"Non vedo molte altre soluzioni, onestamente... Tu sei l'unica affidabile a portata di mano!"
Jade scuote la testa, ma Ace insiste, approfittando della perdita di sensi dell'uomo mascherato.
"So che comporta degli svantaggi, ma...""Ti ho detto che non voglio mangiarlo!"
Le parole di Jade sbottano finalmente fuori dalla sua bocca."Vuoi che finisca nelle mani di Barbanera, quindi?"
"Non ho detto questo!" ribatte secca.
"E allora di cosa ti preoccupi! Sembra qualcosa di potente, di sicuro non è nulla di imbarazzante! Cos'è, hai cambiato idea tutta in una volta? Dove hai messo la spavalderia?"
"Ace, non voglio mangiarlo, non posso mangiarlo..."
"Hai idea di cosa potrebbe succedere se quel rinoceronte di Burgess si mangiasse un frutto del diavolo? Qual è il problema?!"
"Sarebbe così grave...?"
"Hai capito o no il nome del suo capitano?!" chiede calcando l'ultima parola con irritazione.
"Io..."
"Un mostro, vigliacco, che non appena troverò farò a pezzi con le mie stesse mani!""Insomma, posso sapere perché lo stai inseguendo?! Che cosa ti ha fatto?" gli urla con le lacrime agli occhi.
Non è riuscita a trattenersi, non ne può più di tacere su quell'argomento. Vuole andarci in fondo subito, prima che un altro degli uomini di suo padre si manifesti e la riconosca di fronte a lui."Perché lo sto inseguendo, dici?" risponde sbigottito, con una luce sinistra nello sguardo.
Jade inizia a tremare: non sa se vuole saperlo davvero, non sa se è pronta ad ascoltare la rabbia che quell'espressione promette di rovesciarle contro con violenza.
"Perché quel vigliacco ha tradito la sua famiglia, ha ucciso suo fratello!" sibila, voltandosi di scatto.
"Che... che cosa?" balbetta attonita verso la figura che ora le dà le spalle.
"Quel pusillanime ha ucciso Satch, ex-comandante della quarta divisione di Barbabianca!" urla con gli occhi indemoniati e le mani chiuse a pugno "Lo ha ucciso per rubargli un frutto del diavolo e se ne è fuggito non appena ha ottenuto quello che voleva!"Lo stomaco le si chiude, l'aria inizia a mancarle: è come se una montagna le fosse caduta addosso all'improvviso, sotterrandola assieme a tutte le macerie di insulti e dicerie che ora hanno assunto il peso della realtà. Suo padre ha commesso un omicidio, è questo che sta dicendo: la fermezza e la ferocia con cui sputa le accuse sarebbero di per sé sufficienti a convincerla che non sta mentendo, ma la conferma finale arriva dalla sua percezione. Lui è sincero, sta raccontando la verità e quella verità la sta squarciando dentro.
"Quel codardo l'ha attaccato alle spalle per uno stupido frutto del diavolo! Ha tradito Barbabianca che l'aveva accolto come figlio e noi tutti! Ha ucciso uno dei suoi fratelli come un vigliacco e l'ha fatto per nient'altro che la sua avidità!""Ace..." mormora soffocata dal dolore, tramortita dalla realtà dei fatti.
"Era un mio sottoposto: una vita per una vita, sebbene la sua non valga un centesimo di quella che ha portato via!"
L'ultima pugnalata che non credeva di dover sopportare. Sulle labbra compone il suo nome ancora una volta, ma le sillabe non accennano ad uscire.
Ace si volta a guardarla e la trova agonizzante, riversa sulle ginocchia con gli occhi persi nel vuoto: subito si precipita da lei e le prende il viso con le mani.
"Jade?! Jade cosa diavolo succede?!"Non riesce a rispondergli, non riesce a parlare. Suo padre, il suo amorevole e protettivo genitore, quello che era partito al solo scopo di farle vivere una vita migliore, aveva ucciso un uomo e lo aveva derubato. Il bottino di quell'atto immondo è ora dentro di lei e scalpita per uscire. Non ci sono più dubbi: suo padre non è l'apprensivo e affettuoso Teach e forse non lo è mai stato. Quell'uomo è morto e ora suo padre è soltanto Barbanera.
Il dolore che le è stato donato grida disperato chiedendo di uscire da lei: che sia colpa soltanto del frutto? Che quel misterioso oggetto possa essere stato capace di cambiare così nel profondo l'anima del genitore fino a portarlo a compiere quell'atto disumano? O che invece quel lato diabolico e bugiardo fosse sempre stato latente e il frutto l'avesse soltanto risvegliato e amplificato? Che lo stesso in futuro sarebbe capitato a lei?"JADE!" le urla Ace disperato, iniziando a sentirsi gli occhi umidi.
Che cosa diavolo le è successo? Sta male? Perché non gli risponde? È ferita? Eppure non si era avvicinata cosi tanto al luogo del combattimento! Perché non si muove?Le promesse fatte a Teach non hanno più alcun significato, perché Teach ha smesso di esistere.
La sua stessa vita, ora, macchiata dall'oscurità di quel crimine, non ha senso di esistere: avrebbe dovuto rincorrere un assassino che l'aveva condannata a un potere rubato ad un morto soltanto perché una volta era stato suo padre?
No. Lei non ha motivo di trovarsi lì, non ha motivo di trovarsi in vita e basta."Ace." risponde con sguardo assente, togliendosi le mani di lui dalla faccia "Io ti devo parlare."
Le lacrime iniziano a rigarle le guance e il ragazzo, più preoccupato che mai, tenta di abbracciarla, ma lei lo blocca.
"Ti chiedo di lasciarmi parlare e di non toccarmi fino a quando non avrò finito..." dice con la voce increspata da un imminente pianto.
"Jade che cosa...?!" ribatte, venendo nuovamente respinto da un gesto della mano così fermo che lo costringe a fare un passo indietro e a zittirsi."Non sono stata del tutto sincera con te..." inizia, trattenendo un singhiozzo "Non ci siamo incontrati per caso..."
Il ragazzo aggrotta le sopracciglia preoccupato, ma non si sporge oltre al perimetro che lei gli ha intimato di non sorpassare. È così fragile, potrebbe contare i pezzi che stanno pian piano crollando dalla persona che ha di fronte.
"Sono stata mandata da mio padre in persona a consegnare quella lettera a Barbabianca e tuttora non so di cosa si trattasse. Ma non ti ho detto chi è mio padre. Perché non ne sono stata capace..." inizia a piangere vistosamente, ma ancora stende la mano di fronte a sé a ribadire la necessità di starle lontano."Io non conoscevo quell'uomo come tutti gli altri e soltanto ora mi rendo conto di non averlo mai conosciuto fino in fondo per davvero..."
Un'ombra di sospetto inizia a stagliarsi nella mente di Ace e gli fa accapponare la pelle."Arrivata a questo punto, non so nemmeno che senso abbia vivere..."
Le sue parole gli scuotono la schiena con un brivido intenso e la gola inizia a dolergli.
"Mia madre ha vissuto una vita d'inferno perché la sua famiglia non ha mai visto di buon occhio la sua scelta... Mio padre ha cercato di uccidere mio zio perché aveva provato a farle cambiare idea, ma lei non ha voluto sentire ragioni e lo ha sposato comunque, anche se suo fratello si era presentato a mostrarle le cicatrici sul volto..."
Il dolore diventa più intenso e anche gli occhi di Ace iniziano a lacrimare.
"Entrambe abbiamo sofferto riponendo fiducia e speranza in un uomo che non è mai esistito... Io sono persino diventata complice degli esiti del suo omicidio!" singhiozza alzandosi in piedi, mentre estrae il frutto blu dalla bisaccia che ha sulle spalle.
Ace a occhi spalancati è paralizzato dal turbine di emozioni e informazioni che gli si è riversato contro in quel momento.
"Ho condiviso con lui il Dark Dark e non voglio convivere con un simile fardello!"
"Tuo padre è...?" grida attonito, balzando in piedi.
"Il mio nome è Marshall D. Jade e sono l'unica figlia di Barbanera!"Il cuore di Ace salta un battito, mentre il respiro si blocca e una fitta gli colpisce in pieno lo stomaco.
"So che non potrai più guardarmi come prima e non te ne faccio una colpa... Ti ringrazio per avermi mostrato di nuovo cosa sia l'amore, non lo dimenticherò mai..."
"Jade cosa...?" mormora, alzando spaventato lo sguardo verso di lei.
"Non voglio essere l'emblema vivente della crudeltà di mio padre..." dice guardandolo negli occhi per imprimersi nella mente la sua immagine un'ultima volta."Addio Ace, in altre circostanze penso che mi sarei potuta innamorare di te..."
Prima che possa fermarla, la ragazza si porta il frutto alla bocca e lo addenta, deglutendo rapidamente il bolo. Il sapore amaro è lo stesso che ha sentito più di un anno prima, ma più sapido a causa del pianto.
Ace urla il suo nome lanciandosi verso di lei, ma è troppo tardi: Jade gli cade tra le braccia priva di sensi, circondata soltanto da uno scroscio di lacrime che lui non riesce a fermare.
Per quanto insista a chiamarla, non risponde. È immobile, silente, esanime tra le sue braccia.
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Dark Doom
FanfictionMarshall D. Jade ha un nome ingombrante e una storia ancora più incredibile. Il lato di luce di un uomo oscuro: riuscirà a convivere con l'abisso che porta in sé?