"Jade, andiamo!"
"Papà...?"
"Dai, vestiti, usciamo!"
"Ma quando sei arrivato?"
"Vieni, corri, prima che ci vedano!"
"Chi ci sta seguendo?"
"Loro! Li vedi? Dammi la mano, non voltarti!"
"Papà?" si gira e in lontananza scorge Ace, Marco e Barbabianca che corrono verso di loro.
I loro volti infuriati non promettono nulla di buono, né tantomeno gli occhi incandescenti di rabbia di ciascuno di loro.
"Corri Jade! Corri!"
Due spari e delle luci: le anime di fuoco dietro di loro si stanno accendendo. Proiettili incandescenti li raggiungono in velocità.
"Papà perché ci attaccano, loro mi...?"
"Jade non girarti, resta con me, corri! Scappiamo!"
Da dietro iniziano a chiamarla per nome, ma Teach la strattona in avanti e continua a spronarla.
"CORRI, CORRI JADE, NON TI FERMARE!"Si sveglia di soprassalto, annaspando nell'atmosfera della soffitta. Ma cosa diavolo è successo? Madida di sudore, si rende conto di essere tra le braccia di Ace, che sta continuando a chiamarla.
"Jade, cosa succede? Mi sono svegliato perché ti ho sentito urlare!"
Vedere il suo viso la spaventa, ma ciò che la terrorizza di più è che il ragazzo non si è accorto del fumo nero che le sta sgorgando dalle mani, perché è perso a indagare i suoi occhi spalancati in cerca di risposte. Lo allontana scalciando, poi di corsa esce dalla stanza e si dirige trafelata al molo.Non riesce a togliersi dalla testa i volti tirati dei tre uomini che fino a quel giorno l'avevano aiutata: le sembra che quei colpi siano stati reali, perché addosso percepisce dei fori dove crede di averli incassati. Sotto alla luce lunare, con orrore distingue rivoli di oscurità fuoriuscire in più punti dal proprio corpo. Si sta dissolvendo e non riesce a fermarsi!
La voce di Ace alle sue spalle è l'ultimo dei rumori che avrebbe voluto sentire: non ha via di scampo, è destinato a scoprire ogni cosa. In preda al panico più totale non vede che una soluzione.---
Non sa bene cosa sia successo: si è svegliato nel cuore della notte dopo aver sentito dei lamenti. Gli era sembrato che qualcuno stesse piangendo, poi aveva sentito Jade urlare. Rischiando di sbattere la testa contro al letto sopra di lui, era uscito dalle lenzuola con un balzo e si era affacciato sulla scaletta. Se non avesse visto con i suoi occhi che nessuno oltre a loro era nella stanza, avrebbe giurato che i movimenti di lei fossero indirizzati verso un avversario invisibile. Aveva provato a chiamarla e a scuoterla, ma non c'era stato verso di svegliarla, così aveva pensato di portarla fuori: più facile a dirsi che a farsi. Quando aveva provato a prenderla in braccio, quella gli aveva tirato un pugno sul naso e, dura da ammettere, gli aveva fatto male. Continuava a scalciare e dimenarsi, fino a quando, grazie a Dio, si era svegliata di scatto, spaventatissima.
Prima che potesse riprendersi del tutto, si era buttata fuori dalla stanza correndo ed era scomparsa.Vederla, ora, seduta in mezzo al mare di fronte alla piccola spiaggia adiacente al molo non è di certo la reazione che Ace si aspettava. Lentamente decide di avvicinarsi a lei, che rivolta all'orizzonte sembra avere lo sguardo fisso sulla luna.
"Jade...?" chiede titubante, arrivando a calpestare a piedi nudi la sabbia.Ace è dietro di lei, ma per fortuna il mare ha già curato le sue ferite d'ombra. Si volta senza alzarsi dall'acqua e mortificata abbassa gli occhi sul suo compagno di stanza.
"Scusami se ti ho svegliato, ho avuto un incubo..."
"Cosa fai lì dentro? Non hai freddo?"
"No, anzi, stavo sudando... pensavo che un bagno potesse aiutarmi..."
"Vestita? Di notte? In mezzo al mare?"
Il ragazzo fa roteare gli occhi, poi si massaggia il naso con due dita.
"Che ti è successo?" chiede lei.
La penombra della notte impedisce al rossore sul suo viso di mostrarsi.
"Niente di che, mi hai preso contro..." risponde allontanando subito le mani dalla propria faccia.
"Oh mi dispiace, dai fammi vedere!" gli dice imbarazzata, alzandosi da dove è seduta.Vederla camminare nell'acqua sotto alla luce lunare lo fa sentire strano.
Di belle ragazze ne erano piene tutte le isole che aveva visitato, questo è chiaro. Ma quella ragazza in particolare, ai suoi occhi, ha qualcosa di diverso. Si è ripromesso di non farci caso e di evitare di pensarci, ma in quel momento, in quel contesto, sotto a quella luce, è qualcosa di talmente evidente che non può far altro che accettarlo.
È diverso il modo in cui cammina, con il mento leggermente verso l'alto e gli occhi che non perdono di vista la destinazione che si è prefissata. È diverso il modo in cui i suoi capelli, non così rossi come lui vuol farle credere, luccicano sotto alla luna rivelando i riflessi cromatici più inattesi. È diverso il modo in cui lei pronuncia il suo nome, soffermandosi più del dovuto sull'iniziale e tagliando più o meno corto sull'ultima sillaba a seconda di quanto è irritata. È diverso il modo in cui, quando sta per ridere, arriccia il naso e prova a trattenersi prima di scoppiare nella risata più bella che crede di aver sentito. È diverso il modo in cui, impacciatamente e probabilmente senza saperlo, è bellissima.
Quella verità gli è di fronte e lo sta raggiungendo con i passi di Jade. Non può negarlo, perché è lì davanti a lui e gli toglie il fiato.
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Dark Doom
Hayran KurguMarshall D. Jade ha un nome ingombrante e una storia ancora più incredibile. Il lato di luce di un uomo oscuro: riuscirà a convivere con l'abisso che porta in sé?