capitolo cinque

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Sono passati giorni da quando Zulema ha deciso di andarsene.
Le mie giornate sono così monotone che ormai faccio tutto a comando. Effettivamente quando mi disse che "la vita di una persona normale è noiosa" non aveva tutti i torti.
Quando hai passato anni della tua vita in prigione, una volta uscita non sei più abituata alla vita normale.
Ho appena finito di farmi la doccia e mi sto preparando per andare al lavoro. Il mio turno comincia alle 9:45 ed ora sono le 9:00 ma calcolando che per arrivarci ci metto sì e no venti minuti sono in orario. Finisco di infilarmi i vestiti e torno dentro la roulotte decidendo di mangiare qualcosa per evitare di avere qualche calo di zuccheri improvviso durante la giornata.
Infine esco e salgo in macchina, metto in moto e parto dirigendomi alla lavanderia.

Come ho già detto può sembrare strano e ironico ma il rumore delle lavatrici mi rilassa nonostante siano legate a brutti ricordi. In più non è la prima volta che vedo l'immagine di Zulema entrare nella stanza in cui svolgo le mie ore di lavoro quando invece è solo mia immaginazione e appena torno in me la sua immagine svanisce.
Arrivo in anticipo di 5 minuti, stranamente, ed entro salutando il mio capo.
Come lavoro non mi piace, le persone qui non mi vanno molto a genio.. sono tutti un po' troppo freddi e quello che guadagno non è molto ma basta per darmi la possibilità di andare avanti e non morire di fame.
Improvvisamente squilla il telefono fisso così mi assicuro che il mio capo non ci sia e vado a rispondere.
M: "Si?"
X: "Ciao Bionda!"
M: "Scusa chi parla?"
X: "Ma come chi parla Maca.. sono Saray!"
M: "Oh mio dio ciao! Da quanto che non sentivo la tua voce! Come stai?"
S: "Tutto bene, tu invece? Da quanto sei fuori?"
M: "Da un po' di mesi. Come sta tua figlia?"
S: "Sta benissimo, esce con un ragazzo ma io l'ho già avvertito.."
M: "Immagino, a modo tuo no?"
S: "Ovvio! Deve sapere chi è una delle
madri della figlia con cui esce, l'ho minacciato con lo stesso oggetto con il quale ho tagliato il cetriolo a Sandoval"
M: "Tu sei pazza Saray" mi metto a ridere.
S: "Sai qualcosa di Zulema?" mi chiede dopo una breve pausa.
A sentire il suo nome il mio cuore perde un battito..
S: "Bionda?"
M: "Sisi comunque l'ho vista giorni fa, è stata da me due giorni e poi è andata via" nel mio tono c'è un filo di tristezza.
S: "Voi due eh.."
M: "No Saray non hai capito, io passavo davanti il carcere per tornare a casa e l'ho vista lì"
La sento ridere dall'altra parte del telefono.
S: "Sí certo, Bionda a me non prendi per il culo. Da quando si passa davanti al carcere per arrivare nel posto in cui lavori?"
M: "E tu come fai a sapere dove lavoro?" le domando.
S: "Perchè ci sono già stata varie volte, appena uscita dal carcere io e la mia compagna andavamo lì per i vestiti e so bene la strada"
M: "Uff e va bene.. però comunque non c'è nulla, non conosci Zulema?"
S: "È proprio perchè conosco Zule che dico così. Pensi che io non abbia mai notato gli sguardi che ti lanciava?"
M: "Ma di cosa parli?"
Ma che sta dicendo? È matta?
S: "Ma davvero devo insegnarti e dirti tutto? In ogni caso Zulema ha sempre avuto un carattere diverso quando si parlava di te, quando ti capitava qualcosa.."
M: "Okay okay Saray" dico ridacchiando.
M: "Un giorno noi ci vediamo e parliamo tranquillamente di quello che vuoi ma ora devo proprio andare" le dico sentendo tornare il mio capo.
S: "Va bene Bionda, ci vediamo e se rivedi quella stronza di Zulema dille di chiamarmi"
Ci salutiamo ed io torno a finire il mio turno.

Termino circa alle 15:45 e finalmente esco da questo posto, fare tutto il tempo sempre le stesse cose è un po' stressante.
Risalgo in macchina e torno a casa.
Zulema sembra essersi volatilizzata, l'unica cosa che è rimasta sono i suoi vestiti che lasciò a casa mia perchè erano sporchi e il biglietto.
Dovrei smettere di pensare a lei..
Fortunatamente oggi è venerdì e domani non ho nessun turno.

Arrivo alla roulotte verso le 16:10 e la prima cosa che faccio è distendermi a letto.
Sono stanchissima, avrò piegato è lavato un sacco di cose oggi.
Senza accorgermene mi addormento ancora vestita.
Mi risveglio che fuori è quasi buio e a me sembra di non aver nemmeno dormito, possibile che mi debba svegliare stanca?
Mi alzo e vado a prepararmi la cena.
Opto per una semplice frittata e mi rendo conto che dovrei andare a fare la spesa.. ci andrò domani.
Finisco di cucinare e mi siedo a tavola cominciando a mangiare tutto.
Mi sento abbastanza sola a dire la verità, preferirei stare insieme ad una stronza che essere sola a parlare con nessuno..

Esco e salgo sopra la roulotte accendendomi una sigaretta. Guardando il laghetto mi rendo conto che devo ancora farci un bagno, non fa ancora così tanto freddo quindi un giorno di questi lo farò.
Le giornate ormai si sono accorciate a alle 20 è già più che buio. Rientro dentro buttando la sigaretta finita a terra e chiudo la porta.
Mi faccio una doccia veloce, mi cambio e infine mi metto a letto.
Chissà cosa potrò fare domani oltre andare a comprare un po' di cose se non voglio rimanere senza cibo.
Mi addormento quasi subito.

Uno sparo poi un altro, due corpi a terra ed io in piedi con in mano una pistola.
Apro gli occhi di scatto e mi metto seduta. Sono ho la fronte tutta bagnata dal sudore..
"Di nuovo.. è successo di nuovo" dico tra me e me.
Come cazzo può essere? Sono passati anni dalla morte di mio padre eppure continuo a fare incubi su quel giorno.
Guardo la piccola sveglia e noto che sono le 4:13 così provo a riaddormentarmi.

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Gente i prossimi capitoli li ho già scritti ma devo decidere se postare il sesto questa sera oppure domani con il settimo🖤
Ditemi cosa ne pensate eee nulla
-G

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