I piedi di Jade toccano il suolo della banchina di fronte allo Striker appena ormeggiato. Ace scende con un passo e si sistema il cappello.
"Tieni..."
Il ragazzo le prende la mano e lascia ricadere una manciata di monete sul palmo. Jade la avvicina agli occhi, poi alza lo sguardo su di lui.
"Non ho idea di quando possa partire il primo traghetto utile a farti tornare a casa. Credo che questi bastino in ogni caso."
La ragazza non può fare a meno di rivolgergli un'occhiata melanconicamente colpevole, sebbene non sappia di cosa sia accusata. Quel suo sguardo lo costringe a guardare altrove.
"Beh, grazie. A buon rendere!"Non appena Jade si volta incamminandosi verso il centro abitato di quel porto, Ace sussulta, interdetto. Resta a guardarla per un po', fiducioso del fatto che prima o poi si sarebbe voltata.
Dal canto suo, Jade si rigira quelle monete tra le mani: sono senz'altro più del necessario, forse può addirittura permettersi di bere qualcosa. Adocchia l'insegna malconcia della taverna di fronte a lei e si ferma un istante. Davvero è già partito? Non le ha nemmeno risposto.
Lentamente volge il viso alla sua destra, appoggiando il mento sulla spalla e di traverso scorge ancora la sua figura, ma è di spalle, chino sulla sua piccola, curiosa imbarcazione. Jade stira un sorriso e socchiude gli occhi. Impulsivo senza dubbio, emotivo anche... però dopotutto simpatico. Stringe le spalle e torna a guardare davanti a sé.
Ace ha appena finito di slegare gli ormeggi allo Striker quando lancia un'occhiata furtiva alla ragazza, immobile a metà strada tra lui e la sgangherata taverna che ha di fronte.
"Ma guarda un po', non mi ha degnato di uno sguardo..." pensa alzandosi in piedi "Beh, tanti saluti, rossa..."
Mette un piede sulla sua barca e con un cenno una fiammata investe lo scafo, conducendola lontano dalla banchina.Improvvisamente due uomini si materializzano di fronte a Jade e uno di loro la afferra per un polso.
"Una cifretta discreta, non trovi?" chiede con un sorriso disgustoso al compare.
"Noi sappiamo come farti guadagnare più del doppio, bambola!" risponde l'altro.
La ragazza strattona senza successo la mano verso di sé, lasciando cadere le monete al suolo. Il tintinnio accompagna le risate dei due balordi.
"Lasciatemi immediatamente!" dice con sguardo tagliente spingendo uno dei due con la mano libera. Si volta di scatto indietro, ma con orrore nota che Ace non c'è più.
"Oh, che caratterino!" la schernisce l'altro, afferrandola per un braccio "Una come te saprà fare il proprio lavoro alla perfezione!"
Jade inizia a gridare, calciando via la mano che si dirige in direzione della sua spalla. In men che non si dica, però, si trova con i polsi stretti dietro alla schiena e un coltello puntato alla gola.
"Hai mai sentito parlare della Casa d'Aste, bambolina?"
La ragazza non risponde ed estende il collo all'indietro, il più possibile lontano dalla lama arrugginita dell'arma.
"É il posto adatto per una bestiolina come te... ti venderanno a qualche nobile e lui ti insegnerà come comportarti con i gentiluomini!" Jade sente una mano viscida appoggiarsi sul fianco e un brivido le percorre la schiena fino a darle il voltastomaco.
"Lasciatemi, ho detto!" ripete a denti stretti.
L'aguzzino sghignazza più sonoramente premendo la lama contro la sua pelle, mentre il tocco di quella mano sembra spostarsi, indugiando più in basso.Una fiammata zittisce d'un colpo l'ilarità di quei due uomini perversi, facendoli cadere all'indietro. La ragazza soffoca un urlo, poi arretra di qualche passo guardando la raccapricciante scena che ha di fronte: le facce mefitiche di quei due stanno ardendo e disintegrandosi. Le urla strazianti fanno accapponare la pelle ai presenti, che immediatamente fuggono inorriditi dal falò di carne umana che si sta consumando al centro della banchina.
Jade non prova altro che disgusto prima di ricordarsi che qualcosa doveva aver scagliato la sentenza che l'aveva liberata dalle grinfie di quei malfattori."Dannazione, rossa, per fortuna mi è caduto il coltello!"
Senza pensarci due volte si getta in direzione di quella voce e affonda il volto nella stoffa gialla della camicia di Ace, stringendolo in un abbraccio che per un secondo gli toglie il fiato.
Il ragazzo è, se possibile, più a disagio di prima.
"Ti prego, resta fermo solo un momento..." sussurra lei, resasi conto che di nuovo quelle maledette mani se ne sono sparite per proprio conto.
Dopo averci pensato un secondo, Ace appoggia una mano sulla massa di ricci ramati che ha addosso e rilassa la muscolatura ancora contratta dall'attacco.
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Dark Doom
FanficMarshall D. Jade ha un nome ingombrante e una storia ancora più incredibile. Il lato di luce di un uomo oscuro: riuscirà a convivere con l'abisso che porta in sé?