capitolo ventisei

708 68 5
                                    

"Allora perchè sei così bagnata?"
Non la guardo, continuo a fissare il film perchè so che se girassi lo sguardo verso di lei potrei venire subito, senza che continui questa tortura.

"Zulema.."
"Sí mi chiamo così, dimmi Rubia"
Non le rispondo e lei comincia a fare dei piccoli cerchi sul mio clitoride strappandomi un gemito che cerco di soffocare senza riuscirci.
Spingo i fianchi verso la sua mano ma lei non velocizza il movimento.
"Ti prego.." la mia voce è uscita quasi in un sussurro, sono in balia di lei ormai e finisce sempre così. Per quanto io voglia dimostrarle che riesco a resistere alle sue provocazioni finisce sempre così..
"Sai stavo pensando.." comincia a dire.
"A c-cosa?" chiedo non sentendola continuare.
"Alla conversazione di prima" velocizza appena il movimento.
"Hai detto che non siamo una coppia.." continua.
Se l'è davvero presa? Ha pensato al mio "no" alla domanda di Rebeca per tutto il resto della giornata?
"Zulema non volevo far sapere a tutti cosa siamo" spiego cercando di rimanere il più lucida possibile.
"Ci hai scopato?"
"Eh?"
"Hai scopato con lei nei mesi in cui non c'ero?" mi domanda senza cessare la tortura tra le mie gambe.
"Ma che.. no! Zulema io vado a letto solo con te!" dico subito sentendola poi ridacchiare.
Afferro il suo polso stringendolo sentendo aumentare la velocità.
"Togli la mano o mi fermo e dovrai finire il lavoro da sola" mi dice con tono duro.
Stacco la mano da lei e sento due dita entrare dentro di me.
"Ahh.." un gemito esce dalle mie labbra per il movimento improvviso.
Comincia ad uscire e entrare sempre con la stessa lentezza straziante.
"Zulema per favore.."
"Non mi piace condividere le mie cose"
"Le tue cose? Non sono un oggetto!" sbotto spingendo i miei fianchi contro la sua mano.
"Impaziente Bionda?"
Velocizza improvvisamente il movimento facendomi ansimare.
Sento che sto per arrivare all'orgasmo quando la sento uscire da me e alzarsi facendomi stendere a pancia in su a causa del vuoto causato dal suo corpo.
"Ti ammazzo Zulema!"
Si mette tra le mie gambe ridendo divertita e appoggia le mani ai lati della mia testa per reggersi.
Posa le sue labbra sul mio collo cominciando a succhiare la pelle strappandomi gemiti che non cerco nemmeno di fermare.
Fa scontrare le nostre intimità ancora coperte e sento il mio ventre andare in fiamme.
Si abbassa togliendomi la canottiera e lasciandomi una scia di baci fino ad arrivare all'elastico delle mutande.
"Toglile" le dico impaziente.
Non ce la faccio più.
Me le sfila sorridendo orgogliosa ed io divarico istintivamente le gambe.
Tira fuori la lingua e la passa su tutta la mia apertura facendomi inarcare la schiena.
"Cazzo Zule"
Comincia a giocare con la parte più sensibile di me ed io non riesco a stare ferma.
"Maca stai ferma".
Il mio nome pronunciato da lei mi eccita ancora di più.
Fa entrare due dita dentro di me e comincia a muoverle velocemente staccando poi la sua bocca.
"Non provare a fermarti"
Non si ferma veramente e continua a muoversi dentro di me.
"Oh mio Dio.. continua"
Chiudo gli occhi buttando la testa all'indietro e inarco la schiena.
"Guardami Rubia.." mi dice, sente che sto per arrivare al limite.
Senza staccare le sue dita da me sale mettendosi al mio fianchi.
"Maca guardami."
Faccio quello che mi ha detto aprendo gli occhi a fatica.
Dopo pochi altri movimenti vengo sulle sue dita gridando il suo nome e sentendo le mie gambe tremare.
Mi lascia un bacio a stampo e si distende di nuovo dietro di me.
Io rimango ferma cercando di regolare il mio respiro.
Appoggia una mano sulla mia pancia ed io la guardo.
"Ogni volta è sempre meglio di quella precedente" ammetto sincera.
"Lo so" mi dice cominciando a fare cerchi immaginari con l'indice sulla mia pancia facendomi venire la pelle d'oca.
Ridacchio ogni volta che arriva vicino ad un fianco e lei lo nota.
Una cosa che volevo scoprisse il più in là possibile è proprio dove soffro il solletico, sono sicura che lo userà come "arma" per sapere qualcosa o cose del genere che possono farle comodo..
Mi strizza un fianco ed io le afferro la mano velocemente ridendo.
"No questo no" le dico notando già la sua espressione e capendo il suo intento.
Alza le spalle facendo finta di nulla e riporta l'attenzione sul film che continua ad andare avanti continuando a farmi questa sorta di grattini.

due anime opposte Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora