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*Rebeka's pov*

Jorge si fece un attimo da parte e al suo posto, legato a una sedia, si fece spazio la figura dell'uomo che ci aveva drogato all'entrata del locale.
Ashley alla sua vista si avvicinò con aria minacciosa verso il tizio, che in realtà probabilmente era già stato preso a pugni dai ragazzi visto il livido violaceo che aveva sotto l'occhio sinistro.
"Dov'è Marcus?" chiese immediatamente la bionda.
"Non lo so biondina, tu che ne pensi?" ribatté l'uomo sputando a terra.
La ragazza gli sferrò un ulteriore pugno, stavolta sulla mascella, facendolo mugugnare sottovoce.
"Non farmi ripetere la domanda due volte" disse stringendo i denti.
"Bene, perché non risponderò una seconda volta" fece spallucce lui in risposta, iniziando a sghignazzare.
Altro pugno.
"Non hai capito il concetto, abbiamo bisogno di Marcus per trovare il Braccio Destro, lui ha le informazioni che ci servono" dissi incrociando le braccia.
"Mi piace di più come si esprime la tua amica, fa come lei" rise l'uomo facendo cenno verso di me.
Alzai entrambe le sopracciglia e con più nonchalance possibile camminai fino alla sedia dove si trovava, fermandomi circa mezzo metro prima, così da avere tutto lo spazio del mondo per sferrargli un calcio esattamente in mezzo alle gambe.
Ashley mi affiancò davanti all'uomo e lo guardò alzando un sopracciglio.
"Va avanti" mormorò l'uomo in preda al dolore.
"Sai benissimo chi siamo e ormai ci hai visti qui nel tuo locale di merda, e se ti lasceremo andare riferirai il tutto a Janson" aggiunse la ragazza scrocchiando le nocche.
"E come biasimarmi, mi pagherebbe bene se lo facessi" rispose lui guardando sognante verso l'alto.
"Mi stai infastidendo, e sappi che non sono brava a mantenere la calma. Quindi se vuoi uscire da questa stanza tutto intero ti conviene parlare al più presto" ribatté lei provando a prendere dei respiri profondi, ovviamente senza ottenerne risultati concreti.
Venendo che l'uomo continuava a ridere sotto i baffi mi iniziarono a venire i primi sospetti, così appena Ashley caricava il prossimo pugno le misi una mano sulla spalla.
"Ash è lui Marcus, ci sta solo facendo perdere tempo" dissi ad alta voce facendo arrivare il messaggio a tutti gli altri.
"Comunque più sveglia, come ti chiami?" rispose lui sorridendo leggermente.
Lo guardai male e rimasi ferma mentre Ashley si portava una mano alla tasca.
"Non stiamo giocando testa di caspio, ora ho perso la pazienza, troveremo un altro modo per arrivare al Braccio Destro" disse con fermezza mentre estraeva la pistola e la puntava alla tempia dell'uomo.
Quel tipo, per quanto odioso, ci serviva davvero. Sentii di dover fare qualcosa.
Con un movimento veloce tolsi la pistola dalla presa della bionda e la lasciai a mani vuote.
"Ash non ancora, ci serve vivo,  per adesso" sottolineai con la voce le ultime parole, prima di guardare la mia amica indietreggiare spaventata.
La guardai con sguardo interrogativo, e appena fece per correre via la seguii, lasciando tutti gli altri nella stanza con Marcus.
La trovai seduta a terra in corridoio, e non esitai a scivolare sul pavimento accanto a lei.
"Ehi... che c'è?" chiesi girandomi per guardarla, solo in quel momento notai che aveva il viso rigato dalle lacrime.
"Sono un disastro. Se ho davvero questa pazienza pensa a quante persone ho ucciso brutalmente prima del Labirinto!" quasi gridò mentre il suo respiro si faceva più veloce.
"Non devi pensarla così. Eri, eravamo, persone diverse. Quello che eri una volta non conta più, conta chi sei ora e cosa fai in questo momento. La te che c'era prima del Labirinto non esiste più in ogni caso" risposi a bassa voce mettendogli un braccio attorno alle spalle.
I successivi minuti passarono nel totale silenzio, l'unico rumore udibile era Ashley che ogni tanto tirava su col naso, magari poi seguiti da qualche lamento soffocato.
Entrambe avevamo avuto alti e bassi, ma mi dispiaceva particolarmente per tutte le colpe inutili che ogni tanto si addossava, perché davvero, non ce n'era bisogno.
Rimanemmo sole fino a quando Thomas e Newt non fecero capolino dalla porta e si sedettero davanti a noi.
Notando la situazione si lanciarono un'occhiata complice e si avvicinarono a noi, stringendoci entrambe in un saldo abbraccio.
"G-grazie" mormorò Ashley prima di alzarsi in piedi.
Una volta completamente ripresi tornammo nella sala dove avevamo lasciato gli altri, solo che tutti se n'erano andati ed era rimasto solo Jorge che, appoggiato allo stipite della porta, ci scrutava tutti e quattro da lontano.
"Gli altri sono fuori e hanno preso le macchine, io e Brenda vi porteremo da dei nostri conoscenti che supportano la Ribellione, ci daranno asilo per la notte" disse facendoci cenno di uscire.
Come aveva detto, all'esterno ci stavano aspettando gli altri, già saliti sulle macchine e pronti a partire.
Arrivammo a destinazione nel giro di meno di un'ora, gli uomini che ci ospitarono non si presentarono neanche e ci indicarono le vie per i dormitori, dove mi avviai insieme a Newt.

Maze Runner || PHASE TWODove le storie prendono vita. Scoprilo ora