Marshall D. Jade ha un nome ingombrante e una storia ancora più incredibile. Il lato di luce di un uomo oscuro: riuscirà a convivere con l'abisso che porta in sé?
Non ricorda con certezza cosa doveva essere accaduto. Nè per quanti giorni doveva aver volato a mezz'aria sulle onde sconfinate in cerca di terra su cui approdare. L'ultima cosa che rammenta sono le gambe stanche, gli occhi annebbiati, poi un fischio intenso nelle orecchie e una sensazione di pace.
Una fresca brezza investe il volto di Jade, invitandola dolcemente a riaprire gli occhi. Sulle labbra un sapore salato e sulla pelle microcristalli iridescenti riflettono la luce: è caduta in mare? Ma dove si trova? Le sembra che qualcosa di eburneo le stia sventolando davanti alla faccia. Si scompone bruscamente non appena nota una figura candida di fronte a sé.
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Una lunga veste di seta bianca svolazza abbracciando il corpo di una ragazza seria, seduta sul profilo legnoso di un asse che dondola ritmicamente. I lunghi capelli color miele sono riuniti a forza da un nastro rosso, anch'esso in balia del vento costante. Sgrana le iridi color glicine non appena si accorge della ripresa di coscienza di Jade.
"Ohi, Drakie, si è svegliata!"
La bionda si volta a squadrare meglio la nube in cui Jade riprende forma tossendo. Chi è quella ragazza dagli occhi viola? Perché si trova in sua compagnia? Di chi è la nave sulla quale sta viaggiando? Nave, poi, è una parola grossa: sembra poco più grande di un sandolo, ma al centro spicca una specie di trono legnoso di fronte all'unico albero, dalle fattezze di una grande croce. Sotto al profilo delle vele nere, scorge la sommità piumata di un cappello e, soltanto allora, l'uomo che lo indossa si volta. Mai occhiata fu più inquietante e intimidatoria: gli occhi gialli la scrutano attentamente prima di socchiudersi e nascondersi sotto all'ombra della tesa del cappello. Le labbra gli si increspano leggermente sotto ai baffi da sparviero e, con uno schiocco della lingua sul palato, l'uomo torna a osservare l'orizzonte a gambe incrociate.
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"Ci fermeremo tra cinque miglia."
Dopo la sentenza, l'uomo si sporge impercettibilmente e di nuovo l'iride citrino punta il volto di Jade con fare inquisitorio. Sulla sua schiena spicca una vistosa spada dall'elsa crociata, con un'impugnatura fasciata da tessuto bianco e ricchi intarsi di pietre preziose. La ragazza non ha mai visto qualcosa di così maestoso, forse è per quel motivo che si sente ipnotizzata e quasi sopraffatta da ciascuno dei meticolosi disegni scolpiti sulla lunghissima lama. Non aveva mai sperimentato sensazioni simili nei confronti di un'arma, se non forse al cospetto del mastodontico naginata di...
