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Con un po' di fortuna, Jade recupera la strada per il porto e nota che finalmente la nave con il sigillo di Barbabianca è libera dall'attenzione dei curiosi. Si avvicina di soppiatto, stringendo nella mano la busta affidatale dal padre.

"Devi farla avere direttamente a Lui, Jade. Fai tutto ciò che è necessario, ma è lui a doverla aprire e leggere! Difendila a costo della vita!" le parole di Teach le rimbombano nella testa, facendole tremare le mani. 

Avrebbe voluto leggere quella lettera misteriosa, ma il rispetto che provava per il genitore era tale da impedirle una singola disubbidienza. Ogni tanto ripensava alle storie che aveva sentito sul suo conto, ma le pareva impossibile che un uomo così premuroso con lei fosse capace di tanta crudeltà verso il prossimo. Reperire quel frutto l'aveva tenuto lontano da lei, ma non gli aveva impedito di scriverle ogni mese raccontandole delle Isole e dei Luoghi che visitava. Durante quei lunghi anni aveva accumulato un sacco di mappe disegnate dal padre e anche qualche informazione su alcuni cubi ancestrali, ma di essi non ne aveva capito granché. Consegnare la lettera a Barbabianca le sembrava una richiesta semplice, eppure così importante per il genitore: non voleva deluderlo, come lui non aveva deluso la promessa di ritrovarsi.

Arrivata di fronte alla famigerata nave respira profondamente.

"Mi sembra troppo facile..." pensa con preoccupazione "Non possono aver lasciato tutti la nave... Se solo potessi..."

Volge la testa nelle due direzioni e improvvisamente sente una fragorosa risata provenire dalla taverna di fronte al porto. Non l'ha sentita spesso, ma già la riconosce. Un brivido le attraversa la schiena. Senza pensarci due volte si lascia prendere dalle emozioni e corre sulla scaletta, trovandosi d'un tratto sul ponte della nave.

"L'ho fatto davvero?" balbetta mentalmente mentre con gli occhi sgranati squadra da tutti i lati il pavimento legnoso che ondeggia sotto ai suoi piedi. 

"Ehi tu, ragazzina!" una voce la fa girare di scatto verso l'albero maestro, dal quale scende un uomo di mezza età lasciandosi scivolare "Cosa ci fai qui? Sai su cosa ti trovi?"

L'uomo si avvicina con sguardo minaccioso.

"Io, io devo, io..."  

Improvvisamente il panico inizia a prendere il sopravvento e la fa arretrare di qualche passo. Jade sente un impulso nuovo e istintivamente porta le mani di fronte a sé, frapponendole a mezz'aria tra lei e il pirata.

"Non avvicinarti!" gli intima Jade, mentre i suoi occhi si tingono di un nero più opaco.

L'aria attorno a lei inizia a rarefarsi e l'uomo tossisce: d'un tratto cade al suolo, privo di sensi. La ragazza soffoca tra le mani un'esclamazione di stupore, poi si volta a guardare se qualcuno può aver visto quanto accaduto. Attraversa d'un fiato il pontile deserto e si getta sulla scala, pronta a tornare sui suoi passi.

"Oh mio Dio, cosa ho fatto? L'ho ucciso? Io non volevo, io..."

Un rumore sordo risuona nel porto e la sua corsa si blocca: nell'impeto della fuga è andata a sbattere contro un ostacolo inatteso. Mentre si strofina la fronte contusa dall'impatto, l'ostacolo in questione di fronte a lei inizia a scattare in modo regolare, accompagnato dal suono di una risata. Mettendo a fuoco la chiazza gialla che ha davanti, con orrore riconosce una camicia nota e alza gli occhi fino a posarli su un volto lentigginoso intento a scrutarla.

 Mettendo a fuoco la chiazza gialla che ha davanti, con orrore riconosce una camicia nota e alza gli occhi fino a posarli su un volto lentigginoso intento a scrutarla

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