Zule's pov:
"Okay siete pronte? Non fate cazzate e andrà tutto benissimo" dico rivolgendomi verso le sue compagne.
Siamo ormai arrivate nel posto del matrimonio, questa mattina la bionda era meno in ansia rispetto alle altre volte. Non ci siamo scambiate molte parole da quando abbiamo aperto gli occhi, probabilmente sarà perché questo dovrebbe essere l'ultimo giorno insieme.
"Pronte" mi rispondono insieme ed infine entriamo.
Goya si occupa della cucina, una delle sale più centrali di questo posto così può avvertirci se le cose prendessero una brutta piega.
Io mi devo occupare delle guardie alle telecamere mentre Maca, invece, si occuperà di andare a prendere i gioielli.
All'entrata ci danno le divise e ci mostrano una stanza per poterci cambiare.
Una volta finito di cambiarci, tutte si mettono al lavoro. Le vere cameriere cominciano a prendere i vassoi e a lavorare normalmente mentre io e le mie due compagne facciamo finta di nulla.
"Tieni Bionda" mi avvicino a Maca passandole l'auricolare che lei prende e se lo mette senza farsi vedere.
Butto fuori l'ultima boccata di fumo e butto a terra la sigaretta che avevo acceso poco prima.
"Ci sei?"
"Ci sono, andiamo".
Ci avviamo alla fine del corridoio per poi separarci. Proseguo fino ad arrivare ad una porta sulla sinistra, entro senza fare rumore e punto una pistola all'uomo seduto che guardava annoiato gli schermi delle telecamere.
"Tranquillo non ti farò niente però tu non devi nemmeno respirare, chiaro?" gli dico coprendo velocemente la sua bocca e dandogli un colpo in testa per fargli perdere i sensi.I minuti passano e sembra tutto tranquillo.
"Rubia tutto bene?" chiedo premendo appena il sull'orecchio in cui ho l'auricolare.
"Sí Zulema ho quasi fatto... ecco!" la sento dire, segno che aveva aperto la cassaforte prendendo poi i diamanti.
"Bene.. ora torna a fare la finta cameriera, all'orario che abbiamo deciso ci ritroviamo nel piccolo cortile"
"D'accordo"."Che stai facendo? Eh Zulema?"
Alzo la testa sentendo qualcuno parlare ma non vedo nessuno.
"Sei proprio stupida.." continuo a sentire.
"Chi cazzo sei?" dico scocciata guardandomi attorno per poi vedere una donna vestita di giallo.
"Dovresti conoscermi, no?"
"Vattene dalla mia testa!"
"Vuoi davvero andare con Macarena?" rimango un po' stupita a questa domanda.
"Non sono affari tuoi"
"Le rovinerai la vita e tu lo sai".
Di colpo sento aprire la porta ed io automaticamente punto la pistola in quella direzione.
"Zule sono io, dobbiamo muoverci! Perchè sei ancora qui?" mi chiede Goya stando sulla porta.
"Dobbiamo trovarci fuori alle 16:00" le dico io tranquilla.
"Sono le 16:05!"
Cazzo, non è da me non rispettare il piano..
Mi alzo di scatto e sorpasso Goya per poi sentire i suoi passi dietro di me."Finalmente, che fine avevi fatto?" mi domanda Maca appena arriviamo giù.
"Ora non ha importanza, dobbiamo andarcene prima che si accorgano".
Facciamo per incamminarci quando vedo la stessa donna in giallo seduta poco lontano da noi. Mi blocco.
"Zulema che cazzo fai? Andiamo!" mi sento dire dalla Bionda che mi prende per un braccio.
"Aspetta".
Mi avvicino agli uomini che stanno suonando chiedendogli una musica più allegra.
Vedo Macarena avvicinarsi a me quando comincio a muovermi a ritmo di musica passando accanto ai tavoli.
Sento gli occhi di quella donna, che è praticamente la copia di me in carcere, sempre addosso a me.
"Farai morire tutti" sento rimbombare nella mia testa.
"Zulema che ti prende? Sei forse impazzita? Andiamo via!"
Mentre Maca mi parla vedo Ramala guardare verso di noi mentre una donna abbastanza avanti con l'età gli parla in un orecchio. Dopodiché avanza verso di noi spostando con una mano la giacca facendo vedere una pistola.
"Okay dobbiamo proprio andarcene" dico continuando a fissare l'uomo che si avvicinava sempre di piú.
Indietreggiamo velocemente cercando di allontanarci.
"Ferme! Se vi muovete sparo!" urla.
Sposto la mia mano su un mio fianco prendendo la pistola senza smettere di indietreggiare.
Uno sparo fa zittire tutti.
"Ramala lasciaci andare e nessuno qui passerà direttamente a miglior vita" dico puntandogli la pistola.
Vedo Maca agitarsi un po' al mio fianco mentre prende la sua pistola.
L'uomo non smette di avanzare fino a quando improvvisamente sentiamo un altro sparo provenire dalla mia sinistra.
Vedo Goya piegarsi su un fianco per il proiettile ricevuto.
"Okay l'hai voluto tu" e dopo queste mie parole il caos.Gente che correva da una parte all'altra, altre persone che urlavano e altre ancora che si mettevano sotto i tavoli.
Non so quante persone abbiamo ucciso in totale, so solo che siamo riuscite a far distrarre Ramala colpendolo alla spalla.
"Seguitele e uccidentele!!" lo sento urlare prima di uscire dal cancello correndo insieme a Maca.
"Goya forza andiamo" dice la bionda cercando di aiutarla con scarsi risultati.
"No ascoltatemi, andate pure. Non m'importa anche se tornerò in quella merda di carcere.. la mia vita qui fuori fa quasi più schifo di quella che avevo prima. In più hanno preso la mia compagna mettendola in una di quelle celle schifose" dice facendo un'altra smorfia di dolore.
Prendo Maca per un polso e la trascino via prima che gli uomini di Ramala ci raggiungessero.
Corriamo fino ad arrivare al deserto dove contatto il ragazzo che deve venirci a prendere con l'elicottero.
"Dove cazzo sei?" chiedo con il fiatone sentendo le macchine sempre più vicine.
"Sono quasi arrivato, Zulema non starò qui fermo più di cinque secondi sappilo"
"D'accordo".
Lancio il walkie-talkie e continuo a correre affianco a Maca.
Più corro e più mi sento rallentare.
Che mi sta succedendo?
Arriviamo nel punto di incontro trovando l'elicottero già atterrato.
Ci avviciniamo e Macarena sale legandosi la cintura.
"Lasciala andare Zulema" questa voce non esce dalla mia testa.
"Non credi che tu debba lasciarla vivere? Le hanno rovinato la vita! Lei non ti vuole e tu non meriti lei quindi lasciala andare".
Ha ragione. Ha fottutamente ragione.
Guardo Maca che mi osserva confusa.
"Dai sali Zulema che stanno arrivando" mi dice porgendomi una mano.
Lancio uno sguardo al pilota facendogli un piccolo segno con la testa per farlo partire.
"No che cazzo stai facendo, non mi lasci da sola Zulema!" la sento urlare mentre l'elicottero si alza sempre di più.
Mi volto vedendo gli uomini di Ramala avvicinarsi sempre di più fino a fermarsi vedendomi lì in piedi poco distante a loro.Mi inginocchio abbassando la testa fino quasi a toccare la sabbia calda.
Dalla mia bocca cominciano ad uscire parole in arabo e comincio a cantare sottovoce.
"Che farai ora?"
"Non ne ho idea.. forse merito tutto questo. Ho sempre fatto del male nella mia vita; alla mia unica e vera amica che avevo in carcere, a mia figlia, a Macarena.."
Mi alzo da terra osservando gli uomini con le armi puntante verso di me.
Lascio cadere le pistole e piano piano mi tornano in mente alcuni momenti della mia vita passata in carcere.
Alzo un braccio facendo il simbolo della pistola e lo punto verso le persone che metteranno fine a tutto questo. Stessa cosa faccio con l'altro.
Subito dopo un proiettile mi colpisce il braccio sinistro.
Secondo sparo.
Terzo sparo.
Quarto sparo.
E infine il buio.
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due anime opposte
Romansaè così difficile accettare i propri sentimenti, rendersi conto che anche il cuore cosi freddo di una donna come Zulema possa provare qualcosa di positivo nei confronti di una persona opposta a lei ma così uguale al tempo stesso.