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*Rebeka's pov*

Urla, strazianti e ripetute.
Così mi svegliai,  Newt sotto di me era altrettanto scosso. Mi alzai prima di lui e scattai in piedi per analizzare la situazione: ora come ora erano tutti svegli, l'unico che mancava all'appello era Winston, che però trovammo a dimenarsi come un forsennato sul materasso di tela che gli avevamo fabbricato il giorno prima.
"Winston!" gridammo tutti gettandoci al suo fianco.
Era tardi ormai.
I suoi occhi avevano assunto quel colore nero pece che tanto temevamo.
Le sue vene erano di quel blu che da quando siamo usciti dalla Radura avevamo paura di vedere sulla nostra pelle.
Lo girammo su un fianco e lo osservammo tossire ripetutamente una sostanza tanto scura quanto il sangue che usciva dalla sua maglia, nel punto in cui era stato ferito.
"Alzategli la maglia!" esclamò Teresa cercando di mantenere la calma.
Così fece Thomas, e sul suo addome vedemmo esattamente quello che ci aspettavamo, il sangue e le ferite completamente infette e ormai nere.
"V-vi prego" mormorò il ragazzo provando a farci avvicinare un'ultima volta a lui.
"N-non voglio d-diventare come l-loro" sospirò mentre il suo respiro si faceva corto.
"Non ti lasceremo qui" dissi provando a trattenere le lacrime, inutilmente.
"A-andate" si sforzò di dire il ragazzo mentre ormai il suo battito assumeva un ritmo irregolare.
"Fai parte del gruppo, scordatelo" rispose Ashley scuotendo la testa e iniziando a rovistare negli zaini.
"È in uno stadio troppo avanzato, non c'è nulla da fare" mormorò Kathrine provando a fermare la bionda, che la respinse aggressivamente.
Winston si limitò ad annuire e a stringere gli occhi, probabilmente ormai accettando il suo destino.
Non aveva fatto nulla per meritarselo.
"Non è vero!" gridò Ashley continuando a cercare chissà cosa.
"Ash, basta" rispose Winston, con una calma che non gli avevo mai visto.
"Andate avanti per me, e vi prego non lasciatemi diventare come loro, un mostro"
Newt tirò fuori una pistola dallo zaino, e prima di alzarsi in piedi e passarla al ragazzo cercò lo sguardo di ognuno di noi.
Non potei fare a meno di guardare Winston di nuovo. Non eravamo mai stati davvero amici, ma qualcosa in lui mi aveva sempre fatto pensare di avere qualcuno su cui contare anche se non era quasi mai presente, e vederlo così faceva male, soprattutto dopo aver constatato che non aveva via di scampo se non la morte.
Insieme a Newt prememmo la pistola sul petto del ragazzo e la coprimmo con le sue mani.
Il viso di tutti noi era rigato dalle lacrime, ma io decidi comunque di lasciargli un ultimo mezzo sorriso prima di alzarmi in piedi.
"Addio" mormorò Thomas asciugandosi una guancia con il colletto della maglia.
Winston ci sorrise, e l'immagine del suo viso mi rimase impressa nella mente per giorni e giorni.
Perché il ragazzo che nessuno aveva mai considerato aveva accolto la morte a braccia aperte.
Due minuti dopo stavamo camminando a testa bassa tra le dune di sabbia, con il vento tra i capelli e gli occhi gonfi. Fino a quando non sentimmo uno sparo poco lontano da noi.
Proveniva dal vecchio falò, era Winston. Aveva appena messo fine alle sue sofferenze nell'unico modo che conosceva.
Guardai in alto e l'ultima lacrima mi solcò la guancia.

Maze Runner || PHASE TWODove le storie prendono vita. Scoprilo ora