*Ashley's pov*
Dopo aver raccontato tutte le strategie che conoscevo, dato che la maggior parte le avevo inventate io, le armi che aveva a disposizione la wckd e i soldati, come agivano spesso e altre informazioni utili, mi ricordai che Janson mi aveva costretta a dire dove si trovava più meno la loro base, così l'uomo che mi aveva picchiato ordinò a tutti di prendere una macchina per gruppo e di raggiungere la "Base-C". Purtroppo sì scatenò il panico e molte persone corsero da tutte le parti, cercando di raccogliere e portare con se più effetti personali possibili. Rimasi attaccata al resto delle ragazze e ci buttammo nella mischia, cercando di raggiungere un rover che era rimasto nel parcheggio. Quando arrivammo mi sentii tirare per un braccio, ma quando mi voltai vidi Thomas che mi guardava preoccupato.
"Thomas" dissi sorpresa. Sapevamo che Janson stava arrivando, se non era già li. Non sarebbe stato facile scappare.
"Canale 7-5-3, sentiamoci alla radio, okay?" disse, ordinò più che altro, d'un fiato, sovrastando il rumore della folla. Io annuii e lo abbracciai d'istinto.
"Cerca di restare vivo" mormorai toccandogli i capelli.
"Anche tu" rispose prima di girarsi e correre verso un'altra macchina, che Newt era appena riuscito a prendere. Raggiunsi le ragazze e mi sedetti in fretta al posto del guidatore. Notai che Frypan si era imbucato ed era seduto accanto a Katherine, mentre Rebeka era di fianco a me. Misi in moto e accelerai uscendo dal capannone in cui ci trovavamo. Superai molte macchine e accelerai ancora.
Dopo qualche minuto il traffico si era disperso e guidavamo nel deserto quando davanti alla nostra macchina ne arrivò un'altra. Rebeka girò sul canale che mi aveva detto Thomas e prese in mano la specie di walkie tolkie e schiacciò un pulsante.
"Ragazzi?" chiese lei mentre dalla specie di scatoletta usciva un rumore metallico "Siete voi?"
Ci fu un minuto di silenzio.
"Si, siamo noi" rispose la voce di Newt. Tirai un respiro di sollievo mentre la mia amica sorrideva. Raggiungemmo la macchina in poco tempo, e con i finestrini abbassati decidemmo di andare nella città in cui avevano torturato Thomas per cercare del cibo e trovare un modo per mettersi in contatto con gli altri e capire dov'era la base.
Dopo neanche mezz'ora di viaggio vicino alla macchina dei ragazzi iniziai a scorgere una macchia nera in lontananza, che diventava sempre più. Le macchie divennero due, poi tre.
"Ragazzi!" esclamai preoccupata. Notando il tono della mia voce gli altri seguirono il mio sguardo e fissarono le tre macchie farsi sempre più vicine, finché non realizzammo che erano tre macchine della wckd. Blindate tra l'altro.
"Cazzo!" imprecò Thomas, seguito da altri insulti più pesanti da parte di Minho.
"Dividiamoci!" urlò Rebeka. Minho nell'altra macchina andò a sinistra, mentre io girai a destra. Ovviamente, data la mia solita fortuna, due macchine decisero di seguire noi, mentre l'altra sterzò verso i ragazzi. Si misero all'inseguimento dietro di noi, mentre perdevo di vista la macchina degli altri. Accelerai ancora, ma non sembravano intenzionati a fermarsi.
"Rebe tieni il volante" ordinai
"Va bene" disse guardandomi, per poi fermarsi e aggrottare le sopracciglia "Aspetta, che vuoi fare?"
"Tieni questo cazzo di volante e basta!" esclamai io
"Okay!" gridò praticamente lei prendendo il comando dell'auto. Estrassi velocemente la pistola dalla cintura e mi alzai praticamente in piedi, usando come appoggio il finestrino e tenendo i piedi sull'acceleratore. Iniziai a sparare all'indietro, difficilmente dato che la macchina andava a destra e sinistra facendomi perdere l'equilibrio. Riuscii a centrare l'obiettivo più volte, ma le pallottole rimbalzavano sul cofano. Ritornai alla mia postazione per cercare di ricaricare la pistola mentre Rebeka teneva ancora il volante.
"Che vuoi fare?" chiese di nuovo lei.
"Non lo so! Hanno un fottuto blindato ok?!" urlai di rimando.
"Ragazze!" gridò Katherine, ma non le diedi ascolto "Hey!" urlò di nuovo.
"Che c'è?!" rispose Rebeka con i nervi a fior di pelle.
"Stiamo andando verso un cazzo di burrone" rispose la rossa.
Spostai automaticamente lo sguardo davanti a me e vidi che eravamo a un centinaio di metri di distanza da un "piccolo" canyon. All'improvviso mi venne un'idea.
"Tenetevi!" urlai mentre riprendevo il volante e acceleravo, controllando che le macchine mi stessero ancora seguendo. Andavamo dritte verso il canyon. Continuai ad accelerare mentre Rebeka, Kat, Teresa e Fry urlavano. Mancavano più o meno 20 metri e le macchine mi stavano ancora seguendo. Idioti. 10 metri. Iniziai a sentire il cuore battere più forte. 5 metri. Misi la seconda e tirai i freni con tutta la forza che avevo, girando il voltante a sinistra. La macchina fece un mezzo giro veloce per poi stabilizzarsi e tornare dritta quando tirai di nuovo il volante e lasciai i freni. L'altra macchina tentò di fare quello che avevo fatto io, ma essendo in ritardo cadde dritto dentro al canyon. Mi lasciai scappare un sorriso, ma l'altro blindato aveva capito precedentemente quello che volevo fare e sterzò anche lui, restando dietro di me. Dallo specchietto scorsi che il passeggero era mio padre. Ovviamente, mi aveva insegnato lui a guidare. Aumentai le marce e accelerai ancora, ma Janson miss una mano fuori dal finestrino. Capii troppo tardi che aveva una pistola, più o meno quando il vetro del cruscotto si crepò sotto il peso del proiettile.
Continuai a tenere la mia via e creai un certo distacco da mio padre.
"Ragazze?" si sentì una voce alla radio "Dove siete? State bene? Li avete seminati?"
Newt ovviamente, nessun altro al mondo ha la capacità di preoccuparsi quanto lui.
"Stiamo bene, per ora" rispose Rebeka "Abbiamo ucciso quelli su una macchina ma l'altra ci sta ancora inseguendo"
"Aspetta, come ucciso?" chiese un'altra voce. Thomas ovviamente, che cerca sempre di fare la cosa giusta.
"Amore, non è il momento di fare una chiacchierata" risposi io ironicamente "Andate alla cittadina, ci vediamo lì"
Rebeka chiuse la radio prima che potessero dire altro. Guardai nello specchietto: ci stavano ancora dietro, ma con una cinquantina di metri di distanza, non so perché. Anche se in realtà è esattamente quello che avrei fatto io: non lasciarci una via se non continuare ad andare dritti, fino a portarlo dove ci sono gli altri. Peccato che mio padre si dimentichi spesso che ho imparato molte più cose di lui. All'improvviso sterzai di nuovo, fino a ritrovarmi nella direzione opposta a quella di prima, dritto verso la macchina di mio padre. Finalmente lo vidi in faccia, anche se era lontano.
"Ash torna indietro!" gridò Katherine "Gira la macchina o facciamo un'incidente!"
Nonostante le grida degli altri continuai a tenere la posizione. Non ero per niente sicura di quello che stavo facendo, ma sperai di avere fortuna per una volta. Continuai ad accelerare. Mancavano pochi metri all'impatto. Sentii il respiro farsi più corto. Strinsi le mani sul volante e mi costrinsi a non chiudere gli occhi quando la macchina era a pochissimi metri da noi, ancora nella nostra direzione. Quando era questione di centimetri, come previsto, l'autista sterzò violentemente a sinistra, spostandosi dal mio passaggio. Tirai un sospiro di sollievo mentre tutta la macchina esultava. Rebeka tirò un braccio fuori dal finestrino e alzò il terzo dito, con una risata isterica che mi fece sorridere. Eravamo vivi, strano a dirsi ma anche questo piano aveva funzionato. Misi in un angolino del mio cervello il promemoria: rinfacciarlo a Thomas mentre guardai lo specchietto retrovisore. Avevo parlato troppo presto. Mio padre ci puntava un fucile a pompa dal finestrino della macchina ferma a pochi metri da noi.
"Giù!" gridai agli altri mentre sterzai velocemente. Sentii il vetro posteriore della macchina infrangersi e altri spari mentre continuavo a muovere il volante nel disperato tentativo di uscire da quella situazione. Quando capii che mio padre stava ricaricando, dato che smise di sparare, mi alzai e accelerai il più possibile, creando abbastanza distacco tra noi e loro.
"State tutti bene?" chiese Rebeka guardandosi dietro mentre io imboccavo la strada per la cittadella dove i ragazzi ci aspettavano.
"No" disse Teresa con la voce rotta, seguita da un lamento. Mi girai istintivamente e vidi che anche i finestrini erano spaccati e che Frypan aveva una scheggia di vetro grande più della mia mano infilata nel petto. Usciva talmente tanto sangue che la maglietta era completamente ricoperta di rosso.
"Toglilo!" urlò ancora Teresa, probabilmente a Rebeka "Fai qualcosa!"
Frypan chiuse lentamente gli occhi. Rebeka mi guardò cupa e io capii che non c'era più niente da fare, così lei prese la mano al ragazzo che la strinse forte. Mi girai anche io, cercando di reprimere le lacrime e sfoggiare un sorriso, che uscì comunque malinconico. Credetti che andarsene con un sorriso sia meglio che andarsene tra i singhiozzi.
"Grazie" sussurrò Frypan prima di sospirare pesantemente e lasciarsi andare del tutto, chiudendo gli occhi e lasciando la presa dalla mano di Rebeka. Qualcuno dietro scoppiò a singhiozzare.
"Ferma la macchina!" gridò Teresa "Ferma questa cazzo di macchina!"
Katherine accanto a lei la abbracciò ed entrambe iniziarono a singhiozzare, mentre Rebeka guardò fuori dal finestrino, cercando di controllarsi. Io riuscii a reprimere le lacrime per un primo momento, cercando di concentrarmi sulla strada, ma dopo pochi secondi scoppiai a piangere anche io. Un altro di noi se n'era andato ingiustamente ed era colpa della wckd. Mi chiesi se ne valeva davvero la pena. Combattere, ferirsi, morire per la causa. Mi risposi di no subito dopo, non ne valeva la pena. Dovevamo trovare i ragazzi e trovare un posto sicuro al più presto possibile.Dopo mezz'ora di viaggio più o meno, in un silenzio di tomba, arrivammo alla cittadella e parcheggiammo vicino all'auto dei ragazzi, che ci vennero in contro preoccupati.
Katherine buttò le braccia al collo di Minho e iniziò a singhiozzare, esattamente come fece poi Rebeka con Newt. Thomas mi venne incontro ma io riuscii a controllarmi, probabilmente perché non avevo più lacrime da piangere.
"Frypan..." mormorai guardando Thomas dritto negli occhi, che si riempirono di lacrime in pochi secondi. Guardò per un attimo la macchina e poi si concentrò di nuovo su di me."Com'è successo?" chiese con la voce roca.
"Mio padre era sull'altra macchina, ci ha sparato con un fucile a pompa e ha fatto esplodere tutti i vetri, una scheggia è finita a Fry" spiegai io mormorando "Non ha sofferto" aggiunsi cercando di rassicurarlo. La prima lacrima solcò il suo viso e io mi buttai tra le sue braccia. Sapevo che si stava colpevolizzando, esattamente come facevo io, e mi distruggeva vederlo piangere, vederlo sempre distrutto e affranto. Lui singhiozzò sulla mia spalla e io gli accarezzai i capelli.
"Shhh, va tutto bene" cercai di rassicurarlo ancora. Notai che Rebeka e Newt si avvicinarono, unendosi all'abbraccio, seguiti poi da Minho e Katherine e infine da Teresa. Rimanemmo in quel dolce e confortante abbraccio di gruppo per qualche minuto, senza dire una parola, ma tutto quello significava molto per tutti. Significava che eravamo una famiglia, nonostante tutto quello che avevamo passato eravamo ancora lì, insieme, a supportarci e sostenerci a vicenda. Quel bellissimo momento venne interrotto, che coincidenza, dalle urla che riconobbi essere di Brenda. Venivano dall'altra macchina. Ci staccammo tutti e guardai Thomas interrogativo. Non avevo preso in considerazione che anche loro avrebbero potuto farsi male nell'inseguimento.
"Siamo andati a cercare del cibo mentre vi aspettavamo" spiegò Newt "Gli spaccati ci hanno attaccati e Brenda è stata morsa"
"Dobbiamo andare via da questo posto" dissi io cupa, dando voce ai pensieri di tutti.
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Maze Runner || PHASE TWO
Fanfiction{sequel di: Two Girls In The Glade} Sembrava finita. Janson li aveva salvati. Come se il Labirinto ormai fosse solo un ricordo lontano. 'Siamo al sicuro ora' si ripetevano di continuo le ragazze. Ma era davvero così? I presentimenti di Rebeka avra...