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*Rebeka's pov*

Il giorno dopo la grande notizia io e Newt venimmo svegliati da una delle guardie, che ci portò fino ad una delle stanze in cui spesso facevano le riunioni i "capi" di quel posto, cioè dove io e Newt non siamo praticamente mai entrati. Trovammo già tutti li, Katherine e Minho seduti vicini, Ashley e Thomas che si tenevano per mano e avevano ancora gli occhi gonfi,Teresa e Jackson uno accanto all'altra. In piedi davanti al tavolo c'erano Jorge e la dottoressa, con altri due uomini che avevano un'aria importante ma che non conoscevo.
"Quindi? Che ci facciamo qui?" chiese Katherine abbastanza infastidita.
"Dobbiamo parlarvi" disse semplicemente la dottoressa.
"La prego mi dica che non si tratta di Brenda" ironizzò Ashley mentre io trattenevo una risata e Katherine sorrideva soddisfatta.
"No, crediamo di aver trovato un posto che non sia stato toccato dall'Eruzione" iniziò Jackson "Lo chiamano Porto Sicuro"
"Porto Sicuro è una leggenda" rispose Ashley. Non avevo idea di cosa stessero parlando. "È una delle storielle che ci raccontavano per farci credere che tutto quello che facevamo aveva uno scopo"
"Abbiamo motivo di credere che esista" rispose la dottoressa.
"Volete spiegarci cosa sarebbe questo Porto Sicuro?" chiesi io alzando le sopracciglia.
"È un arcipelago disabitato molto vasto che l'Eruzione non ha raggiunto" spiegò Jackson "Il Braccio Destro lo cerca da anni, avevamo già le prove che esiste da tempo, volevamo solo essere sicuri"
"E quando pensavate di dircelo?" chiese Minho seccato.
"Come ho detto, volevamo essere sicuri e ora lo siamo" rispose Jackson sorridendo leggermente. Ashley si portò istintivamente una mano alla pancia e sorrise mentre io strinsi la mano di Newt e ci scambiammo un'occhiata veloce.
"Ma non abbiamo dati certi e non li avremo mai, come ad esempio la posizione precisa" aggiunse la dottoressa mentre il sorriso di tutti si spegneva "Quelli dietro di me sono degli esperti che studiano mappe e hanno più o meno individuato la posizione dell'arcipelago, perciò i preparativi iniziano subito"
Io guardai Newt e ridendo gli buttai le braccia al collo mentre tutto gli altri esultavano. Ce l'avevamo fatta, stavamo davvero per metterci in salvo, dopo tutto quello che avevamo passato e le vite perse, avevamo trovato un posto sicuro. Se fossimo riusciti ad arrivarci, io e Newt avremmo avuto un futuro, una casa insieme, Ashley e Thomas avrebbero cresciuto loro figlio in sicurezza eKatherine e Minho avrebbero avuto la possibilità di stare insieme come due normali ragazzi. Ce l'avevamo fatta. Questo era tutto quello a cui riuscivo a pensare.

Era ormai sera, quasi ora di cena, quando mi diressi verso Minho e Katherine, che erano semi abbracciati su un sasso e si tenevano per mano.
"Hey!" esclamai sedendomi in mezzo ai due "Come vanno le cose tra voi due piccioncini?"
Entrambi scoppiarono a ridere arrossendo leggermente, mentre io posavo un braccio sulle spalle di entrambi.
"Possiamo dire di stare... ufficialmente insieme?" chiese Minho mentre Katherine sorrideva.
"Si, diciamo di sì" rispose la rossa imbarazzata. Erano davvero carini insieme, si meritavano a vicenda e sapevano trovare il loro equilibrio. In quel momento Ashley e Thomas corsero verso di noi, seguiti poi da Teresa in lontananza.
"Arrivano!" gridò Thomas "Stanno arrivando!"
Non avevo capito cosa stesse dicendo, ma notando le facce preoccupate dei due scattai in piedi e gli andai incontro.
"Sanno dove siamo" disse Ash annaspando quando fu abbastanza vicina "Teresa ha detto tutto, mio padre sta venendo a prenderci"
Ebbi un mancamento e sentii il fiato farsi corto. Impossibile, mia sorella non ci avrebbe mai traditi. In quel momento una specie di aereo passò sopra le nostre teste, a pochi metri, seguito da altri tre. Appena fecero per atterrare si diffuso il panico. Noi iniziamo a correre per cercare Newt e gli altri, mentre il resto della gente correva in tutte le direzioni e urlava. Stava succedendo tutto troppo in fretta: le mie gambe si muovevano in testa al gruppo senza che io le comandassi, perché ero ancora ferma al momento in cui Ashley disse 'Teresa ha detto tutto'.
Mi ripresi solo quando Newt mi finì praticamente addosso e mi strinse per le braccia, incitandomi a continuare a correre. Sentimmo i primi spari e ci mettemmo al riparo dietro ad un sasso abbastanza grande. Altri spari, altre urla. Si sentii odore di bruciato all'improvviso e io controllai dietro al nostro nascondiglio. Alcune tende avevano preso fuoco e i soldati della wckd stavano prendendo più persone possibili per portarle vicino ai jet. Jorge e Brenda arrivarono correndo a testa bassa nella nostra direzione e si accucciarono accanto a noi. Lui ci fece cenno di raggiungere un altro masso nelle vicinanze, su cui poi notai esserci una mitragliatrice grande quanto me.
"Qualcuno faccia da copertura!" gridò Brenda a noi. Ashley scattò in avanti ma Minho le rubò la pistola e si buttò nella mischia al suo posto. Corremmo tutti verso la mitragliatrice mentre alcune guardie si avvicinavano a Minho e lo prendevano. Cacciai un urlo quando lo vidi scalciare e cercare di opporsi mentre veniva trascinato via dalle guardie. Dovevamo fare qualcosa, non potevamo permettere che li portassero via tutti. Jorge finalmente riuscì a ricaricare la mitragliatrice e iniziò a sparare alla cieca. Alcuni soldati caddero a terra, ma nonostante tutto continuarono ad avanzare.
"I jet!" gridai io cercando di sovrastare il casino "Mira ai jet!"
In quel preciso momento si sentì un rumore metallico e la mitragliatrice smise di sparare.
"Merda!" imprecò Jorge scendendo e accovacciandosi con noi altri. Non potevamo fare più niente se non cercare di sparare e respingerli. Così afferrai la pistola che avevo nella cintura e iniziai a sparare alla cieca. Gli unici che colpivano davvero qualcuno erano Brenda, Ashley e Jorge, noi altri stavamo solo sprecando proiettili. Non potevamo fare più niente, eravamo in trappola.
Sentii un tonfo a pochi metri da me e girai la testa di scatto. Una specie di palla nera deformata era appoggiata al terreno, poi la riconobbi e sgranai gli occhi.
"Granata!" gridai slanciandomi in avanti insieme agli altri e cerando di correre il più lontano possibile. Non ebbi neanche il tempo di fare due passi che la granata esplose, facendomi sbalzare in avanti di diversi metri. Cercai di rimettermi in piedi nonostante la vista appannata e l'udito ovattato, ma ero ancora piuttosto stordita. Riconobbi Katherine accanto a me nelle mie stesse condizioni e capii che era troppo tardi per fare qualsiasi cosa, se non arrendersi. Quando finalmente riuscii a tirarmi in piedi notai che le guardie ci circondavano con le pistole alzate.
"Gettate le armi!" gridò uno, probabilmente ad Ashley che ancora la teneva puntata in direzione della sua testa "Gettate le armi!" ripetè urlando, così tutti buttammo le pistole in avanti e portammo le mani sopra la testa. Gli uomini della wckd ci presero, cioè rapirono, e ci trascinarono verso i jet. Quando fummo abbastanza vicini vidi quando era orribile la scena: tende bruciate, corpi morti per terra, le guardie che puntavano le pistole al gruppo di persone sopravvissute raggruppate in un unico punto, con di fianco tutti i ragazzi che c'erano in quel posto, in ginocchio. Ci fecero inginocchiare in prima fila, senza smettere di puntarci le pistole in faccia, e una delle guardie ci puntò uno scanner in faccia, seguita da un'altra guardia che faceva una linea su un foglio ogni volta che la prima ripeteva: "A7" o "Soggetto C3". Spostai lo sguardo davanti a me e rabbrividii: Teresa era in piedi, accanto ad Ava Paige, la donna per cui lavorava mia madre, e Janson. Come aveva potuto tradirci? Perché l'aveva fatto? Da quanto tempo vendeva informazioni su di noi? Non potevo crederci, quella non era mia sorella. Newt accanto a me mi strinse la mano e io lo guardai un attimo veloce. Quegli occhi marroni che mi scrutavano come se fosse l'ultima volta, cosa da non escludere. Era inevitabilmente bello, anche con la fronte sudata e sporco di cenere, con i capelli biondi che ricadevano ribelli sulla fronte. Tremavo alla sola idea di non vederlo più, soltanto pensare che avrei dovuto portare il peso di vivere senza di lui mi uccideva. Preferivo morire li, adesso, insieme a lui e a tutti gli altri. Avevamo perso, Janson ci aveva battuto e noi non potevamo fare davvero più niente sta volta, era finita. Janson si avvicinò camminando lentamente nella direzione di sua figlia, inginocchiata a due posti da me, con in mezzo Thomas.
"Che cosa hai intenzione di fare?" sputò fuori Ashley mentre Thomas guardava con odio l'uomo che gli stava davanti "Ucciderci tutti qui e farla finita?!"
Janson sorrise e la mia voglia di ucciderlo aumentò.
"Vi riporteremo alla wckd, dove è giusto che siate, e continueremo con gli esperimenti" rispose neutro. Non potevo, non potevamo tornare in quel posto di nuovo. Ci avrebbero cancellato la memoria di nuovo e messi in un nuovo Labirinto, o qualcosa di peggio sta volta. Strinsi di più la mano di Newt. Nessuno parlò in quel momento e io guardai istintivamente Teresa.
"Perché?!" chiesi ad alta voce, attirando la sua attenzione "Perché l'hai fatto? Avremmo potuto essere al sicuro!"
Le lacrime ora bagnavano le mie guance e la voce mi tremava, ma non mi importava. Dovevo sapere la verità. Dovevo sapere perché mia sorella, una delle persone che amo di più al mondo, a cui ho sempre raccontato tutto e di cui mi sono sempre fidata, ci abbia traditi.
"Era la cosa giusta da fare" rispose lei con la voce rotta.
Ci fu un minuto di silenzio in cui nessuno disse niente, semplicemente gli uomini di Janson finirono di fare l'appello, per poi salire sul jet.
"Fermo!" gridò Ashley cercando di alzarsi in piedi, attirando l'attenzione del padre. Thomas la tirò per un braccio.
"Che stai facendo?" le chiese sussurrando preoccupato.
"Al mio segnale scappate" rispose lei prima di alzarsi del tutto in piedi.
"Hai deciso di passare dalla parte giusta?" chiese Janson andandole in contro con un mezzo sorriso.
"Preferisco morire che tornare la dentro" rispose la bionda. E non era l'unica.
"Continuerò a cercare di scappare, qualunque cosa tu mi faccia non mi fermerà, come non fermerà nessuno di noi" aggiunse secca lei.
"Allora forse è meglio se ti uccido ora" esordì Janson estraendo la pistola e puntandola in faccia alla bionda. Io sussultai e Thomas fece per alzarsi, trattenuto però da una delle guardie. Ashley fece un passo avanti, finché non toccò la canna della pistola con la fronte.
"Avresti davvero il coraggio di sparare a tuo nipote?" chiese leifredda mentre suo padre abbastava la pistola e la guardava stupito, con le sopracciglia aggrottate. In quel momento Ash prese la pistola e con un gesto veloce la tirò in faccia a Janson, per poi tirargli un pugno in faccia, facendolo cade all'indietro. Quello era decisamente il segnale. Con una forza d'animo che non pensavo di avere, mi alzai di scatto e corsi contro una guardia, seguita da tutti gli altri subito dopo. Successe tutto in fretta: stesi quattro o cinque guardie mentre il rumore degli spari e le urla riecheggiavano nella vallata. Vidi Thomas prendere Ashley per mano e trascinarla via dalla mischia, seguiti da Newt. Feci per seguirli ma vidi Minho e Katherine alle prese con alcune guardie che li accerchiavano, così sparai ad una di loro, per poi buttarmi nella lotta insieme a Minho. Katherine si liberò di una guardia e fece per aiutarmi, ma io la fermai.
"Vattene!" gridai "Va via!"
Lei seguii i miei ordini dopo un'attimo di esitazione e corse nella direzione in cui Thomas, Ash e Newt erano appena spariti.
Sentii due mani stringermi la vita e sollevarmi da terra. Vidi Minho accanto a me cercare di dire qualcosa, per poi vedere la guardia iniettargli qualcosa nel collo. Improvvisamente smise di dimenarsi e si fece semplicemente trascinare dentro. Io continuai a lottare: tirano calci e pugni all'aria e mi dimenavo il più possibile ma non riuscivo a liberarmi. Due o tre guardie mi tenevano stretto, e quando poi si avvicinò una quarta e mi infilò un ago nel collo smisi automaticamente di muovermi. Mi si appannò la vista è il mio corpo si immobilizzò. Ero impotente, ferma, incapace di fare qualsiasi cosa mentre le persone che odiavo di più nella mia vita mi trascinavano via dai miei amici e dalla mia famiglia, per potermi fare di nuovo del male. Combattei per diversi secondi con le mie palpebre, ma alla fine le lasciai andare e chiusi gli occhi.

Maze Runner || PHASE TWODove le storie prendono vita. Scoprilo ora