capitolo ventotto

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"Bionda svegliati" sento chiamarmi da Zulema.
"Che ore sono?"
"Le 9:30" mi risponde vicino al mio orecchio.
"E perchè è così buio?"
"Perchè questa notte ha piovuto tantissimo e mi sono alzata per chiudere le finestre".
Apro finalmente gli occhi e vedo Zulema distesa accanto a me che mi guarda.
"Come ti senti?" le chiedo stropicciandosi gli occhi.
"Molto meglio.. e tu? Ti sei presa la febbre?" mi domanda con un sorrisetto in faccia.
"No, sto bene"
"Hai fame?" mi chiede.
La guardo rendendomi conto di quanto sia bella anche di mattina appena sveglia.
"Non molta.." mi avvicino a lei appoggiandole un braccio sulla pancia e stringendola un po'.

"Sai.." comincio a parlare.
"Non ti ho mai detto il vero motivo per il quale quel giorno sono venuta a prenderti fuori dal carcere".
"Non te l'ho mai detto perchè non lo sapevo nemmeno io" ammetto.
"E ora lo sai?" mi domanda chiudendo gli occhi.
"Sí.. penso di sì"
"Sentivo come una specie di senso di colpa del quale non sapevo nemmeno il motivo o il perchè... In più da quando non ero più con te la notte facevo fatica a riposare, era come se avessi un'ansia costante che non mi faceva chiudere occhio. L'unico rumore che mi rilassava era quello di una lavatrice mentre centrifugava. Non fa strano?
Eppure quella volta, quando tu mi salvasti, è come se fossi rinata.." faccio una pausa pensando ai momenti in carcere.
"Forse è stato da quel momento che si è creato questo legame, come se fossi stata tu a farmi rinascere salvandomi dalla lavatrice".
"Quindi sarei la tua seconda mamma?" mi domanda aprendo gli occhi e guardandomi.
"Stupida.." ridacchio dandole uno schiaffo sulla spalla.
"Dico sul serio, grazie Zulema.. mi hai insegnato davvero tanto e quando dici che mi hai rovinato la vita, beh non è del tutto vero. Chissà dove sarei ora se tu non mi avessi insegnato ad essere forte, probabilmente sotto terra".
Zulema non dice nulla, si gira verso di me e mi rivolge un sorriso.
"Che cosa mi hai fatto rubia" mi dice facendomi sorridere e sento le mie guance accaldarsi leggermente.
Mi prendo il viso tra le mani e fa sfiorare le nostre labbra.
"Che cosa vuoi fare oggi?" mi domanda ad un centimetro da me.
"Mhh non lo so.. Rebeca mi aveva chiesto di vederci per un caffè, potrei accettare" le dico vedendo cambiare la sua espressione.
Rido vedendo come Zulema sia gelosa di qualsiasi persona.
"Sei gelosa?"
"Io? No!" mi risponde staccandosi un po' da me sedendosi e appoggiando la schiena alla testiera del letto.
Salgo sopra il suo corpo mettendomi a cavalcioni su di lei e metto le mie braccia attorno al suo collo.
"Ammettilo che sei gelosa"
"Perchè dovrei ammettere una cosa non vera?" mi dice sicura facendomi ridacchiare.
"Mh ne sei sicura? Quindi posso andare con lei dopo?" le dico alzandomi da lei senza riuscirci perchè afferra i miei fianchi facendomi risedere.
"E se invece facessimo altro?"
"Perchè? È noioso stare a casa".
Mi piace stuzzicarla e vedere le sue reazioni.
"Ah sì?" si avvicina al mio collo lasciandoci un bacio umido.
"Sí.."
Continua a lasciarmi baci e talvolta sento la sua lingua scontrarsi con la mia pelle facendomi chiudere gli occhi.
Abbiamo entrambe solo una maglietta larga e un paio di mutandine e il contatto delle sue gambe nude con le mie mi fa accendere un fuoco nella pancia.
Spingo i fianchi contro di lei sentendola ansimare sul mio collo.
Metto le mani tra i suoi capelli spingendola ancora più verso di me.
Si stacca un po' per guardarmi e la vedo sorridere, non mi dà nemmeno il tempo di dire qualcosa che comincia a baciarmi sulle labbra mordendo talvolta quello inferiore.
Mi sfila la maglia e stessa cosa faccio io scoprendo quasi tutto il suo corpo.
Mi spinge di lato invertendo le posizioni e facendomi distendere sotto di lei. Comincia a lasciarmi una scia di baci e non si ferma nemmeno sui seni, arriva direttamente all'elastico degli slip.
Li afferra ma non me li toglie.
Fa scivolare le sue mani sulle mie gambe che allarga leggermente.
Bacia prima l'interno coscia destro e poi il sinistro facendomi andare fuori di testa.
"Zulema.."
Ansimo appena la sento vicinissima alla mia intimità, ci lascia un bacio da sopra la stoffa e si alza mettendosi seduta.
"Che fai??!"
"Evito di annoiarti troppo".
Potevo scommetterci che le aveva dato fastidio quel mio "è noioso stare a casa".

Allungo le gambe arrivando fino si suoi fianchi nudi e la tiro verso di me.
"Non mi lascerai così.."
"Invece probabilmente lo farò" mi dice con un sorrisetto divertito.
"Zulema ti giuro.."
"Stai con me oggi?" mi chiede interrompendomi e distendendosi in mezzo alle mie gambe.
Distolgo lo sguardo per un momento.
"Sí Zulema, al bar ci volevo andare con te!"
Scosta un po' le mutandine e comincia a fare dei cerchi sul mio punto sensibile facendomi appoggiare di nuovo la schiena sul letto.
Inarco la schiena appena sento le sue dita sfiorare la mia entrata e spingo i fianchi verso di lei.
Mi sfila gli slip lasciandoli cadere a terra e sostituisce le dita con la lingua.
"Mio dio.. Ahh.."
Stringo il lenzuolo appena sento due dita entrare dentro di me.
Comincia a muoverle sempre più velocemente e ormai non riesco più a controllare nè i miei gemiti e tantomeno il mio corpo.
"Sei una bugiarda Bionda.."
Non le rispondo, anche perchè non riesco a dire nulla in questo momento.
Sto per arrivare al limite e le afferrò il polso sentendola rallentare un po'.
"Ahh Zule.."
Se si ferma la ammazzo e questo lo sa, infatti continua e subito dopo vengo buttando la testa all'indietro.

Torna su di me sorridendomi soddisfatta.
"E comunque non sono bugiarda, sei tu che hai pensato subito al sesso prima.." le dico con ancora il respiro irregolare.
Faccio per mettermi sopra di lei ma mi ferma.
"No Bionda andiamo a mangiare qualcosa, se proprio vuoi mi ripaghi questa sera" mi dice e infine mi lascia un bacio prima di prendermi un braccio e tirarmi su per farmi alzare.

Tutto il pomeriggio lo passiamo in un bar poco distante da casa.
Mi piace passare il tempo con Zulema in questo modo, ridere e parlare di varie cose come se non ci fossimo mai odiate.
Ora stiamo tornando a casa dopo essere uscire finito di cenare per fare una passeggiata sulla spiaggia qui davanti.
"Dimmi Maca"
"Cosa? Non ti ho chiamata"
"Ah scusa, pensavo mi avessi chiamata" mi dice prima di entrare in casa.

Zule's pov:
'Non ti ho chiamata'
Eppure sono sicura di aver sentito il mio nome..
Non è la prima volta che succede, da un po' di giorni sento chiamarmi quando invece non c'è nessuno. Mi succede anche durante i sogni, come se una persona mi chiamasse ma senza pronunciare il mio nome.
Non ho detto nulla a Maca.. non è importante, infondo sto bene.

"Zulema cazzo stai bagnando tutto il pavimento! Almeno i capelli asciugali un po' con l'asciugamano" mi dice Maca asciugando per terra e portandomi in bagno.
Finisco di asciugarmi e andiamo a distenderci a letto.
Maca è un po' strana da quando siamo tornate, sembra come se avesse un pensiero per la testa.
"Tutto bene?" le domando facendola distendere tra le mie braccia.
"Sí certo" mi lascia un bacio sul collo per poi soffiarci sopra facendomi venire i brividi e farmi ridere.
Rimaniamo in silenzio coperte solamente da un lenzuolo e la nostra solita maglia larga fino a quando non la sento parlare.
"Ti amo Zule.."

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