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*Rebeka's pov*

Mi svegliai la mattina dopo e trovai Ashley ancora addormentata, al solito dopotutto.
Visto che tutte le altre ragazze erano probabilmente già in mensa decisi di non disturbare neanche la mia amica e di incamminarmi da sola.
Mi sedetti al tavolo con alcune mie compagne di stanza, che dopo avermi salutato all'inizio cominciarono a chiacchierare animatamente tra di loro, probabilmente di qualche gossip esterno alla compagnia.
Sembravamo un po' gli unici a preoccuparci effettivamente di quello che ci succedeva intorno, e più passava il tempo più mi convincevo anche io del fatto che non ci fosse nulla da temere. Non più almeno.
Una ragazza d'un tratto si sedette nell'unico posto libero accanto a me, aveva i capelli scuri e gli occhi blu, il naso abbastanza piccolo e le labbra rosee.
"Ciao" la salutai sorpresa.
"Ehi, devi essere Rebeka, giusto?" domandò facendo trasparire una nota di tristezza nel suo tono di voce.
"Sono io, ci conosciamo?" domandai curiosa.
"Si, ma in realtà non ti ricordi di me. Sono Teresa comunque" rispose sforzando un sorriso.
"In che senso non mi ricordo di te? Spiegati meglio"
"Diciamo solo che abbiamo un passato in comune, come sta andando qui?" chiese cambiando totalmente argomento.
Annuì alla sua risposta in un primo momento, anche se ero particolarmente scombussolata.
"Bene" mormorai semplicemente.
Mi girai un attimo verso il tavolo dei ragazzi e lo vidi vuoto, in compenso però notai una ragazza con il cappuccio tirato su proprio dove si sarebbe seduto Newt.
"La conosci?" chiesi indicandola con lo sguardo.
"Solo di vista, come chiunque qui. Dicono che sia traumatizzata da qualcosa e che non parli con nessuno" rispose Teresa sospirando.
Non ribattei neanche e mi alzai per andarle vicino, volevo provare quello che la ragazza mi aveva appena comunicato.
"Ehi, sono Rebeka, piacere di conoscerti" le sorrisi sedendosi accanto a lei.
"Ehi" rispose timidamente.
Notai che le sue mani tremavano nel mentre, aveva un tic alla gamba che non la faceva fermare neanche per un istante.
"Va tutto bene?" chiesi cercando di incontrare il suo sguardo.
"Si!" rispose ad alta voce.
Mi soffermai sul suo aspetto: aveva i capelli rossi, qualche lentiggine sparsa qua e là sul viso roseo e gli occhi di un verde quasi innaturale.
"Come ti chiami?" domandai gentilmente.
"Kathrine" tentennò timidamente.
"Beh Kat, io e la mia amica Ashley di solito ci sediamo lì, e visto che di solito questo posto è occupato puoi venire da noi se ti va" la invitai sorridendo.
Per la prima volta ricambiò il sorriso e mimò un 'grazie' muto con la bocca prima di lasciarmi tornare dalle altre.
Il suo comportamento fu effettivamente l'unica cosa che mi fece dubitare della sicurezza del luogo, insomma, tutta quella timidezza, la paura e il terrore nei suoi occhi e i tic nervosi non potevano essere di sicuro un buon segno.
Intanto Ashley era appena tornata in mensa, e quando mi vide seduta accanto alle ragazze mi raggiunse subito.
"Avevamo in mente di dare una festa stanotte, Rebeka, Ashley, voi parteciperete non è così?" domandò una estasiata.
"Ovvio!" rispose subito Ashley altrettanto su di giri.
Risi anche io e accettai, dopotutto una festa avrebbe potuto farci solo bene in un posto del genere.

Maze Runner || PHASE TWODove le storie prendono vita. Scoprilo ora