15.

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"Terra! Terra!"
Gli schiamazzi della vedetta fanno destare Jade dal sonno leggero in cui a fatica era riuscita a immergersi nel cuore della notte.
Ha elaborato il da farsi: prima di scendere dalla nave deve assolutamente parlare con Barbabianca. È tassativo. Quell'uomo sarà in grado di farle prendere la decisione più corretta.

Si veste cercando anche di pettinarsi al meglio, poi esce e bussa alla cabina di Marco con decisione. Come era prevedibile, la porta non viene aperta dal buon dottore e solo in quel momento la ragazza ricorda che anche altre tre persone dormono in quello spazio.
"Sì?" chiede con uno sbadiglio il ragazzo lentigginoso che si staglia di fronte a lei.
Maledizione.
"C'è...uhm...c'è Marco?"
"Perché, stai male?" chiede strofinandosi gli occhi ancora pesanti dal sonno.

"Sono qui!" risponde una voce dall'interno "Ma avevo capito che volesse parlare con te, Ace..."
Il fuoco divampa sulle guance di Jade, ma fortunatamente il ragazzo riporta la testa all'interno e la volge in direzione della voce, bisbigliando qualcosa.
Marco arriva vestito come al solito sulla soglia e la spalanca definitivamente, con espressione pensierosa: non appena i suoi occhi incontrano quelli imbarazzati di Jade, un sorrisetto si dipinge sul suo volto bonario.

"Che strano, ero sicuro che avesse qualcosa da chiederti..." commenta squadrandola "...ma devo essermi sbagliato! Andiamo, Jade!"
Esce sogghignando, mentre lei deglutisce a occhi bassi. Ace, probabilmente ancora troppo addormentato per poter capire qualcosa, saluta entrambi con un gesto stanco della mano e richiude la porta.

In preda al panico, nel corridoio, Jade afferra Marco per un braccio:
"Cosa hai sentito?!"
L'uomo si mette a ridere di gusto prima di risponderle.
"Niente di che, ieri notte ho solo sentito qualcuno entrare e Ace ha blaterato il tuo nome tra le altre cose..." alza un sopracciglio ammiccando "...c'è forse altro che devo sapere?"

"NO!" sbotta facendo scudo davanti a sé con le mani. Cerca di riprendere il discorso, mentre il suo interlocutore si spancia nuovamente dalle risate:
"Però avrei bisogno di parlare con il Capitano prima di approdare, se possibile..."
Marco recupera la sua classica serietà e con un cenno acconsente alla richiesta, scortandola fino a destinazione.

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"Cosa succede, Jade?" chiede l'Imperatore pacatamente, sistemandosi il respiratore sotto alla punta del naso.
"Ho ripensato alla tua proposta..."
"E...?"

Inspira profondamente, cercando di risistemare il discorso mentale che aveva programmato di esporgli. Ha deciso di spiegargli, nei limiti del possibile, perché non può unirsi alla sua famiglia. Ora deve soltanto dirglielo cercando di limitare le confessioni. Può farcela.

"Benché l'idea non mi dispiaccia, io non credo di poter essere accolta nella tua ciurma."
Newgate corruga la fronte dubbioso.
"E perché mai?"
Eccola, la domanda diretta che non voleva.

"Perché..." 
Sente le labbra tremarle, la lingua vacilla nell'articolare quella parola: NON confessare, NON confessare, NON...
"Perché per motivi che non dipendono dalla mia volontà, non credo che potrei essere un valore aggiunto, quanto piuttosto un pericolo per questa ciurma. Vi sono debitrice per avermi accolto a bordo e per avermi insegnato cose che da me non sarei mai stata in grado di apprendere, ma proprio per questo motivo non voglio mettere a rischio chi mi ha aiutato senza conoscermi."

"Oh, ragazza mia..." mormora il vecchio, socchiudendo gli occhi d'oro.
Quell'appellativo le toglie il fiato per un istante.
"Le tue preoccupazioni sono superflue. Temi forse che il tuo passato possa tornare da te e rovinarti? A ciascuno dei miei figli dico: il tuo passato diventa il mio passato! Essere una famiglia vuol dire affrontare gli spettri di ciascuno insieme. Ma capisco la tua posizione e non ti forzerò in una direzione che non ti mette a tuo agio..."

Davvero quelle parole erano uscite dal dittatore stolto e privo di amor proprio che gli aveva descritto il padre? Era stata poco tempo con Barbabianca, eppure nei loro brevi discorsi non le era mai sembrato attinente alle descrizioni di Teach.
Se solo non avesse sentito quelle storie sul suo conto, avrebbe forse pensato di potersi fidare del colossale uomo che ora le sta rivolgendo uno sguardo sereno, apprensivo, paterno.

"Hai legato con Ace, non è vero?"
La domanda è un dardo che non appena raggiunge il suo orecchio le accende le guance di un vivo color cremisi.
"Lui e Marco sono stati i più disponibili a darmi una mano e..."
"Sai, conosco bene i miei figli..." la interrompe, strofinandosi la punta dei baffi canuti "Non lo darà a vedere, ma anche lui si sta affezionando..."

Jade alza gli occhi e nota che Barbabianca sta guardando pensieroso fuori dalla finestra dell'oblò.
"Non credo tu conosca le ragioni del risentimento che lo ha spinto a decidere di partire..." scuote la testa con amarezza "Neppure io condivido la sua impulsività, ma devo ammettere che da quando sei su questa nave sembra che ragioni di più..."
Torna a guardarla, stavolta con fermezza, quasi potesse vedere se nella sua mente c'è davvero la sincerità che percepisce.
"Sai, Jade, tu sei stata una bella sorpresa... Potresti anche riuscire a fargli vedere la questione sotto un'altra prospettiva, forse..."

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