12.

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*Ashley's pov*

A colazione andai dritta al tavolo dei ragazzi, seguita a malavoglia da Rebeka.
"Ho un piano" dissi direttamente mentre mi sedevo.
"Ma non mi dire" commentò Minho mentre tutti tenevano l'attenzione su di me.
"Dobbiamo entrare in quel laboratorio e recuperare la memoria" iniziai a spiegare "Ma non possiamo farlo finché tutti qui dentro tengono gli occhi fissi su di noi"
"Dobbiamo creare un diversivo" proseguì Thomas al mio posto, cosa che mi fece sorridere.
"Esatto, chiederò alle ragazze del gruppo B di aiutarci. Semplicemente si rivolteranno contro le guardie in mensa mentre noi scapperemo ai laboratori e troveremo le fiale"
"Non so se ve lo ricordate, ma Aris e Katherine hanno detto che fuori dal laboratorio c'è un esercito di guardie armate fino al culo, che come unico scopo hanno non farci entrare lì dentro" mi interruppe Minho "Quindi vi prego ditemi che avete un piano anche per quello"
Io guardai Thomas, che scosse la testa.
"Ok, ci inventeremo qualcosa" dissi io non molto rassicurante "Dovremmo farlo sta sera a cena, sarebbe il momento migliore e ci divideremo in due gruppi: uno che resta nei dormitori e risale i condotti fino si laboratori, gli altri invece creeranno un diversivo qua in mensa"
"Hai detto che ci sono le ragazze del gruppo B per quello" disse Thomas.
"Si ma le guardie si insospettirebbero se nessuno di noi venisse a cena"
In quel l'esatto momento le guardie sollevarono Katherine dal tavolo e cercarono di trascinarla via, mentre lei scalciava e si dimenava. Io mi alzai di scatto, seguita dagli altri. Corsi verso le guardie, come fecero tutte le altre ragazze. Ci fu un susseguirsi di spintonate e lotte, ma alla fine le guardie trascinarono fuori la ragazza che urlava e cercava di opporsi in ogni modo. Nel frattempo era scoppiata la rivoluzione che avevo previsto per quella sera, e io non potei fare a meno che approfittarne.
"Via! Andiamo ai laboratori! Ora!" ordinai agli altri che mi seguirono quasi subito. Le guardie continuavano ad arrivare per cercare di contenere quella rivolta, ma inutilmente. Arrivammo davanti all'uscita diretta ai laboratori, ma due guardie ci sbarrarono la strada. All'inizio non seppi cosa fare, e quando ci puntarono le pistole in faccia la situazione peggiorò.
"Mio padre mi ha ordinato di portarli al sicuro" dissi improvvisamente, assumendo un tono autoritario "Sapete, gli immuni sono troppo importanti per morire in una stupida rivoluzione"
Vidi Thomas accanto a me guardarmi con gli occhi sbarrati. Non avrei voluto che lo scoprisse così, ma non avevamo tanto tempo. Le guardie si guardarono un attimo, ma poi abbassarono le armi e si fecero da parte. Io cercai di restare il più composta possibile mentre passavo accanto a loro, seguita dagli altri. Appena svoltammo l'angolo iniziammo a correre e Rebeka mi affiancò subito, guidando il gruppo.
Arrivammo in poco tempo davanti alle porte dei laboratori, completamente privi di guardie , così feci per entrare ma Thomas mi trattenne per il braccio. Quando tutti entrarono nella stanza mi guardò dritto negli occhi, cosa che io non ricambiai. Non ce la facevo a sentire il suo sguardo accusatore.
"Che significa 'mio padre'?" chiese lui secco. Io alzai lo sguardo
"Non lo so ok? Non ne ho davvero idea, ma ha funzionato! E ora non abbiamo tempo per queste cose" conclusi io entrando nella stanza a mia volta.

"Ragazzi ho trovato qualcosa!" esclamò Newt dopo poco tempo di ricerche. Ci avvicinammo tutti per vedere due fialette con un liquido blu appoggiate su uno dei tanti tavoli del laboratorio.
"Ashley, una la prendi tu" ordinò Thomas "Sei quella che potrebbe sapere più cose"
Io annuii e ne presi una in mano.
"Rebe l'altra prendila tu" aggiunse Thomas
"No aspetta prendila tu" cercò di ribattere Rebeka, ma venne interrotta da dei rumori all'esterno del corridoio.
"Non c'è tempo! Bevete! Ora!" disse Thomas quasi gridando mentre lui, Minho, Newt, Frypan e Winston cercavano di barricate la porta. Io stappai la fiala e la mandai giù tutta d'un fiato, seguita poi da Rebe. All'inizio non sentii niente di diverso, ma poi la testa iniziò a girare, come la stanza intorno a me. Sentii il fiato corto, poi la vista si appannò e sentii i suoni ovattati, come se fossi sott'acqua. Vidi tutto scuro per un attimo e mi sentii improvvisamente leggera.
Un forte scossone mi riportò alla realtà e vidi che Thomas mi sosteneva, praticamente mi teneva in braccio, mentre gli altri stavamo già entrando nel condotti di areazione. Mentre ci avvicinavamo riconobbi Rebeka che aveva una brutta cera, come me probabilmente. Alla fine riuscimmo a risalire il condotto senza essere scoperti e ritornammo velocemente ai dormitori. Appena scese, tutti ci guardarono preoccupati, come in attesa di alcune rivelazioni.
"Allora?!" chiese Thomas guardandomi
"Io non ricordo niente, tu?" chiesi alla mia amica, che scosse la testa. Minho si miæ una mano tra i capelli e Newt guardò semplicemente il vuoto davanti a se. Thomas si sedette sul suo letto e si prese la testa tra le mani. Io mi avvicinai lentamente.
"Forse serve solo tempo" iniziai io, ma lui mi interruppe.
"Non abbiamo tempo!" praticamente gridò "Forse siamo in serio pericolo e non potremo fare un cazzo finche voi non ricorderete qualcosa!"
Lo guardai dritto negli occhi, ma poi mi sedetti accanto a lui. Lo capivo, sapevo benissimo cosa volesse dire arrivare ad essere così stressati, così oppressi da pensare di non avere una via di fuga.
"Scusami" sussurrò Thomas con la voce rotta. Per lui era stata difficile, dopo Chuck e Alby, e il casino del Labirinto, in più aveva anche i sensi di colpa provenienti dai suoi incubi/ricordi. Non ha mai superato niente di tutto questo e ha sempre messo il bene degli altri davanti al suo, ma non arrivare ad una soluzione lo faceva solo stare peggio. Appoggiai una mano sulla sua spalla e vidi che stava piangendo. Mi distruggeva vederlo così, infatti sentii gli occhi bagnarsi di lacrime.
"Non fa niente" sussurrai io. Lo avvicinai a me e lui appoggiò la testa sul mio petto, mentre io lo stringevo nell'abbraccio più confortevole che riuscissi a dare, cercando di non piangere a mia volta. Volevo davvero sembrare forte, per lui, come per tutti gli altri. Dovevano trovare un modo per essere sul serio al sicuro, perché non so quanto avremmo resistito così.

Maze Runner || PHASE TWODove le storie prendono vita. Scoprilo ora