Capitolo 37

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«Ho affidato a tutti dei lavori per avere la casa libera.» mi informa Zayn con le braccia appoggiate al bordo della piscina e la guancia su di esse, poi si solleva e stappa una bottiglia di vino riempiendo la metà di due calici, «E godermi una serata tranquilla con te.»

«Devo abituarmi a tutte queste attenzioni?» mi avvicino a lui, facendo galleggiare le mie mani nell'acqua per spostarmi e raggiungerlo.

«Assolutamente sì.» annuisce con decisione prima di afferrare i miei fianchi e tirarmi contro di lui per appoggiare le sue labbra alle mie.

Avviluppo le gambe attorno al suo corpo muscoloso, tenendomi dalle sue spalle larghe e lo osservo in tutta la sua bellezza, mentre i capelli bagnati gli ricadono sulla fronte e le sue ciglia sembrano ancora più lunghe. Le sue mani mi sorreggono dalle natiche mentre le mie labbra si appoggiano prima al suo orecchio, poi scendono sul suo collo per baciarlo e stuzzicarne alcuni punti quando la mia lingua contorna alcuni tatuaggi.

Le luci dei lampioni nel giardino curato, insieme a quelle della piscina riscaldata, creano un ambiente estremamente romantico e intimo.

«A noi?» propongo non appena mi stacco da lui, prendo il mio bicchiere e lui fa lo stesso, sollevandolo per brindare e guardandomi intensamente negli occhi con il viso a pochi centimetri dal mio.

«A noi.» ripete prima di bere il buonissimo vino, poi appoggia di nuovo la guancia al suo avambraccio, sul bordo della piscina, voltato verso di me per guardarmi.

«Che c'è?» ridacchio io schizzandolo con un po' di acqua, lui scoppia a ridere chiudendo gli occhi e arricciando il naso in un'espressione tenera.

«Nulla.» sospira e scuote la testa con un sorriso, «È solo che non riesco a capacitarmi di quanto tu sia bella.»

Galleggiando, si sposta dietro di me e avvolge le sue braccia intorno al mio corpo, appoggiando le mani sul mio seno e stringendolo da sopra i triangoli del costume rosso. Le sue dita scivolano sul mio addome e mi spingono indietro per far premere il suo bacino contro al mio sedere, mi mostra il suo apprezzamento con un lieve lamento sibilato nell'orecchio, mentre il suo viso si fa spazio tra i miei capelli, provocandomi un brivido.

I nostri corpi si muovono cullati dall'acqua tiepida che ci circonda, lascio andare all'indietro la testa appoggiandola alla sua spalla mentre la sua bocca stuzzica il mio collo e disegna piccoli cerchi con la lingua. Infilo la mano tra i suoi capelli per spingere la sua testa ancora più contro la mia pelle, gemendo mentre le sue mani grandi raccolgono il mio seno non molto prosperoso in esse, stringendo.

«Forse dovremmo rientrare...» mormora sensualmente con la sua voce calda e profonda, provocandomi un brivido lungo la schiena.

«Che cosa hai in mente, Malik?» rispondo maliziosamente tenendomi attaccata al bordo con le mani.

«Nulla di particolare, voglio solo rilassarmi un po' con la mia ragazza.» risponde con semplicità.

«La tua ragazza?» ripeto io e, inevitabilmente, le mie labbra si piegano in un sorriso contento, mentre ripeto questo nomignolo nella mia mente.

«B-beh sì.» balbetta imbarazzato, capisco che l'ha detto in modo così naturale da non averlo nemmeno realizzato, «Se vuoi ovviamente.»

«Certo che voglio.» mi giro per buttargli le braccia al collo e stringermi a lui in un abbraccio affettuoso, solletica la mia schiena mentre io sospiro contro la pelle del suo petto nudo.

«La mia ragazza...» ripete lui pensieroso per poi fare una lunga pausa e continuare poco dopo, «Suona bene, eh?»

«Suona benissimo.» annuisco io con una una smorfia contenta e mi sollevo un po' facendo pressione sulle sue spalle per appoggiare la fronte alla sua.

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