37.

127 9 0
                                    

Con una pigra andatura, il Polar Tang riesce a raggiungere una landa di terra e fare rifornimento dopo un paio di giorni trascorsi, fortunatamente, sulla scia di una bonaccia in direzione favorevole.

Gli equilibri sul sottomarino avevano iniziato a cambiare e l'iniziale ostilità nei confronti di Jade aveva lasciato spazio ad un'atmosfera di trepidante curiosità.
La ciurma, infatti, non sapeva come comportarsi nei suoi confronti: il Capitano l'aveva lasciata libera di muoversi sulla nave, ma faceva di tutto per evitarla. Raramente si mostrava in sua presenza e la ragazza sembrava averlo capito, al punto da cenare da sola in quella che era diventata la sua cabina, ovvero l'infermeria.

Il pirata che, forse inconsapevolmente, si era spinto più in là nella conoscenza di quella nuova compagna di viaggio è senz'altro Bepo.
A posteriori, il suo buon cuore l'ha portato a rivalutare le azioni in apparenza sconsiderate e malvagie di Jade e a pensare che, come Shachi e Penguin, sotto sotto avesse avuto dei buoni motivi e potesse diventare anche lei una sua amica. Per questo si affrettava a mangiare per "andare a terminare le faccende che aveva in sospeso", ovvero dirigersi all'infermeria e farle compagnia almeno per il fine pasto.

Anche al momento dell'approdo il visone si trova con lei e insieme stanno parlando di quale possa essere la rotta più consona per arrivare al Rocky Port senza destare sospetti.
Un paio di ragazzi in divisa bianca si avvicinano alla coppia sul ponte e quello con il cappello più strambo si schiarisce la voce per attirare l'attenzione.

"Bepo noi scendiamo quasi tutti, tu e...?"
Non appena l'orso si volta e da dietro di lui compaiono gli occhi scuri e vispi di Jade, Penguin non riesce a terminare la frase e la lascia sospesa assieme al proprio fiato.

"Io pensavo di venire con voi, ma non vorrei lasciare la signorina da sola..."
"Il vostro capitano dov'è?" chiede lei a quel punto sorridendo.
"G-g-già..."
"A terra..." interviene Uni, bloccando il balbettare confuso dell'amico.
"Allora credo non serva che io mi allontani dalla nave. Tu Bepo vai pure se..."
"Resto con lei, ci vediamo dopo!"

I due si allontano con passo svelto e l'orso torna a guardare Jade abbassando le orecchie un po' imbarazzato.

"Scusali, loro..."
"Credo sia comprensibile che abbiano ancora paura di me, non è colpa tua!"
La disinvolta allegria con cui la ragazza commenta il comportamento dei due lascia il visone ancora più interdetto.

"In realtà lei è gentile, signorina Jade... Però è difficile, sa, noi..."
"Non hai bisogno di spiegarti, Bepo!"

Jade appoggia una mano sulla sua guancia paffuta e lo fa sussultare.
Ovviamente la ciurma non può mostrarsi espansiva nei suoi confronti quando il loro leader la ignora in ogni modo possibile. L'unica cosa da fare è cercare di irritare Trafalgar Law il meno possibile, solo così potrà finalmente raggiungere quel cane e...

Improvvisamente la vista della ragazza si annebbia, di nuovo.
No, non può ripensarci, sa cosa succederebbe se si lasciasse andare ancora. La voce dell'orso sembra ovattata, probabilmente ha ripreso a scusarsi, ma non riesce a sentirlo chiaramente. Le orecchie le fischiano e la testa inizia a farle male. Sta succedendo.

"Bepo, ti prego, hai del..."
"Signorina Jade, cosa succede?!" chiede spalancando gli occhi preoccupato.
"Agalmatolite... Potresti..."

No, cosa sta facendo, se Bepo si agitasse non potrebbe essere d'aiuto. Già vede il panico farsi spazio sul suo volto peloso! Deve impedirsi di usare i poteri in un altro modo, serve...

"Vuole bere un sorso d'acqua?"
"Ma certo!"

Jade preme i palmi sull'orso e lo spinge contro al parapetto, poi si tuffa dal ponte.
L'abbraccio del mare, oltre a toglierle le forze, scioglie le lacrime che le gonfiano gli occhi. La ragazza singhiozza mentre sprofonda sul fondale del porto, la voce di Bepo si fa distante, così come la luce diurna che filtra dalla superficie.

---

Dall'interno dell'officina di fronte al porto, Law non ha mai smesso di scrutare del tutto la propria nave. Sa bene che chi è rimasto a bordo non è minimamente in grado di gestire un'eventuale emergenza, ma non c'era un altro modo. Devono riparare assolutamente il Polar Tang e ripartire alla volta del luogo prestabilito, già sa di essere in ritardo sulla tabella di marcia!

Quasi non ascolta mentre Shachi conferma le specifiche del sottomarino al carpentiere e si concentra a fissare le due figure in piedi sul ponte, impegnate in un'animata conversazione.
Ormai da tre giorni Jade ha in ostaggio il suo muscolo cardiaco. Non è ancora riuscito a far sbollire l'irritazione che quel gesto così inatteso aveva causato: lui, il Capitano, il leader, lo stratega, giocato da una novellina. Se solo non fosse una pedina determinante per i propri intenti...

Non crede più che possa avere cattive intenzioni, ma di certo sapersi vulnerabile non lo aiuta a provare a cercare un dialogo con chi l'ha di fatto ingannato. Se solo potesse entrare nella sua testa come invece fa lei...

Strabuzza gli occhi e stringe la spada al punto da farla urtare contro ad uno dei suoi pirati.
"Capitano, cosa...?!" chiede Kurione massaggiandosi la testa contusa.

"Questa è pazza! Si è buttata in mare!"

Il chirurgo corre fuori senza ulteriori spiegazioni e si dirige al molo nel più breve tempo possibile.

---

Una voce scocciata e lontana sembra prendere vita nella penombra.

"Mi sembra chiaro che tu abbia un problema, Teach."

Jade riapre gli occhi e pian piano la vista si fa meno offuscata. Inspira.
Si trova in infermeria e come la prima volta Law siede a gambe incrociate su una sedia di fianco a lei.

"Il tuo cuore sta benissimo, se questo è ciò che ti preoccupa!"
Il chirurgo fa roteare gli occhi, ma internamente l'impulso è quello di sorridere. Si ricompone.

"Mi preoccupo di aver perso un affare, non so se è chiaro."
"So controllarmi."
"Ho i miei dubbi!"
"Quello era un modo per controllarmi."
"Uno? E sentiamo, la lista comprende anche farsi incatenare dal nemico o qualche altra trovata buona per suicidarsi?!"

Jade lo gela con lo sguardo, ma gli occhi affilati di Law abbandonano la sfumatura sarcastica e si fanno seri.

"Non ho fretta di arrivare nel Nuovo Mondo, soprattutto se devo farlo impreparato. Se non sei in grado di gestire questi attacchi, puoi mettere a rischio la vita dei miei uomini e nessun incidente vale tanto, è chiaro?"

Il tono è autoritario, quasi intimidatorio. Non può dirsi arrabbiato contro qualcosa che lei stessa non può gestire, ma questo non era nei piani: servono certezze.
Il silenzio lasciato sospeso per qualche istante viene interrotto da Jade.

"Io so quando sto per..."

Rieccoci. Di nuovo vede il volto di Ace davanti a sé e la sua vita si ferma, tornando metodicamente a quel giorno orribile. Gli occhi le si fanno vitrei e una lacrima le riga la guancia.
Quello sgarbato chirurgo ha ragione, se non trova il modo di calmarsi sarà tutto inutile.

"Rogue."

Jade scuote la testa e torna a fissare Law indispettita. Il suo volto è serio, ma stavolta sembra leggermente più apprensivo, quasi davvero fosse spazientito, ma anche preoccupato.

"Io capisco il tuo dolore, ma devi metterlo da parte."

"Non mi sembra che tu sia il più adatto a dare lezioni su come controllare le emozioni."
Ancora quella maledetta sfacciataggine. Incorreggibile.

"La prossima volta non ti tirerò fuori dall'acqua."

"Non ci sarà una prossima volta, almeno non prima di aver trovato Akainu."

Senza lasciare a Law il tempo di aggiungere qualcosa, Jade si alza frettolosamente dal letto e scompare in una nube oscura, riapparendo trafelata nel corridoio. Quel chirurgo spocchioso ha ragione, ma di quanto tempo ancora avrebbe avuto bisogno?

Dark DoomDove le storie prendono vita. Scoprilo ora