6.

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Con un sussulto, Jade si alza di scatto dal letto in cui si trova, poi inizia a tossire e voltarsi scrutando il resto della stanza. Il marinaio al suo fianco sobbalza per lo spavento, poi si volta e urla qualcosa alle sue spalle.
La ragazza si sente terribilmente stanca e disorientata, quasi fatica a mettere a fuoco la chiazza gialla e arancione che si presenta sulla porta. Non riesce a ricordare cosa sia successo: stava parlando con Ace e poi era improvvisamente caduta nell'acqua, di spalle. Istantaneamente aveva perso ogni forza e aveva iniziato ad affondare, incapace persino di scuotere le braccia o di sbattere i piedi per nuotare. 

La figura sull'ingresso della stanza si avvicina, mentre il pirata di guardia si alza ed esce, chiudendosi dietro la porta. Jade si stropiccia gli occhi e finalmente riconosce il sorriso lentigginoso di fronte a lei.

"Mi hai fatto prendere un bello spavento, eh?" dice Ace sedendosi sul bordo del letto incrociando le gambe.

"Cosa è...?" risponde confusa la ragazza.

"Ti pare quella l'ora di fare un bagno?"

"Tu mi hai...?"

"Seguito? Certo che sì, dal momento che ho scoperto che non sai nuotare..."

Jade impallidisce, se possibile, più del solito. 

"Ma tu non puoi..."

"Sì, dovrei stare lontano dall'acqua... Ma tu stavi affogando! Perché ti sei tuffata se sapevi di non essere capace di nuotare?"

"Sono caduta." risponde secca, sperando di non ricevere altre domande "Perché ti sei tuffato tu, piuttosto?"

Ace è colpito da quella giusta osservazione e non trattiene il rossore dalle proprie guance. 

"Perché hai un messaggio per papà e sembra importante... Poi come avrei fatto a consegnarglielo?"

Jade non può fare a meno di scoppiare a ridere di fronte a questa palese bugia e improvvisamente il ragazzo si meraviglia, sorpreso dall'incredibile evento. Le punta un indice sotto al naso:

"Tu stai ridendo!" la accusa incredulo con gli occhi spalancati.

"Non dovrei?" chiede passandosi un dito sotto all'occhio destro.

Ace ora è visibilmente spaesato e Jade si schiarisce la voce.

"Sei un irresponsabile." decreta "Hai rischiato di morire per una persona che non conosci."

"Non ti allargare, ragazza..." risponde con fermezza alzandosi dal letto "Sei sulla mia nave e sono responsabile dell'incolumità di chiunque sia a bordo!"
Si allontana di qualche passo e appoggia la mano sulla maniglia, poi si calca il cappello sulla testa e volge un'occhiata furtiva dietro di sé.
"Non è la prima volta che finisco in mare e i miei uomini sanno cosa fare. Preoccupati piuttosto di come ti presenterai a Barbabianca!"
Accennando un sorriso, chiude la porta dietro di sé e lascia Jade sola con i propri pensieri.

"Questo è un bel problema, in effetti..." pensa osservando la propria mano apparire e scomparire di nuovo sopra alle lenzuola.

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Il giorno dopo, in mare aperto, dall'alto della torre di vedetta un uomo inizia a gridare, catturando l'attenzione di tutto l'equipaggio e di Jade.

Improvvisamente una mano le si appoggia sulla spalla, sospingendola in avanti di qualche passo.

"Sei pronta? Hai preso la busta?" chiede Ace sbadigliando.

"Sì, sì, credo di..."

"Molto bene, seguimi!" dice il capitano incamminandosi verso la poppa.

"Scusa, ma la nave che dobbiamo raggiungere è nella direzione opposta e..." commenta lei seguendolo, prima di essere interrotta da Ace, che si blocca di scatto e si volta quasi pestandole i piedi.
"So già che sarai più che contenta di questa novità, rossa!" dice saltando sul parapetto.

Come se fosse stato rilasciato il gancio di sicurezza di una molla, gli occhi della ragazza si incendiano d'ira e senza controllarsi si lancia contro di lui: all'ultimo, però, non appena Jade poggia un piede sul dislivello caricando il pugno, Ace si dissolve lasciandola cadere fuori dalla nave.
Solo allora la ragazza si accorge che sotto di loro sta galleggiando una piccola imbarcazione gialla e ci cade sopra di peso, con un tonfo. Ace si materializza proprio davanti a lei, scoppiando in una risata mentre osserva gli occhi sgomenti e terrorizzati di Jade.

"Questo è il mio Striker! Che ne pensi?" chiede allargando le braccia.

In un mix di emozioni contrastanti, lei non si trattiene e si alza in piedi scagliando un pugno in direzione della sua faccia: il ragazzo le blocca il polso senza battere ciglio a pochi millimetri dal proprio naso.

"Non male, tigre, ma conserva questa grinta per papà... Lui apprezza le donne di carattere!" e sorridendo si volta senza curarsi della reazione di Jade.

La ragazza sta per caricare una seconda volta il destro, quando improvvisamente i piedi di Ace prendono fuoco. Jade urla e gli salta sulla schiena, terrorizzata dal calore che si sprigiona sotto di lei. Il ragazzo sussulta, poi sghignazza di nuovo e le prende un polso, portandoselo sopra allo sterno.

"Ti conviene aggrapparti meglio, Jade!"

"Mi hai..." balbetta stringendo le gambe attorno alla vita di lui "...mi hai chiamata per nome?"

"Meglio non cadere qui in mezzo per colpa di una tua scenata, non trovi?" commenta sarcastico.

Lo Striker inizia a prendere velocità e onde simmetriche si innalzano ai suoi lati, lasciandosi dietro una scia di spuma.

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