*narratore in terza persona*
I ragazzi erano chiusi nel dormitorio da ormai più di mezz'ora, quando il rumore inconfondibile della porticina del condotto di areazione che veniva sfondata attirò la loro attenzione.
Aris fece capolino con la testa esattamente nello stesso istante in cui Janson, furibondo, iniziò a prendere a calci la porta d'ingresso, nella speranza di aprirla in qualche modo e arrivare a loro.
"Tutti qui!" esclamò uscendo dal condotto per fare spazio agli altri.
Thomas entrò per primo, seguito da Rebeka, Ashley, Newt, Minho, Frypan e Winston.
Strisciarono il più velocemente possibile nei bui condotti fino ad arrivare a uno sbocco su un altro corridoio, stavolta di quelli principali.
"Devo fare una cosa, voi andate" disse Aris allontanandosi. Winston lo seguì, lasciando gli altri ragazzi soli.
Iniziarono a correre, senza sapere precisamente verso dove in realtà, erano sicuri solo del fatto che sarebbe potuto valere la loro sopravvivenza.
Stavano attraversando un altro corridoio quando si trovarono faccia a faccia con un'infermiera. Thomas quasi le cadde addosso, ma anche quando si rimise in piedi lei continuò a mantenere uno sguardo confuso.
Rebeka mimò un 'aiuto' con le labbra e la dottoressa annuì.
Li condusse ad un altro corridoio, dove però Janson e i suoi uomini li stavano aspettando.
Corsero, e corsero a perdifiato per raggiungere una porta fortificata, Thomas tolse dalla tasca una specie di tessera d'ingresso.
Il problema fu che, una volta inserita, questa continuava a mandare segnali a intermittenza scuri, seguita dalla scritta 'accesso negato'.
Stavano per riprovare, quando Janson si fece avanti.
"Dove pensate di andare?" chiese ad alta voce.
"Pensavamo di andare a fare una passeggiata, viene con noi?" ironizzò sottovoce Minho, in modo che nessuno lo sentisse.
"Thomas metti giù la pistola" lo intimò l'uomo alzando le mani.
"Se lo dovessi fare mi uccidereste, così come gli altri! Conosciamo benissimo il vostro segreto o le vostre maledettissime intenzioni!" esclamò il ragazzo avanzando lentamente verso Janson e gli altri.
"Non vogliamo farvi del male" ribatté l'uomo ratto provando ad indietreggiare.
Thomas scosse la testa e strinse l'arma da fuoco.
In quel preciso istante Aris e Winston fecero capolino dalla porta, aperta ormai dall'esterno.
Senza pensarci due volte Thomas sparò un colpo verso gli uomini e fece retro front per tornare da noi.
La porta intanto si stava per chiudere, e ci mancò veramente un soffio che non rimase con la testa incastrata sotto alla porta.
Ormai divisi dagli uomini di Janson, per i ragazzi ci furono pochi attimi di calma.
"Kathrine..." mormorò Rebeka con lo sguardo perso nel vuoto.
Anche Ashley si ricordò improvvisamente della ragazza che avevano lasciato nei Laboratori qualche giorno prima.
"Dobbiamo andare da lei" disse ad alta voce la bionda attirando l'attenzione di tutti, che scrutarono le due con sguardi confusi.
"Andiamo" rispose Rebeka allontanandosi insieme all'amica.
"Dove state andando?" chiese Minho facendo per seguirle.
"Da Kathrine, ha bisogno di noi" rispose Ashley.
"Veniamo con voi" dissero Newt e Thomas quasi all'unisono.
"No, state con gli altri" ribatté Rebeka seria.
I due sospirarono e lasciarono che le ragazze si allontanassero, anche se poi, mentre non guardavano, continuavano a tenerle d'occhio tristemente.
Le ragazze provarono a fare irruzione in un laboratorio vuoto a una ventina di metri di distanza. Riuscirono a rompere i vetri a calci ed entrarono.
Era tutto completamente a soqquadro, i tavoli rovesciati, gli attrezzi e le varie siringhe di diverse dimensioni con essi, il pavimento era ricoperto di vetri rotti e sporchi di polvere.
Una sola tenda separava quel casino dai lettini, quando Rebeka la scostò trovò il corpo quasi inerme della rossa.
Le due si precipitarono al suo fianco e iniziarono a scuoterla per le spalle, fortunatamente era ancora viva e poteva muoversi.
"Va tutto bene? Cosa diamine ti hanno fatto?" chiese Ashley aiutandola ad alzarsi.
Kathrine non rispose, e probabilmente non avrebbe più aperto bocca sull'argomento.
Ad un certo punto l'unica porta chiusa della stanza si aprì di colpo, e Teresa entrò in tutta fretta nella stanza.
"Vengo con voi" disse decisa raggiungendo le altre.
Neanche il tempo di ribattere che sentirono Janson e i suoi uomini avvicinarsi a passo pesante nei corridoi. Avevano una sola via d'uscita: i piani superiori.
In tutta fretta le quattro fecero le scale e si trovarono all'ultimo piano dell'edificio.
A differenza dei piani inferiori questi era ancora intatto, a quanto pare nessuno aveva ancora fatto irruzione al suo interno, ma la quiete non era destinata a rimanere per sempre.
La via d'uscita più veloce era proprio la finestra che dava sull'enorme piscina in giardino.
Riuscirono a rompere il vetro e in qualche secondo si trovarono già a pochi centimetri dal precipizio.
"Lo stiamo davvero facendo?" chiese ironicamente Rebeka cercando lo sguardo delle altre.
"È l'unico modo..." mormorò Kathrine.
"Al mio tre..." iniziò Teresa mettendosi avanti alle altre.
"Uno..."
"Due..."
"Tre!"
E non appena la ragazza finì di contare le quattro si lanciarono all'unisono nel vuoto, prima di atterrare rovinosamente in acqua.
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Maze Runner || PHASE TWO
Fanfiction{sequel di: Two Girls In The Glade} Sembrava finita. Janson li aveva salvati. Come se il Labirinto ormai fosse solo un ricordo lontano. 'Siamo al sicuro ora' si ripetevano di continuo le ragazze. Ma era davvero così? I presentimenti di Rebeka avra...