di quello che ci accadrà in futuro, ma di una cosa sono certo: non lascerò che nulla mi separi da te. Da quando sono arrivato e mi hai quasi colpito con una freccia mi sono perso nei tuoi occhi"
"Troppo classico, soprattutto per la freccia" risi allontanandogli la faccia con la mano.
"Mi dispiace se non sono dei suoi standard miss" scherzò lui scostando il mio palmo.
Gli dedicai una linguaccia prima di abbandonarmi sul suo petto e lasciare che le mie narici venissero investite dal suo profumo ancora una volta.
Non avevamo mai avuto momenti così intimi, o almeno, non eravamo mai arrivati a progettare il nostro futuro insieme, magari era questo il passo che aspettavamo di compiere, quello di cui avevamo bisogno per confermare il fatto che io lo amassi e che lui amasse me.
"Comunque scommetto che non mi batteresti mai in sdolcinatezza" disse Thomas alzando un sopracciglio.
Scattai in piedi e lo guardai storto.
"Tu dici?" ironizzai mettendomi a sedere, sotto il suo sguardo leggermente deluso.
"Vediamo cosa sai fare" rise mentre io mi preparavo il discorso.
"Da quando ti ho visto per la prima volta nei tuoi occhi ho visto una scintilla che sapevo avrebbe acceso il fuoco dentro di me, sei la parte che mi mancava Thomas, e non voglio perderti per nulla al mondo" dissi con la voce più teatrale possibile.
"Colpito e affondato" rispose prima di lasciarmi un altro veloce bacio.
"Copi pure le affermazioni dagli altri?" risi io.
"Sembrava opportuna" fece spallucce lui ridendo a sua volta.
All'improvviso anche lui si mise a sedere davanti a me e mi strinse in un abbraccio, lasciandomi qualche piccolo e tenero bacio sul collo ogni tanto.
Rimanemmo così per svariati minuti, mentre la mia mano vagava persa nei suoi capelli bruni e la sua mi teneva stretta a se, come se fossi tutto quello che aveva durante una tempesta.
E la tempesta in questo caso era WCKD.
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Maze Runner || PHASE TWO
Fanfiction{sequel di: Two Girls In The Glade} Sembrava finita. Janson li aveva salvati. Come se il Labirinto ormai fosse solo un ricordo lontano. 'Siamo al sicuro ora' si ripetevano di continuo le ragazze. Ma era davvero così? I presentimenti di Rebeka avra...