11.

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*narratore in terza persona*

Quella stessa sera le ragazze vennero svegliate da un continuo bussare proveniente da sotto al letto di Rebeka, che, essendo la prima ad esserne stata svegliata, fece capolino dall'alto con la testa e si ritrovò faccia a faccia con Katherine.
Trattenne a forza un urlo e si spostò per lasciare spazio alla ragazza, che dopo essere uscita fece un cenno verso il condotto da cui uscirono fuori anche Thomas e un altro ragazzo che però non conosceva.
"Cosa ci fate qui?" chiese la mora cercando con lo sguardo eventuali altre ragazze sveglie.
"Lui è Aris, insieme a Katherine è venuto a svegliarmi dicendo di aver trovato qualcosa che potrà esserci utile" rispose Thomas guardando con sguardo interrogativo l'altro ragazzo.
"In effetti è così, seguiteci" mormorò facendo cenno verso la porticina del condotto.
Questa volta Aris era in testa al gruppo, seguito, Ashley, Rebeka, Thomas e Kathrine.
Visto il peso totale di tutti i ragazzi presenti in quel condotto quest'ultimo ogni tanto dava segni di cedimento, costringendoli a fermarsi e trattenere il fiato per qualche secondo prima di proseguire.
Dopo una decina di minuti arrivarono esattamente sopra a una porta che dava sulla porta del laboratorio principale.
Katherine e Aris lasciarono che gli altri andassero avanti a gattoni per vedere cosa stesse succedendo: numerosi scienziati vestiti di bianco erano radunati sulla porta, dalla quale a intervalli regolari entrarono delle barelle sulle quali erano adagiati dei corpi ricoperti da un sottile telo chiaro.
"Che significa?" chiese Thomas aggrottando le sopracciglia.
"Siamo qui per una ragione" osservò Rebeka.
"Esatto, non penso che quelli siano altri scienziati. E soprattutto non credo che quello lì sia un ospedale o un obitorio!" aggiunse Ashley aspettando una risposta dagli altri due.
"Cosa ne sapete?" chiese Rebeka.
"Non molto più di voi, sappiamo solo che ogni sera a quest'ora esatta dei ragazzi vengono portati là dentro" rispose Aris guardando verso il basso.
"Il problema è che raramente ne escono" aggiunse sottovoce Katherine.
Ashley guardò istintivamente verso il basso, osservò i corpi probabilmente privi di coscienza venire chiusi all'interno di quella stanza, insicura se davvero non ne sarebbero più usciti.
Dopo ciò i ragazzi accompagnarono di nuovo le due verso il dormitorio, e prima di lasciarli Rebeka si rivolse verso Aris e Kathrine.
"Che voi sappiate c'è un modo per recuperare la memoria, insomma, per sapere chi siamo e qualcosa in più sul perché siamo qui" chiese uscendo del tutto dal condotto.
"Un modo ci sarebbe, ma è pericoloso, potreste essere scoperti" rispose Kathrine.
"Ci siamo abituate noi" ribatté sorridendo Ashley e annuendo verso l'amica.
"Come possiamo fare?" chiese Thomas.
"Nel laboratorio principale ci sono delle fiale, quelle dovrebbero aiutarvi" rispose Aris.
"In tutto questo voi come fate a sapere queste cose?" chiese curiosa Rebeka.
"Anche noi abbiamo provato a recuperarle, ma quella maledetta stanza è sorvegliata da tre quarti del personale" rispose Kathrine sospirando rassegnata.
Dopo aver salutato i ragazzi i tre tornarono verso il dormitorio di Thomas, mentre Ashley si sedette un attimo sul letto dell'amica prima di andare a dormire.
"Neanche io mi fido di loro, sappi solo che la penso come te" disse scuotendo la testa con rassegna.
"Lo so, ho sempre ragione" sdrammatizzò ridendo l'altra, beccandosi così una leggera pacca sulla spalla.

Maze Runner || PHASE TWODove le storie prendono vita. Scoprilo ora