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*Ashley's pov*

Finito il pranzo notai che il tavolo dei ragazzi era strapieno e tutti parlavano e ridevano animatamente, così decisi di alzarmi ed andare da loro. Mi sedetti accanto a Thomas, che sorrise e mi lasciò un bacio veloce. Rebeka mi seguì e si sedette accanto a me.
"Non potete stare qui" disse severa una guardia avvicinatasi al nostro tavolo
"E che volete fare? Spararci?!" chiesi io ironica "Ringrazia che mangiamo questo schifo" aggiunsi mentre Rebeka si tratteneva dallo sputare la sua bibita a causa delle risate.
"Vedo che siete di buon umore" commentò Minho.
"Meglio così no?" rispose Newt al nostro posto, seguito poi da Thomas.
"Dov'è finito l'atteggiamento di ieri sera da psicopatiche?" chiese lui beccandosi un'occhiataccia.
"Ci hanno appena invitato ad una festa" esclamai io lasciando trasparire l'emozione. I ragazzi si guardarono male.
"Che tipo di festa?" chiese Newt aggrottando la fronte.
"Un ballo" rispose Rebeka sorridendo all'idea del suo ragazzo vestito elegante.
"E ci saranno anche le ragazze del gruppo B?" chiese Minho guardando il tavolo pieno di ragazze, che vedendo il ragazzo sorrisero come delle cretine e lo salutarono. Io e Rebekascoppiammo a ridere e poi annuimmo. Alla fine accettarono tutti di venire, alcuni di malavoglia. Stavamo ancora facendo colazione quando alcune delle nostre compagne di stanza si avvicinarono.
"Noi andiamo a prendere dei vestiti per sta sera, vi aggiungete?" chiese una di loro rivolta a me e Rebeka, mentre le altre guardavano i ragazzi del gruppo. Guardarli è un'eufemismo, se li stavano mangiando con gli occhi.
"Va bene arriviamo" rispose Rebeka prontamente, infastidita dalla situazione.

Un po' di ore dopo entrai nel dormitorio, con i capelli piastrati e un po' di trucco messo dalle mie compagne di stanza, e trovai un vestito rosso fuoco appoggiato sul mio letto. Io sorrisi istintivamente e lo presi in mano. Thomas, ovviamente. Il tempo di indossarlo che le nostre compagne di stanza trascinarono me e Rebeka in uno dei piani del palazzo, allestito a dovere. Appena scendemmo le scale Rebeka, con un vestito blu scuro che le risaltava perfettamente le forme, corse da Newt con poco entusiasmo. Non sembravano divertiti, anzi, sembrava che volessero essere da tutt'altra parte. Non era da loro comportarsi così. Il mio flusso di paranoie si interruppe quando vidi Thomas aspettarmi vicino al bancone del bar insieme a Minho e altri ragazzi che non conoscevo.
Era vestito elegante, con lo smocking, la cravatta, i capelli pettinati e tutto. Non potei fare a meno di sorridere e i miei pensieri superarono il limite della decenza. Mi decisi ad andargli incontro. Appena mi notò mi mangiò con gli occhi, e non potei fare a meno di arrossire. Minho fischiò facendo ridere altri ragazzi, che io ignorai. Thomas mi venne incontro di qualche passo e mi prese le mani.
"Sei... bellissima" mormorò lui.
"Vuol dire che il resto del tempo non lo sono?" chiesi io ironicamente. Lui aggrottò la fronte e rimase senza parole.
"N-no, nel senso... si certo sei sempre b-bellissima ma-" lo interruppi con una risata.
"Sto scherzando" risi "E quello era un pessimo tentativo di salvataggio"
Lui all'improvviso posò le mani sui miei fianchi e mi tirò verso di se, per poi baciarmi dolcemente.
"Ti sei ricordato" dissi io staccandomi leggermente. Lui mi guardò storto "Il vestito rosso, una serata a ballare..."
Lui sorrise e io non feci altro che pensare a quanto fosse bello.
"Okay va bene siete molto carini ma potrei vomitare arcobaleni per il resto della vita!" esclamò Minho. Ma perché deve sempre interrompere questo momenti? Sorrisi e mi avvicinai al bancone.
"Amico, devo sul serio trovarti una ragazza" ironizzò Thomas che mi raggiunse quasi subito.
"Ma perché averne solo una?" rispose lui ridendo "Con lo smoking sono più bello di Ash"
"Ti piacerebbe" risi io. Notai che aveva in mano un bicchiere strapieno.
"Cos'è?" chiesi indicando la bevanda
"Non lo so, ma qualcosa di decisamente non analcolico" rispose il ragazzo. Io lo guardai un secondo, poi gli rubai il bicchiere di mano e lo mandai giù in un sorso. Questo provocò una risata generale da parte della maggior parte dei ragazzi seduti li, ma dopo aver passato due mesi nella Radura circondata solo da ragazzi ero abbastanza abituata a quel genere di situazioni. Thomas bevve qualcosa a sua volta e poi mi invitò a ballare.

Dopo un'ora buona eravamo ancora in pista e avrei un dolore assurdo si piedi se non avessi mandato giù metà bar. Thomas non era da meno, ma ancora si reggeva in piedi ed era decisamente più lucido di me. Iniziavo a sentire la testa leggera e un sorriso si piazzò sul mio viso. Thomas mi guardò divertito.
"Sei ubriaca?" chiese smettendo di ballare, con un sorriso a trentadue denti.
"Un po'" risposi io scoppiando poi a ridere. Thomas mi trascinò fuori dalla stanza e arrivammo al dormitorio, ma l'ultima cosa che vidi fu Rebeka scappare via dalla pista da ballo in lacrime. Purtroppo non ero abbastanza lucida da pensare di andarle incontro. Thomas chiuse la porta dietro di me e mi guardò mordendosi le labbra.
"Mi sa che hai bevuto un po' troppo anche tu" risi io. Lui si avvicinò e mi baciò. Era un bacio passionale, a cui io ricambiai subito, ma quando si staccò sentii un vuoto dentro di me che mi fece capire che volevo di più. Si, avevo decisamente bevuto troppo.
"Era tutta la sera che aspettavo questo" mugugnò lui. Io lo guardai dritto negli occhi, cosa che lui ricambiò intensamente, con i suoi occhi scuri di desiderio. Mi buttai sulle sue labbra di nuovo e lui fece scivolare le mani dai miei fianchi fino al fondoschiena, poi ai bordi della gonna. Sentii i brividi invadermi il corpo ed iniziai a sentire parecchio caldo. Indietreggiai fino al letto senza smettere di baciarlo. Mi sdraiai, seguita da Thomas che si sostenne con una mano accanto a me. Si tolse la giacca, mentre io gli slacciai la cravatta e sbottonai la camicia. Sorrise e si avvicinò per baciarmi di nuovo. Allacciai le gambe attorno ai suoi fianchi e Thomas mi sollevò leggermente per slacciare la zip del mio vestito, per poi sfilarlo completamente. Presi un po' di coraggio ed invertii le posizioni, la maggior parte del merito va all'alcool. Una volta a cavalcioni su Thomas mi slacciai il reggiseno e sorrisi vedendo Thomas morderai le labbra e arrossire. In pochi secondi eravamo entrambi senza vestiti e lui entrò dentro di me. Sentii ancora un leggero bruciore, che poi si trasformò in piacere e coordinai i movimenti ai suoi. Lui appoggiò le mani sui miei fianchi, mentre io gli tirai leggermente i capelli, cosa che lo fece gemere.Venimmo contemporaneamente e io mi accasciai accanto a lui, con la testa appoggiata sul suo petto. Ascoltai il battito del suo cuore e il suo respiro tornare alla normalità mentre appoggiò le coperte sopra di noi. Stavo quasi per addormentarmi quando la porta si aprì di scatto e Thomas tirò istintivamente le coperte fino alla mia testa.
"Oh mio dio ragazzi!" esclamò Minho guardando la scena con una faccia divertita "La prossima volta ditemelo... e ora chi se lo dimentica più"
Scoppiai a ridere seguita da Thomas.
"Si bene, ora esci da qui!" esclamò Thomas ridendo.
"Sisi, continuate pure voi due con le vostre cose vietate ai minori di 18 anni" commentò ridendo l'asiatico prima di chiudere la porta dietro di se. Io guardai Thomas un'ultima volta e sorrisi. Poi mi lasciai andare sul suo petto e mi addormentai velocemente tra le sue braccia.

Maze Runner || PHASE TWODove le storie prendono vita. Scoprilo ora