5.

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La prima volta in mare non si scorda mai, a quanto pare.

I moti ondeggianti e costanti sotto ai suoi piedi la tranquillizzano, ma nel contempo sapere che una caduta in quelle acque all'apparenza fresche e invitanti potrebbe costarle la vita la rende nervosa e inquieta.

"Le donne a bordo portano sfortuna secondo alcuni..." commenta una voce alle sue spalle.

Si volta e un ragazzo castano le porge una tazza sorridendo. La prende e lo ringrazia con un cenno del capo, poi quello le si accosta appoggiando i gomiti al parapetto. 

"Mi chiamo Pit e non credo troppo alle superstizioni..."

Jade sospira e lo osserva nel riflesso dell'acqua che le ha offerto. Ha gli occhi volti all'ingiù di un bel colore ambrato e sta sorridendo. Una corta barba gli tinge il mento di una tonalità più scura e lo fa sembrare più grande. 

"Come mai una ragazza come te deve avere a che fare con dei pirati?" chiede pacatamente.

"Beh..." prende tempo sorseggiando "...un pirata a cui sono affezionata mi ha chiesto un favore."

Il suo più grande pregio era anche il suo più grande difetto: non riusciva a mentire. Nonostante ci provasse, quando era l'ora di articolare le parole non riusciva a non dire la verità, per questo cercava di essere il più vaga e concisa possibile.

"Oh, capisco... Deve essere un pirata molto importante se può permettersi una corrispondenza con papà..."

"Perché lo chiamate così?" chiede sviando la conversazione. Sapeva benissimo la motivazione di quel nome, perché anche il suo vero padre era stato un tempo figlio di Newgate.

Lascia che Pit le racconti la sua versione e si stupisce molto della devozione che il ragazzo prova per l'Imperatore. Teach, infatti, ne aveva dato un ritratto più crudo e meno virtuoso, di conseguenza non aveva mai pensato a Barbabianca come ad una figura che potesse ispirare così tanto rispetto in qualcuno. Dopo la loro conversazione il ragazzo si assenta e la lascia sola a scrutare la distesa blu all'orizzonte.

"Sembra che alla fine tu ce l'abbia fatta, ros..."

Jade si gira di scatto e lo sguardo che rivolge al suo interlocutore lo ammutolisce, impedendogli di completare la frase. Ace alza entrambe le mani, quasi a volersi proteggere.

"Siamo d'accordo che queste reazioni te le sia cercate tu non dicendomi il tuo nome?"

"L'hai saputo comunque e hai insistito tu nel chiamarmi così. Quindi no."

La ragazza si volta di nuovo dandogli le spalle. Touché

Ace la affianca, sedendosi sul parapetto alla sua destra. Jade appoggia il mento alla mano aperta e continua a guardare le onde in lontananza.

"Perché ti infastidisce così tanto? In fin dei conti è una tua caratteristica..."

"No!" lo gela con lo stesso sguardo di poco prima "Mia madre ed io abbiamo avuto problemi per questo in passato..."

"Non insisto!" interviene prima che lei si possa spiegare "Capisco perfettamente quanto possa essere difficile parlare dei propri genitori..."

Ace si rabbuia e la ragazza nota per un istante il suo volto senza il caratteristico sorriso: quell'immagine di lui la lascia spiazzata. Un guizzo lo anima di nuovo mentre riprende a parlare.

"Però per me era quasi un complimento... Sai, mio fratello è davvero legato a un Rosso..."

Jade deglutisce e distoglie lo sguardo. Deve sviare, deve farlo assolutamente, non può parlare di quell'uomo.

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