Capitolo 33

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Credevo che rimettere piede al Paradise mi avrebbe fatto uno strano effetto, che avrei addirittura provato nostalgia. E invece, mentre varco il grande ingresso principale, non sento assolutamente alcuna emozione, quasi come se non ci avessi mai lavorato, come se fosse un bar qualunque.

Sorrido tra me e me quando vedo Sharon e Paulina, dietro al bancone, discutere di qualcosa senza far caso alla mia presenza. Avanzo verso di loro guardandomi attorno e tutto pare essere esattamente allo stesso posto, perfino i clienti sembrano non essersi mossi dalla loro sedia.

«Posso avere un caffè?» chiedo ancora prima di raggiungerle e, non appena mi vedono, entrambe smettono di parlare e sul loro volto si forma un'espressione di stupore, che subito dopo diventa gioia.

«Chloe!» esclamano all'unisono con un gridolino e mi buttano le braccia al collo.

«Ciao ragazze.» le stringo in un caloroso abbraccio e ora, quasi quasi, inizio a sentire un po' di nostalgia. Mi manca chiacchierare con loro ogni giorno.

«Mi sembra di non vederti da una vita!» si lamenta Sharon con un broncio non appena si stacca e torna dietro al bancone, preparandomi il caffè.

«È vero! Ma dove sei stata?» la spalleggia Paulina sedendosi, invece, su uno sgabello vicino a me.

«Avete ragione, sono stata molto impegnata e-» mi giustifico.

«E hai rapinato una banca?» mi interrompe Sharon e, quando seguo il suo sguardo, noto che sta fissando il bracciale di diamanti che porto al polso, quello che mi ha regalato Zayn.

«Certo che no.» ridacchio e, non so bene per qualche motivo, abbasso la mano sotto al bancone, appoggiandola sulle mie gambe, «Ho trovato un nuovo lavoro.»

«Oh, quale lavoro?» chiede Paulina con curiosità subito dopo aver servito un cliente, «Un altro night club?»

«N-no.» balbetto io, avrei voluto evitare il discorso ma sapevo che prima o poi saremmo finite a parlarne, «Avete presente quel ragazzo che era venuto al bar chiedendo di parlarmi?»

«Quello vestito elegantemente?» chiede Sharon corrugando la fronte in un'espressione confusa.

«Sì, lavoro per lui ora.» concludo alzando una spalla e piegando un po' la testa da un lato.

«Lavori per quel figo?» non capisco se Paulina è stupita, curiosa o invidiosa ma mi limito ad annuire lasciando sparire le mie labbra all'interno della bocca.

«E di cosa si occupa?» mi interroga la biondina incerta, alza il suo sopracciglio truccato e incrocia le braccia al petto.

«Ha un'azienda.» mi limito a rispondere, non vorrei dover mentire ma sono stata ben istruita da Zayn su come rispondere alle domande sul mio lavoro senza, ovviamente, rivelare cosa fa realmente.

«E tu che ruolo hai?» le unghie lunghe di Sharon picchiettano sul bancone e mi sembra che sia innervosita, non capisco bene perché.

«Sono la sua segretaria.» faccio spallucce cercando di sembrare il più credibile possibile, «Rispondo alle chiamate, controllo le mail, preparo il caffè... Cose del genere.»

«Ora si spiega tutta questa eleganza!» ridacchia Paulina indicandomi dalla testa ai piedi con la mano.

«E ti paga così tanto da poterti permettere un bracciale del genere?» la bionda sembra ancora molto dubbiosa e preoccupata, non ne capisco il motivo.

«Lo stipendio non è male.» abbasso lo sguardo sul mio caffè che si sta raffreddando.

«Sicuramente è meglio di quello che ci danno qua.» sbuffa Paulina lanciando in un angolo il canovaccio che tiene tra le mani.

«È un bel lavoro.» ammetto con un sorriso pensando che, in realtà, ad essere bello è il mio capo con le sue labbra piene e i suoi capelli morbidi in cui vorrei infilare la mano adesso, accarezzandoli e tirandone le punte mentre mi bacia appassionatamente.

«Ferma, ferma, ferma!» grida Sharon con entrambi i palmi delle mani davanti al mio viso e l'espressione tutt'altro che serena, «Io conosco quello sguardo!»

«Quale sguardo?» domando scuotendo la testa confusa e bevo velocemente il caffè.

«Lo sguardo da è bravo a letto, ecco quale sguardo!» risponde, riesco a capire dalla sua espressione che è certa della sua teoria e anche un po' incredula mentre mi esamina con gli occhi stretti in due fessure.

«Forse.» decido di essere vaga emettendo una risatina.

«Lo sapevo!» esclama soddisfatta indicandomi con l'indice dall'unghia lunga laccata di rosso.

«E com'è? È bravo?» domanda la moretta con gli occhi sgranati dallo stupore, piegandosi con i gomiti sul bancone ma si risponde da sola, «È ovvio che sia bravo, mi ricordo di quelle labbra carnose, quel corpo scolpito e-» continua lei con aria sognante.

«Paulina!» la rimprovero per poi scoppiare a ridere, «È gentile, premuroso...»

«Ed ecco qua lo sguardo da mi sono innamorata!» sbuffa Sharon scuotendo la testa in segno di negazione, si porta una mano alla fronte e non sembra affatto contenta.

«Sarebbe una cosa così brutta?» chiedo e mangiucchio l'unghia del pollice della mia mano, non so perché ma questa conversazione inizia a rendermi nervosa.

«Ovviamente Chloe!» replica allargando le braccia, un po' teatralmente, come se fosse ovvio, mentre io e la moretta la guardiamo con attenzione, «Oltre al fatto che ora è il tuo capo, è ovvio che non si innamorerebbe mai, forse ti userebbe solo per un po' di sesso.»

«N-no, non è vero!» mi affretto a difenderlo, nonostante il mio tono di voce non sembri molto convinto.

«Invece sì e lo sai anche tu!» ribatte lei con il tono serio e un'espressione dura dipinta in volto.

«Magari non è così...» prova ad intromettersi l'altra.

«Paulina le vogliamo tutte molto bene, ma dobbiamo essere realiste.» Sharon rilassa i muscoli del viso ma continua a parlare in modo piuttosto scontroso.

«Tu non conosci Zayn!» mi difendo e mi alzo, lasciando sul bancone i soldi per il caffè, Paulina li rifiuta riporgendomeli ma io scuoto la testa, «Come ti permetti di giudicarlo così?»

«E tu credi di vivere in una telenovela forse.» insiste senza pietà, ora mi sta osservando quasi con compassione, «Un tipo come lui non potrebbe mai innamorarsi di una spogliarellista, può portarsela a letto una o due volte al massimo, ma non se ne innamora.»

«Bene,» raccolgo la mia borsa infilandoci il braccio e appoggiando il manico sulla spalla, «volevo solo passare a salutarvi e chiacchierare un po', ma ora ritorno a vivere la mia telenovela, che è decisamente meglio.»

Guardo Sharon per un attimo e poi rivolgo un lieve sorriso a Paulina, prima di dirigermi verso l'uscita con i tacchi che tintinnano contro al pavimento e ritornare, finalmente, da Zayn.

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