*Ashley's pov*
La mattina dopo quando mi svegliai misi istintivamente una mano in avanti, ma Thomas non c'era.
Dovevo anche essermi abituata a dormire da sola, ma quando mi alzavo lui era la prima cosa che volevo vedere, mi mancava perdermi nei suoi occhi marroni, giocare con le sue ciocche scure, sentire il suo profumo. Avevo fatto un casino.
Ricacciai dentro le lacrime e mi avviai in sala per fare colazione con la solita sbobba, non che la cosa mi esaltasse, ma era meglio di niente.
Durante il tragitto sentii qualcuno prendermi a braccetto, qualcuno che solo dopo riconobbi essere Rebeka, sembrava felicissima.
"Buongiorno" disse aumentando il passo, praticamente trascinandomi dietro di lei.
"Buongiorno, ma... che succede?" chiesi ridendo sottovoce.
"Lo capirai dopo" si limitò a rispondere sorridendo.
Man mano che mangiavo mi saliva sempre di più la curiosità, non vedevo l'ora di sapere cosa avesse in mente quella ragazza, proprio perché dopo aver visto la sua faccia deve essere successo qualcosa di bellissimo.
"Ehi, muoviti a finire la colazione e vai in corridoio, davanti ai dormitori" mi disse mettendomi una mano sulla spalla.
Non feci neanche in tempo a rispondere che sparì insieme a Kat e Teresa, dirette verso i dormitori.
Ero confusa, scombussolata, adesso volevo proprio vedere cosa stesse succedendo.
Le sorprese mi mettono ansia, e lo realizzai solo in quel momento.
Una volta finito di mangiare mi diressi in corridoio, e lì, davanti alla porta del dormitorio, vidi Thomas.
Appena mi vide gli si illuminarono gli occhi, poi dopo poco persero quella scintilla, probabilmente a causa del ricordo di ciò che era successo.
Mi avvicinai lentamente, e così fece lui, fino a ritrovarci a poco meno di un metro di distanza.
"Devo parlarti" disse semplicemente guardandomi negli occhi.
"Ti ascolto" risposi alzando le braccia.
"Sono stato uno stupido, non avrei dovuto risponderti così da prima. Avrei dovuto capire perché stavi male, e non mandarti via. Dammi un'altra possibilità, sei tutto quello che ho e desidero in questo posto di merda" disse mentre i suoi occhi si facevano gonfi.
Il mio silenzio iniziale sembrò ferirlo ancora di più, così mi decisi a farmi avanti.
"Ho sbagliato anche io, dovevo capire che non puoi stare sempre insieme a me. Scusami, questo stress e tutta questa pressione mi uccidono" mormorai mettendomi una mano nei capelli.
Lui la intercettò quasi subito, e se la portò sulla guancia.
Istintivamente sorrisi e iniziai ad accarezzargli lo zigomo, come facevamo la mattina appena svegli e la sera prima di addormentarci.
"Ti amo" sussurrò chiudendo gli occhi mentre una lacrima solitaria gli solcava il viso.
Ormai anche io ero scoppiata a piangere, e non resistetti, feci collidere le nostre labbra in un bacio lungo e appassionato. In fondo non pensavo neanche che mi mancasse così tanto.
"Ti amo anche io" mormorai appoggiando la fronte alla sua.
Scoprimmo dopo che gli artefici di tutto questo non erano altro che Rebeka, Newt e Minho, che avevano previsto e monitorato ogni possibile cambiamento della nostra situazione sentimentale.
"Prego" dissero tutti e tre all'unisono vedendo me e il ragazzo tornare in sala mano nella mano, gesto di cui non ci eravamo neanche resi conto.
Arrossimmo entrambi, prima di stritolare di abbracci i tre, uno per uno.
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Maze Runner || PHASE TWO
Fanfiction{sequel di: Two Girls In The Glade} Sembrava finita. Janson li aveva salvati. Come se il Labirinto ormai fosse solo un ricordo lontano. 'Siamo al sicuro ora' si ripetevano di continuo le ragazze. Ma era davvero così? I presentimenti di Rebeka avra...