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Dopo aver lasciato l'antico alligatore, Jade ed Ace raggiungono l'isola più grande dell'arcipelago per far costruire ex novo l'unità mobile perduta nella tempesta.

Il carpentiere locale sembra fiducioso e chiede loro un giorno di lavoro. Dopo avergli lasciato lo Striker, i due si dirigono nel centro della cittadina portuale. Come prevedibile, Ace è affamato e, non senza battibecchi in merito al conto da pagare tassativamente, decidono di fermarsi nel ristorante della piazza principale.

"Ehi, non è incredibile come siamo passati inosservati?"
Jade tenta una conversazione dopo aver ascoltato per più di venti minuti i suoni animaleschi del pasto del proprio commensale.
"Già..." risponde lui, ingoiando una coscia di pollo completa di osso "Devono essere fuori dal mondo in questi posti!"

Il ragazzo nota l'occhiata ormai rassegnata che lei gli rivolge. Vuole stupirla, le lezioni di Makino devono pur avergli insegnato qualcosa! Al posto del braccio, decide di usare il tovagliolo per pulirsi la bocca.
Un sorriso le scappa quando per sembrare più educato si strofina per errore la tovaglia sul mento e attira a sé tutti i piatti, rischiando di farli cadere. Fortunatamente la sua agilità ne salva la maggior parte, ma il vassoio in ceramica del contorno si schianta rovinosamente al suolo, facendo voltare tutti gli avventori del ristorante in sua direzione.

Jade scoppia a ridere, mentre Ace vorrebbe scomparire.
Le reazioni dei due si modificano non appena nel locale echeggia una curiosa risata, sinistramente buffa e inusuale. Lui ha inteso perfettamente di chi si tratta, mentre lei ha iniziato a guardarsi intorno, cercandone la fonte.
Un uomo grande e muscoloso si staglia sulla porta del ristorante. Parte del suo volto è coperta da una maschera scura e sulle spalle ondeggiano i suoi lunghi capelli viola chiaro. I suoi occhi sono puntati con ferocia sui due commensali e la sua bocca è stirata in un ghigno diabolico.

"Jade, stai indietro..." le dice Ace, alzandosi e mettendosi di fronte a lei.
La ragazza fa lo stesso, ma quando il suo compagno di viaggio le preme un palmo sulla pancia e la spinge dietro di sé capisce che la situazione è seria.

"E così stai cercando il Capitano..." commenta lo sconosciuto, concludendo la frase con la stessa tremenda risata.
"Tu hai trovato rogne invece!" risponde il ragazzo con uno sguardo minaccioso.

Non serve la sfera di cristallo per prevedere che di lì a poco i due si scontreranno. Gli altri clienti del ristorante si gettano fuori e i proprietari, attoniti, implorano i due di spostarsi all'esterno.
Jade indietreggia, ma nel farlo inciampa in una sedia e finisce al suolo. L'uomo si accorge di lei, ma soprattutto nota che dallo zaino che aveva in spalla è rotolato fuori un frutto del diavolo.
In un lampo gli occhi gli si illuminano e un ghigno più sardonico si stampa sulle sue labbra.

"Ma bene, bravissimi! Il Capitano sarà davvero entusiasta di..."
"Chiudi il becco!"
Ace gli scaglia in faccia un pugno incendiato e l'uomo viene sbalzato all'esterno tra le urla di Jade e dei presenti.
"Inizia a correre!" le suggerisce il ragazzo, prima di lanciarsi all'inseguimento dell'avversario.

La ragazza raccatta come può ciò che le è caduto e senza pensarci due volte sgattaiola fuori da una finestra spalancata, non prima di aver lasciato sul tavolo il doppio dei soldi che avrebbero speso. Corre a perdifiato per le strade acciottolate, cercando di dirigersi verso una specie di boschetto che intravede alla fine del centro abitato.
Se Ace ha avuto quella reazione, non può che trattarsi di un uomo affiliato a suo padre. La situazione è critica e i rumori di uno scontro iniziano a diffondersi alle sue spalle. Non ha un minuto da perdere, è seriamente nei guai.

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Madida di sudore, avvista finalmente una specie di baracca nel mezzo del bosco in cui aveva corso fino a quel momento. Un anziano sta ramazzando un mucchietto di foglie di fronte alla porta e sobbalza non appena nota quella ragazza paonazza rivolgersi in sua direzione.
Jade si aggrappa a lui, facendogli cadere la scopa dalle mani.
"La prego, mi, mi... Mi faccia entrare!" ansima, senza fiato.
L'uomo inarca le sopracciglia canute e lentamente si volge, prendendo la maniglia tra le mani e aprendo l'uscio legnoso. Jade si butta all'interno e gli chiede di chiudere la porta, promettendo di spiegargli ogni cosa.

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