Capitolo 50

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Quando ricevo un messaggio da Zayn che mi comunica che è sotto casa mia sono quasi pronta, mancano solo le scarpe e un paio di bellissimi orecchini pendenti dorati. Mi squadro per l'ultima volta nello specchio a figura intera della mia stanza e rimango piuttosto soddisfatta nel vedere il mio lungo abito nero, con la gonna leggermente ampia e il corpetto, impreziosito da qualche lustrino, che fascia alla perfezione il mio busto. Spero che vada bene per una serata di gala. Anche i capelli lisci che scendono dietro le spalle mi conferiscono un'aria elegante. Piego leggermente la testa mentre esamino il mio viso truccato minuziosamente, poi prendo una pochette e una giacca fin troppo leggera ed esco di casa.

«Sei bellissima.» si complimenta Zayn non appena arrivo in macchina e gli stampo un veloce bacio sulle labbra per salutarlo, «Bellissima non rende l'idea, sei meravigliosa, stupenda...»

«Grazie, anche tu sei belliss-» provo a dire ma mi interrompe.

«Eccezionale, stupefacente, fenomenale.» insiste senza darmi retta e mette in moto la macchina immettendosi nella stradina non molto trafficata del mio quartiere, «Da togliere il fiato.»

«Zayn!» lo blocco scoppiando a ridere.

«Cosa?» domanda facendo spallucce e mi lancia un'occhiata seria, poi mi mostra i denti in un sorriso, «È la verità, forse non ti rendi conto di quanto sei bella.»

«Anche tu sei bellissimo.» mi complimento voltandomi per osservare il suo profilo illuminato dalle luci esterne. Indossa un completo nero molto elegante, chiaramente di alta sartoria, i suoi tatuaggi sbucano sul collo e sulla mano dalla camicia bianca. I suoi occhi sono concentrati sulla strada davanti a lui, le sue labbra semiaperte sembrano ancora più polpose e il suo profumo ha già invaso tutto l'abitacolo.

«Lo so, lo so.» annuisce lui sogghignando, «Anche io sono stupefacente, meraviglioso, splendido.» ironizza strappandomi una risata.

«Non esagerare!» lo prendo in giro dandogli una leggera gomitata al braccio, «Sei solo il ragazzo più bello che io abbia mai visto.»

«Davvero?» alza entrambe le sopracciglia, posso capire che è stupito dal suo tono di voce.

«Sì. Forse sei tu che non ti rendi conto di quanto sei bello. La prima volta che ti ho visto sono rimasta imbambolata a guardarti.»

«Anche io non riuscivo a staccarti gli occhi di dosso mentre ballavi.» afferma lui e una mano si sposta sulla mia coscia mentre l'altra tiene saldamente il volante.

«Beh, ero mezza nuda su un palco illuminato!»

«Non mi crederai, ma non ricordo nemmeno cosa indossavi perché ero totalmente rapito dai tuoi occhi.» mi smentisce e sembra sincero. So che è sincero.

«Sei troppo dolce e sensibile per questo mondo.» dichiaro solennemente, accarezzo la sua mano solleticandola e traccio le linee del suo tatuaggio.

Arriviamo davanti ad un grande ingresso, scendiamo e Zayn prende la mia mano, tenendola galantemente mentre attraversiamo un giardino molto curato con una fontana imponente ed attiva al centro.

Lasciamo le nostre giacche ad una signora di mezza età dai lunghi capelli biondi raccolti in una coda di cavallo e ci dirigiamo verso un'elegantissima sala già gremita di persone, con musica dal vivo e canzoni datate ma famose. Mi guardo attorno per cercare la mia migliore amica, ma non la trovo.

«Balliamo?» propone il mio ragazzo prendendomi entrambe le mani e alzando l'angolo delle labbra.

Ricambio il sorriso annuendo, appoggio le mie mani alle sue possenti e larghe spalle e lui, senza pensarci due volte, mi tira ancora più a sé stringendomi, finché il mio petto non si scontra con il suo.

Si piega un po' appoggiando il suo mento alla mia spalla e, inevitabilmente, sentire il suo respiro così vicino al mio orecchio mi provoca brividi insistenti lungo il mio corpo e non riesco a non mostrarglieli. Una delle sue mani passa sulla mia schiena e preme, quasi come se si dovesse assicurare che non mi sarei staccata da lui e, in automatico, io appoggio le mie dita sul suo grande collo muscoloso. Il suo bacino spinge contro al mio, mentre la sua mano sul mio fianco guida un po' i miei movimenti in un ballo lento, deciso e sensuale, forse fin troppo per il tipo di canzone che sta intonando una bellissima ragazza riccia.

«Sai che la maggior parte degli uomini in questa sala mi sta invidiando?» ipotizza Zayn parlando a bassa voce in modo provocante, sfiorando il mio orecchio con le sue labbra.

«E sai che tutte le donne ti stanno mangiando con gli occhi?» lo avverto e, in effetti, mi basta guardarmi attorno per vedere alcune signore che lo fissano e, anche entrando, molte ragazze lo hanno adocchiato fin da subito, rendendomi gelosa.

«Mi dispiace per loro, stasera sono già accompagnato.» bisbiglia lui come se fosse un segreto, poi le sue mani si intrufolano tra i miei capelli.

«Stasera?» mi sporgo indietro per guardarlo con un sopracciglio alzato ed entrambi scoppiamo a ridere.

«Stasera e per sempre.» conclude lui con la voce profonda.

Le sue parole sono musica per le mie orecchie e mi lasciano con la solita bella sensazione all'interno dello stomaco ed un largo sorriso sulla bocca.

«Il mio nuovo capo!» sento alle mie spalle, mi volto per trovare Sharon. Mi stacco da Zayn e lei bacia entrambe le mie guance con fare raffinato, poi si presenta al mio ragazzo che le rivolge un sorriso cordiale.

«Sei meravigliosa, adoro il tuo vestito!» mi complimento squadrandola nel suo abito lungo ed aderente, di color turchese, che le fascia alla perfezione il corpo slanciato, anche se il suo ombretto dello stesso colore non valorizza i suoi occhi.

«Anche tu sei bellissima, e congratulazione per il Paradise, sarà un onore averti come capo.» mi abbraccia di nuovo.

«Riesci a crederci?» domando io scuotendo la testa, ancora incredula, «E devo ringraziarti tanto.»

«Oh no, io non ho fatto nulla. Sei una bella persona, te lo meriti.» sembra sincera mentre mi sorride e accarezza amichevolmente il mio braccio nudo.

«Quando le cose non andavano bene, tu mi sei sempre stata vicina... Quando sono arrivata al club ed ero spaesata, quando avevo problemi con Amanda, mi hai aiutata come solo una sorella maggiore saprebbe fare.» insisto io con l'espressione grata, «Sei stata un'amica, una collega, una sorella, una madre-»

«Chloe...» mi interrompe e sembra che mi stia supplicando con lo sguardo di smetterla.

«È solo che non so cosa avrei fatto, e cosa farei, senza di te.» concludo io e piego le labbra in una smorfia commossa.

Lei mi abbraccia, mi stringe fortissimo come forse non aveva mai fatto e sul suo viso vedo scorrere una lacrima. Non è facile far emozionare la mia amica, ma forse è realmente contenta per me. Si congeda subito e la vedo uscire dal salone di corsa.

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