Capitolo 5

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«Hai pianto?» domanda Sharon in camerino mentre cerca di coprire le mie pesanti e scure occhiaie.

«Una discussione con Amanda, poi ti spiego.» taglio corto e faccio un lungo sospiro, forse non sarei dovuta venire.

Alzo gli occhi al cielo pensando all'ennesima lite con mia sorella, questa volta perché ho scoperto che ha saltato la scuola almeno tre volte questa settimana. Sono esausta, preoccupata, non so più cosa fare con lei.

Ho pensato di chiamare Jen e chiederle la serata libera, magari inventandomi un mal di pancia o qualche linea di febbre, ma poi mi sono convinta a venire siccome mi ero già assentata durante il turno del mattino e, comunque, mia sorella non mi avrebbe neanche rivolto la parola.

«Chloe e Sharon siete ai pali, entrambe sul palco centrale.» ci comunica Jennifer dando una veloce occhiata alla sua agenda.

Indosso il mio due pezzi di pelle nera che si incolla alla mia pelle e crea un fastidioso prurito, so già che mi farà sudare più del dovuto. Forse Zayn aveva ragione, valgo più di questa roba, rifletto tra me e me mentre allaccio il cinturino alla caviglia dei sandali dal tacco a spillo e spalmo un po' di crema sulle mie gambe lisce e piuttosto pallide.

Un cerchietto per mantenere i miei capelli in ordine e un altro strato di rossetto per risaltare le mie labbra, ingrandite da una linea di matita leggermente più scura, e sono pronta per uscire.

«Date il benvenuto a C e S!» ci presenta Jen e la sua voce amplificata rimbomba nel locale poco popolato.

Io e la mia amica facciamo il nostro ingresso e, come sempre, i clienti sembrano più che contenti di vederci. Sharon arriva al suo palo e ci gira attorno per un po', i suoi lunghi capelli biondi e lisci oscillano quando volteggia. Io passo le mie dita dalle unghie lunghe e smaltate sul ferro, per poi afferrarlo e attaccare il mio bacino ad esso, inarcando la schiena e lasciandomi andare all'indietro.

La musica risuona nel locale ed io inizio a muovermi senza neanche far più caso a ciò che sto facendo, talmente abituata a farlo che i miei fianchi ondeggiano da soli e le mie anche si muovono senza il bisogno che sia io a comandarle. Il mio cervello è come in tilt, l'unica preoccupazione che ho è Amanda e sono sempre più convinta che sarei dovuta rimanere a casa stasera.

Mentre scuoto i miei capelli con le mani e mi mordo il labbro con fare sensuale, riesco solo a pensare che mia sorella, forse, domani non tornerà a scuola nonostante le mie prediche, che magari non vorrà tornarci mai più e io non so come comportarmi.

«Adesso C e S faranno un giro tra di voi, mi raccomando ricordate le regole e siate generosi.» la voce amplificata di Jen mi fa trasalire e io cerco di annullare ogni mio timore per concentrarmi sul mio lavoro e guadagnare il più possibile nonostante i pochi clienti.

«Chloe, stai bene?» si assicura la mia amica quando scendiamo entrambe gli scalini, una di fianco all'altra.

«Sì, sono solo sovrappensiero.» scuoto velocemente la testa tra me e me, come se potesse servire a liberare la mia mente.

«Sei sicura? Mi sembri pallida...» insiste lei squadrandomi con i suoi freddissimi occhi color ghiaccio che, nonostante la poca luce, risaltano sotto le ciglia finte.

«Tranquilla, va tutto bene.» la rassicuro e le rivolgo un sorriso dolce e grato. Sono davvero fortunata ad avere un'amica come lei.

Lei annuisce appena ma posso vedere la preoccupazione nella sua espressione. Ci dividiamo, lei si ferma ad un tavolo con un solo uomo sulla sessantina mentre io mi dirigo verso tre ragazzi più giovani, vestiti in modo casual.

«Posso portarvi qualcosa?» chiedo distrattamente raggiungendoli, abbozzo un sorriso poco convinto.

«Che ne dici di un bacio?» propone uno di loro, mi porge una banconota che io prendo e infilo nella stringa del mio perizoma di pelle.

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