Marshall D. Jade ha un nome ingombrante e una storia ancora più incredibile. Il lato di luce di un uomo oscuro: riuscirà a convivere con l'abisso che porta in sé?
Trafalgar Law è immobile a braccia conserte nel mezzo di una distesa di neve.
Si è dovuto allontanare per forza dal luogo in cui stava curando quei poveri bambini, cercando di non suscitare sospetti nel resto dei presenti e soprattutto nella ciurma di Cappello di Paglia. Mentre era intento a lavorare, infatti, aveva percepito una strana sensazione e aveva constatato che il pezzo di vivre card di Jade si era messo a vibrare nella sua tasca. Pensava fosse una suggestione, ma lo scuotimento incessante di quel brandello di carta l'aveva convinto che quella ragazza dovesse trovarsi nei paraggi.
Il primo spiazzo libero, seppur in mezzo alla più candida delle nevi, ha l'aspetto tetro e misterioso di uno scenario di battaglia.
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Il chirurgo scorge all'orizzonte due figure avanzare in sua direzione. Entrambe sono avvolte in vistosi cappotti, ma uno in particolare gli fa gelare il sangue nelle vene: le piume nere, la mole vaporosa e soffice, le maniche lasciate svolazzare, non ci sono dubbi. Se non fosse per la spiccata differenza di altezza, avrebbe creduto di trovarsi di fronte Rosinante.
La salivazione gli si blocca. Chi poteva aver conservato per tutti quegli anni qualcosa di così prezioso? In che modo quelle due figure ne erano entrate in possesso?
Più si avvicinano, più sente il cuore palpitargli nel petto. Per poco non implode quando tra le piume nota svolazzare delle ciocche ramate e dall'andatura riconosce la ragazza che ha sconvolto il Polar Tang. Da quanti mesi non la vedeva.
Jade. Sta avanzando verso di lui con il cappotto di Corazon.
Law deglutisce e si impone di restare impassibile. Il freddo è d'aiuto, perché congela all'istante la lacrima che non riesce a trattenere e gli permette di sbarazzarsene scuotendo leggermente la testa. Socchiude gli occhi sotto al fioccare leggero e gli sembra di sentirsi ancora avvolto in quell'abbraccio lontano, rimpianto così a lungo e conservato avidamente nelle pieghe della sua memoria.
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Improvvisamente, però, quei ricordi distanti lasciano spazio a qualcosa di più recente: posando gli occhi sull'uomo che la sta accompagnando, infatti, riconosce con disgusto il volto di uno dei più illustri esponenti della Marina. Un pugno allo stomaco: le labbra gli si tendono tramutando la falsa apatia in fastidio. Cosa ci fa lui lì? Perché sono insieme?
Non appena i due si fermano ad un paio di metri di distanza, Jade capisce che la situazione deve aver sconvolto il chirurgo più del previsto. I suoi occhi grigi non fanno che rimbalzare dal suo volto a quello di Aokiji con la stessa occhiata di disapprovazione. Avrebbe voluto stringerlo, abbracciarlo o quantomeno salutarlo, ma nessuno riesce a rompere il silenzio di quell'atmosfera tesa e per qualche minuto le folate di vento gelido restano l'unico sottofondo allo scambio di sguardi.
