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*Ashley's pov*

Aprii gli occhi e sentii un senso di nausea, che fortunatamente riuscii a trattenere e mi alzi a fatica. Ricordavo tutto. Thomas, Rebeka, la wckd, mio padre. Tutto quello che era successo prima di entrare nel labirinto. Corsi verso il letto di Rebeka, che però era vuoto, quindi mi diressi velocemente verso la mensa. Nel percorso incontrai una guardia, che mi sorrise e alzò il cappello come sempre. Mi sforzai di comportarmi normalmente e feci un sorriso tirato, per poi ricominciare a correre. Arrivata alla mensa vidi Rebeka seduta con gli altri e mi tolsi un peso dallo stomaco. Corsi nella loro direzione e mi sedetti, cercando di attirare meno attenzione possibile. Thomas mi guardò preoccupato e capii che anche Rebeka ricordava tutto.
"Sono loro" dissi io cercando di non farmi venire un'attacco isterico "Siamo alla WCKD"
Rebeka annuii e gli altri ci guardarono preoccupati.
"Mi sono svegliata e avevo tutti i ricordi, non siamo al sicuro qui, dobbiamo andare via" aggiunsi.
"Aspetta" mi fermò Newt "Prima raccontate la storia"
"Io ero una scienziata, lavoravo qui, alla wckd" iniziò Rebeka ancora abbastanza scossa "Facevo esperimenti su cavie umane. Ero ancora un'apprendista ma quello che facevamo a quelle persone era orribile. Katherine è una delle cavie"
"Io e mio padre eravamo praticamente al comando dell'esercito di questo posto: controllavamo tutto il sistema di sicurezza, ma prendevamo anche i bambini che poi sarebbero diventati dei progetti o delle cavie, facevano esecuzioni..." aggiunsi io con lo sguardo basso "Ero la migliore spia ed ero al comando sin da bambina"
"Aspetta: tuo padre?" chiese Minho?
"Janson" affermai io mentre lui mi guardava sconvolto.
"Thomas tu eri uno scienziato ma in modo diverso, ti occupavi della parte tecnica dei laboratori e degli esperimenti, come il labirinto" aggiunse Rebeka mentre lui guardava verso il basso. Gli presi la mano e andai avanti a spiegare. Avrei voluto consolarlo e dirgli che non era colpa sua, ma non avevamo tempo.
"Rebeka e io abbiamo scoperto di avere una specie di legame, poco prima di entrare nel labirinto ho iniziato a sentire un desiderio di ribellione, e durante la notte sognavo la voce di una ragazza che mi diceva che dovevamo fare qualcosa" dissi io "Alla fine riuscimmo a contattarci e fu la prima volta che ci conoscemmo" aggiunsi rivolta verso Thomas. Notai che tutti mi guardarono storto. Realizzai solo in quel momento.
"Ehm... eh si ecco... noi stavamo insieme" balbettò Rebeka abbastanza in imbarazzo mentre io le lanciai un'occhiata divertita e Thomas cercava di sprofondare nel terreno.
"Ok possiamo andare avanti?" commentò Newt mentre Minho e gli altri cercavano di trattenere una risata.
"Abbiamo deciso di andare nel labirinto e aiutare prima voi che eravate chiusi lì dentro da anni" continuò Rebe "Il piano iniziale era arrivare tutti e tre ed entrare con la memoria, ma Janson aveva previsto tutto in qualche modo e mandò delle guardie a fermarci..."
"Thomas si sacrificò e trattenne le guardie per farci andare nella Scatola, e ce l'avremmo anche fatta se non avessero iniettato un gas che ci ha fatto perdere la memoria" conclusi io intristendomi un po' "Non so cosa ti sia successo dopo o del perché ti abbiano mandato nel Labirinto nonostante tutto"
Ci fu un momento in cui nessuno disse niente. Fissavamo semplicemente il tavolo, io ancora mano nella mano con Thomas.
"Dobbiamo fare qualcosa per uscire da qui" disse Rebeka ad un certo punto "Se quello che sappiamo è vero, la WCKD deve studiare l'evoluzione dei nostri cervelli dopo il labirinto, quindi non manca tanto prima che ci vengano a prendere come hanno fatto con Katherine"
"Il dormitorio, barrichiamoci lì per il momento mentre cerchiamo una via d'uscita" dissi io all'improvviso
"Non è un buon piano, non saremo al sicuro neanche li" commentò Thomas
"Sicuramente è meglio che dentro alla mensa, e se hai un piano migliore illuminami" ribattei io a tono. Thomas mi guardò arrabbiato per qualche secondo, come se stesse per scoppiare una di quelle litigate storiche, ma poi scosse la testa.
"Eh va bene" disse rassegnato e io gli strinsi più forte la mano. Ci accordammo per uscire dalla mensa con calma e a gruppetti divisi, in modo da non attirare l'attenzione.

Dopo poco tempo ci trovavamo dentro al dormitorio con tutti i mobili spostati contro la porta. Una volta che l'opera fu completata vidi Minho sedersi sul letto con le mani nei capelli. Mi avvicinai di qualche passo per controllare che stesse bene.
"Minho, tutto bene?" chiese Rebeka anticipandomi.
"No cazzo, non va bene" scattò urlando "Siamo chiusi qui dentro e non sappiamo cosa caspio ci succederà, anche se è probabile che appena scopriranno che sappiamo tutto ci legheranno ad un lettino e ci apriranno in due il cervello"
Aveva le lacrime agli occhi e le mani che tremavano. Mi distruggeva vederlo così. Era sempre stato forte, per tutti noi, ma alla fine era crollato anche lui. Mi avvicinai ancora finché non fui abbastanza vicina da prendergli le mani che smisero di tremare. Minho alzò lo sguardo e le lacrime gli rigarono il volto. Mi trattenni dal piangere a mia volta, gli presi la testa tra le mani e lui si appoggiò lentamente alla mia pancia. Gli accarezzai i capelli cercando di calmarlo, ma i singhiozzi aumentavano e nella stanza calò il silenzio.
"Avremmo dovuto restare nel Labirinto" commentò cupo Winston. Non potei fare a meno che concordare.

Maze Runner || PHASE TWODove le storie prendono vita. Scoprilo ora