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*Rebeka's pov*

Riprendemmo le auto, riuscimmo a caricare Brenda nel bagagliaio con noi ragazze, mentre Teresa, accanto a lei, la teneva d'occhio.
Questa volta guidai io, mentre Ashley era seduta accanto a me, con Katherine che faceva capolino da dietro al mio sedile, lo sguardo attento e posato sulla strada davanti a noi.
Ad un certo punto la macchina dei ragazzi inchiodò a una decina di metri da dove ci trovavamo, così accostammo e uscimmo dalla macchina all'unisono.
"Ragazzi?" chiese Minho alzando le braccia. Lo guardai stupita dopo aver realizzato che neanche lui, che si trovava alla guida, sapeva perché fossimo fermi lì.
Jorge alzò un braccio, facendoci cenno di rimanere in silenzio.
Mi guardai intorno, eravamo finiti alla fine di un vicolo cieco in mezzo al nulla, ai lati della strada c'erano solo dei ripidi precipizi alti almeno una quindicina di metri.
All'improvviso qualcosa cadde a terra vicino a noi con un rumore quasi tintinnante, al che Jorge urlò.
"A terra!" gridò mettendosi davanti a Thomas, Newt e Minho, prima di cadere a terra accanto a loro, altrettanto spaventati e confusi.
Mentre mi buttavo sul pavimento duro riconobbi la piccola cosa che ci era caduta accanto, era una bomba a mano. Il problema era che eravamo soli in quella valle.
O almeno, così credevamo prima di vedere due ragazze spuntare dalla polvere, una con i capelli biondissimi, quasi bianchi, legati in una lunga treccia che le ricadeva sulle spalle, l'altra con la pelle e  capelli neri raccolti  in tante treccine, a loro volta legate insieme con una coda alta. Entrambe portavano una bandana a coprire la parte inferiore del volto, dal naso in giù.
Alzai lo sguardo e notai così tanti uomini armati che neanche alla WCKD erano così ben forniti di fucili da cecchino. Ognuno di loro era vestito di nero e semi nascosto dietro dei cespugli rinsecchiti.
"Chi siete?" chiedemmo io e la ragazza bionda all'unisono.
Sgranai gli occhi e continuai.
"Prima voi" annuì decisa.
"Apparteniamo al Braccio Destro, badate che siete pochi, un solo movimento brusco e-" la interruppe Ashley.
"Il Braccio Destro?" ripeté incredula "vi stavamo cercando da un sacco di tempo. Noi veniamo dai Laboratori di WCKD, eravamo tenuti lì come cavie per i loro esperimenti. Ci serve il vostro aiuto, la nostra compagna è stata morsa da uno spaccato" uno spaccato, pronunciò queste ultime due parole con disgusto, sia perché si parlava di Brenda sia per la situazione in generale.
La bionda e la ragazza con le treccine si lanciarono un'occhiata d'intesa, prima che quest'ultima si facesse finalmente avanti.
"Venite con noi" disse accennando un sorriso.
La ringraziammo tutti, prima che le due insistessero per venire in macchina con noi. Accettammo, al che la bionda si piazzò alla guida, mentre io ero sul sedile del passeggero, dove prima c'era Ashley, che era passata dietro insieme a Katherine, e insieme scrutavano l'altra ragazza che con l'aiuto di Teresa esaminava il morso di Brenda.
"Come ti chiami?" mi chiese la ragazza accanto a me rompendo il silenzio.
"Rebeka, loro sono Ashley, Katherine e Teresa. Voi sareste..." dissi girandomi verso le altre mentre aspettavo una risposta.
"Katherine!" gridarono le due all'unisono alla rossa che fino a quel momento non si era quasi nemmeno soffermata sul loro aspetto.
"Sonya?" domandò scuotendo la testa.
La ragazza annuì, e dallo specchietto retrovisore con tutta probabilità Kat riuscì a vedere che aveva le lacrime agli occhi.
Mi voltai verso Ashley, facendole capire con lo sguardo di essere completamente confusa dalla situazione.
Lei fece spallucce e alzò le braccia scuotendo la testa.
"Io sono Sonya, lei è Harriet" disse lei togliendosi la bandana seguita dall'amica.
Notai solo in quel momento gli occhi marroni della prima, mi sembravano familiari, così come la struttura del viso.
"Voi conoscete qualcosa del vostro passato?" chiesi rivolta verso la bionda.
"No, però la nostra infermiera sta iniziando a capire come iniettarci una specie di Siero che dovrebbe farci ricordare qualcosa. Un po' come quello che ci veniva iniettato dopo il morso di un Dolente" disse tutto d'un fiato continuando a tenere lo sguardo dritto verso la strada.
Dolente? Domandai tra me e me mentre aggrottavo le sopracciglia.
"Venite dal un altro Labirinto?" chiese Teresa dal bagagliaio.
"Si, eravamo insieme a Katherine e Aris, a proposito, lui dov'è?" ribatté Harriet cambiando argomento.
Effettivamente non vedevo quel ragazzo da un po', ma ero sicura che fosse nelle mani di Jorge e altri nostri alleati di cui al momento non ricordavo il nome.
"Sta bene, non preoccupatevi, è con i nostri" rispose Katherine al mio posto.
La successiva mezz'ora la passammo così, a parlare del più e del meno, e posso dire con certezza che le due ragazze non erano affatto male. Avevano entrambe un senso dell'umorismo tutto loro e a tratti macabro, nulla a cui non ci si possa abituare col tempo.
Una volta arrivati Sonya parcheggiò e in tutta fretta aprì il bagagliaio per far uscire le tre. Brenda quasi non camminava e dovetti aiutare Harriet e Teresa a sostenerla per le spalle.
Ci fecero entrare in un'altra base argentea, il quale interno era arredato in modo abbastanza veloce e rustico, con un sacco di lampade e condotti, probabilmente che avrebbero portato ai dormitori.
Una signora mora sulla quarantina ci corse incontro appena vide Brenda.
"Che le è successo ragazzi?" chiese preoccupata prendendola per le braccia.
"È stata morsa da uno spaccato" risposi io provando a sostenerla ancora.
"Quanto tempo fa è successo?" domandò di nuovo lei cercando qualcosa nella sua borsa.
"Stamattina" risposi semplicemente.
La donna annuì e subito dopo al suo fianco si palesarono degli altri uomini con dei camici bianchi, che riconobbi essere probabilmente altri suoi aiutanti.
Così un po' esitanti lasciammo Brenda nelle loro mani, guardandoli mentre in tutta fretta correvano verso il piccolo ospedale dell'edificio.
Decidemmo di andare a sederci in un'altra sala abbastanza grande, già munita di sedie e divani.
Mi sedetti all'angolo di uno di questi ultimi, prima di venire affiancata da Newt, che mi fece cenno di sedermi sulle sue gambe così da salvare spazio per gli altri.
Sorrisi, sapeva bene anche lui che c'era abbastanza posto per ogni ragazzo, anche se questo avesse voluto sdraiarsi completamente su ogni divano.
Lo sentii mettermi la testa sulla spalla mentre mi cingeva i fianchi con le braccia. Gli scoccai un bacio sulla tempia prima di decidermi a partecipare alle conversazioni dei ragazzi.
"La riconosco" mi sussurrò ad un certo punto facendo cenno verso Sonya.
Ora che ci pensavo bene era per lui che consideravo il suo viso familiare, insomma, la forma della faccia, i capelli biondi e gli occhi color nocciola.
All'improvviso un uomo fece irruzione nella stanza con una velocità assurda, facendomi sussultare.
"Ashley il nostro capo ti vuole vedere" disse con voce ferma mentre la ragazza cercava lo sguardo di qualcuno.
Attirai la sua attenzione e le lanciai uno sguardo interrogativo, che lei ricambiò con una faccia altrettanto confusa.
Stava per dire qualcosa quando l'uomo parlò di nuovo.
"Ordini del capo" la interruppe facendole cenno di uscire.
Salutò con lo sguardo Thomas, seduto accanto a lei, e ci lasciò di nuovo.
Non avevamo la minima idea del perché il loro capo volesse vederla, l'unica cosa che notavo in quel momento erano gli sguardi che si lanciavano Sonya ed Harriet, come se comunicassero in un modo tutto loro, senza l'ausilio di parole.
Sentii Newt affondare il viso tra i miei capelli, così mi girai del tutto verso di lui e iniziai ad accarezzargli la testa, sentendolo sospirare rilassato subito dopo.
Dopo poco l'infermiera di prima tornò da noi, questa volta senza dire una parola, semplicemente facendo cenno ad Harriet e Sonya di seguirla.
Le due si alzarono all'unisono, chissà se stavano andando a provare il Siero di cui avevano parlato prima.
Tutti ci stavamo rilassando in quel momento, Thomas dava l'aria di uno che si sarebbe appisolato nei prossimi secondi, Minho e Katherine stavano chiacchierando animatamente dall'altro lato del divano dove ci trovavamo io e Newt, mentre Teresa era nello stesso stato di Thomas, solo che lei sembrava essere già collassata da un po'.
Come biasimarli, eravamo stati via per così tanto tempo, ora avevamo finalmente trovato un posto da chiamare anche se temporaneamente casa, e bene o male eravamo ancora tutti vivi.
Il mio pensiero andò a Chuck, Winston e Frypan. I tre che avevamo perso durante il nostro viaggio.
Chuck, Dio solo sapeva quanto mi mancasse in quell'istante.
Da quando ero nella Radura era stato come il mio fratellino, Ashley una volta mi disse che mentre ero nel Labirinto lui le rivelò che io per lui ero 'la cosa più vicina a una madre che ho'. Inutile dire che quasi mi commossi dalla gioia.
Okay no, forse un po' piansi.
Il flusso dei miei pensieri venne interrotto da un forte sospiro alle mie spalle.
Mi voltai lentamente per vedere Newt completamente addormentato con la testa tra l'incavo del mio collo e la clavicola.
Mi venne da ridere e dovetti soffocare il risolino con una mano per evitare di svegliarlo. Mi alzai da lui e riuscì, con mia sorpresa, a far sì che abbracciasse un cuscino al posto che me.
Mi convinsi di poterlo guardare in quello stato per ore e ore.
Venimmo svegliati quasi due ore dopo da una porta che veniva spalancata, dalla quale uscirono Sonya e Harriet, entrambe con le lacrime agli occhi.
"Newt..." sussurrò la prima scoppiando a piangere.
Il  ragazzo si alzò in piedi di scatto dopo aver sentito il suo nome, e senza dire una parola le corse incontro e l'abbracciò con gli occhi gonfi.
"Sonya... Dio quanti anni sono passati?" chiese più a se stesso che altro ridendo.
"Almeno una decina, fratello"

Maze Runner || PHASE TWODove le storie prendono vita. Scoprilo ora