Capitolo 36

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Non appena mi sveglio mi giro su un fianco per poter ammirare Zayn che dorme ancora, ha la guancia appoggiata al soffice cuscino bianco mentre le braccia lo avvolgono e il piumone lo copre soltanto dalla vita in giù. Le sue ciglia lunghissime e nere risaltano mentre gli occhi sono chiusi, le labbra piegate in un dolcissimo broncio e i suoi capelli mossi e disordinati. Sorrido mentre ispeziono con cura tutti i dettagli del suo bellissimo viso per imprimerli il più possibile nella mia mente.

Mi avvicino appoggiando la testa nell'angolo del suo cuscino e accarezzo la sua guancia con il pollice, solleticando la sua sottile cicatrice, scendendo sulla barba curata e poi sul collo mentre lui si muove appena, forse infastidito dal mio tocco. Ridacchio e gli stampo un delicato bacio sulle labbra, costringendolo ad aprire gli occhi.

«Che bel risveglio.»

Ha la voce roca ed assonnata, chiude di nuovo gli occhi e mi sorride teneramente. Si gira a pancia in su, sbadiglia rumorosamente e poi apre le braccia per accogliermi tra esse, stringendomi mentre io appoggio la guancia al suo petto coperto da una sottile maglietta bianca, leggermente aderente. Accarezzo la stoffa accoccolandomi vicino a lui, con una gamba sulle sue e con il braccio che avvolge la sua vita sotto alla calda e spessa coperta.

«Non sai per quanto tempo ho immaginato questo momento...» sospiro.

«Quale momento?» domanda e mi accarezza la schiena solleticandomela con le sue dita che si sono insinuate sollo alla mia maglietta.

«Svegliarmi con accanto il ragazzo che mi piace, svegliarlo con un bacio, rimanere a poltrire nel letto insieme a lui...» gli spiego con aria pensierosa, quasi sognante.

«E la realtà corrisponde alla fantasia?» chiede lui, dal suo tono posso intuire che è quasi preoccupato nel pormi la domanda.

«La realtà è molto meglio della fantasia.»

«Lo dici per dire, o lo pensi davvero?» insiste, abbassa il suo sguardo su di me e lascia scivolare il suo carnoso labbro inferiore sotto i denti.

«Lo penso davvero Zayn, non vorrei nessun altro qui di fianco a me, in questo momento.» confermo e avvolgo il suo corpo stringendolo ancora di più, affondando la testa nel suo petto e inspirando profondamente per sentire il suo profumo. L'odore di pulito della sua maglietta si fonde a quello del suo dopobarba, adesso meno intenso rispetto al solito.

«Neanche io.» ammette lui in un sussurro con un sorriso debole ma sincero, la sua mano sale sul mio collo, poi si infila tra i miei capelli per massaggiare delicatamente la mia testa, «Io invece non l'ho mai desiderato. Intendo questo momento, non l'ho mai desiderato.»

«Mai?»

«Mai.» ripete lui scuotendo debolmente la testa, «Non ho mai sentito il bisogno di dormire con una ragazza, svegliarmi di fianco a lei, baciarla, abbracciarla... Solo ora che conosco te realizzo di volerlo.»

«Attento Malik, potrei raccontare in giro che sei un romanticone!» lo prendo in giro sogghignando e mi volto per rivolgergli uno sguardo divertito.

«Poi sarei costretto a dire in giro che dormi con ridicoli pigiami con farfalle, fiori e personaggi dei cartoni animati e hai pantofole rosa con il pelo.» ribatte scherzosamente e le mie labbra si arricciano in una smorfia infastidita.

«Oh, andiamo! So che ami i miei pigiami e li trovi super sexy.» lo stuzzico dopo avergli dato un innocuo schiaffetto sul duro addome.

«Troverei anche un sacco della spazzatura sexy su di te, ma questo non significa che il sacco della spazzatura sia bello.»

«Ehi! Non puoi paragonare il mio pigiama ad un sacco della spazzatura!» mi lamento.

«L'ho appena fatto.» mi sfida con un'espressione divertita e, allo stesso tempo, sensuale.

«E te la farò pagare per questo.» gli rivolgo un sorrisetto provocatorio.

«Ah sì?» scoppia a ridere per prendermi in giro e io annuisco con decisione.

Mi alzo spostando il peso sulle ginocchia, avvicinando lentamente il mio viso al suo per permettere alla mia bocca di sfiorare la sua. Mi mordo sensualmente il labbro inferiore mentre i nostri nasi si accarezzano lentamente e le sue mani si appoggiano sui miei fianchi stringendoli da sotto la maglietta.

Sto per lasciare che la sua bocca catturi la mia, quando mi tiro indietro e mi alzo, sghignazzando mentre indosso la lunga vestaglia bianca per coprire la mia canotta di Minnie e infilo le mie amate pantofole rosa.

«Dove vai?» aggrotta la fronte in un'espressione confusa, «E il mio bacio?»

«Te l'ho detto che te l'avrei fatta pagare, sei tu che non mi hai creduta!» ribatto con un'espressione soddisfatta dipinta in volto.

«Ok ok!» esclama mettendosi seduto e alza le mani in segno di resa, «Ora ho capito che fai sul serio.»

«Bene, così non offenderai più il mio pigiama.» annuisco io compiaciuta dandogli le spalle.

«Ora vieni qua però.» allarga le braccia e mi fa segno con la mano di raggiungerlo.

Prendo la rincorsa prima di lanciarmi a peso morto sul letto e abbracciarlo mentre mi culla e accarezza i miei capelli. Mi tira su di lui, stringendo poi una natica con forza. Gemo sotto al suo tocco mentre il mio seno struscia contro al suo petto e i nostri bacini premono rendendo i nostri respiri più affannosi.

È lui che si ferma sospirando, mi avvolge con le sue braccia in un caloroso e tenero abbraccio, appoggia il mento alla mia testa e mi tiene stretta a lui.

«Facciamo un gioco?» propone e io annuisco lanciandogli un'occhiata confusa, «Io traccio lettere sulla tua schiena e tu indovini, ok?»

«Ok, vai.» annuisco velocemente mettendomi meglio sopra di lui mentre lui disegna le lettere sulla mia vestaglia e io ripeto ad alta voce quello che sento, «Esse, e, i, emme, i, a.» mi volto osservandolo con un sorriso leggermente imbarazzato ma contento.

«Sei mia.» sussurra confermandomelo, guardandomi così intensamente negli occhi che penso di potermici perdere.

Sono sua. Un'altra volta questa sensazione di piacere mista a dolore allo stomaco.

Vorrei chiedergli se intende dire che sono la sua ragazza, ma non mi serve perché, qualsiasi cosa io sia per lui, sono sua. 

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