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*Rebeka's pov*

Sono passate quasi tre settimane da quando siamo arrivati dal Braccio Destro, e di conseguenza anche dalla festa.
Sono preoccupata per Ashley: ha passato questo periodo vomitando quasi ogni sera, e anche se le dicessi continuamente di farsi vedere da qualcuno lei rimaneva dell'idea che fosse solo lo stress o il caldo.
Dopo colazione lasciai Newt al tavolo con gli altri, mentre io tornavo al dormitorio per chiamare Ashley visto che non sembrava essersi ancora svegliata.
Passai davanti al bagno e mi girai di scatto quando sentii degli strani rumori all'interno.
Tutte le porte erano chiuse, eccetto una.
Entrai bussando alla porta d'ingresso accanto ai lavandini, e vidi la mia amica piegata davanti al gabinetto per l'ennesima volta.
La raggiunsi sospirando e le sollevai i capelli mentre con una mano le accarezzavo piano la parte superiore della schiena.
"Oggi ti porto dall'infermiera, non voglio sentire ma" mormorai decisa, per sentirla mugugnare qualcosa subito dopo.
Passarono i minuti, e ad un certo punto Katherine e Teresa fecero capolino dalla porta, vedendo tutta la scena. Mi aiutarono ad alzarla e a portarla in infermeria.
Dovemmo passare davanti al tavolo dei ragazzi, che si alzarono tutti all'unisono appena ci videro.
"Che ha?" mi chiese Minho affiancandomi.
"Ha vomitato di nuovo, la portiamo in infermeria per un controllo" rispondo guardandola.
Non aveva una bella cera, era meglio muoversi.
Minho capì immediatamente e provò ad allontanarsi portando con se i ragazzi, ma Thomas era irremovibile.
"Vengo con voi" disse deciso seguendoci.
Non potevo negarglielo, era la sua ragazza e aveva il diritto di sapere qualsiasi cosa le stesse succedendo.
Anche Newt si offrì di trasportarla, così insieme a Thomas la sostennero mentre camminava.
Arrivati in infermeria la dottoressa la fece entrare solo insieme al suo ragazzo, lasciando noi altri fuori.
Camminavo come una psicopatica avanti e indietro davanti alla porta, mordendomi le unghie. Anche se non doveva essere nulla di grave l'attesa mi uccideva lentamente.
Fu questione di secondi prima che Thomas uscisse dalla stanza e si precipitò da noi.
"Allora?" chiese Newt tanto impaziente quanto me.
"Le sta facendo un controllo, in realtà sono dovuto rimanere in sala d'attesa tutto il tempo ed è stato come se fossi entrato per niente. La dottoressa mi ha appena detto di raggiungervi" rispose il moro mettendosi una mano nei capelli.
Lo feci sedere su una poltrona rossa vicino alla porta, e osservai come continuava a torturarsi le mani nell'attesa.
Mi misi in mezzo a lui e Minho, entrambi nella stessa situazione. Newt si offrì di rimanere in piedi per farci stare tutti più calmi, così nel mentre intrecciai le dita con le sue.
Era l'unico che potesse darmi sicurezza nei momenti di difficoltà, era la mia ancora.
Passarono dieci minuti, e la dottoressa chiese a Thomas di rientrare nella sala.
Adesso che il posto era libero feci cenno a Newt di sedersi. Adesso che neanche lui era presente non poteva che essere qualcosa di importante.
Dopo circa un altro quarto d'ora Ashley fece la sua uscita dalla porta d'ingresso, e mi precipitai ad abbracciarla. Thomas alle sue spalle aveva le lacrime agli occhi e un fazzoletto bianco di stoffa in mano.
"Vuoi dirci che succede?" le chiesi staccandomi e guardando confusa la coppia.
"Sono incinta, aspettiamo un bambino" mormorò debolmente stringendo la mano del ragazzo.

Maze Runner || PHASE TWODove le storie prendono vita. Scoprilo ora